Stilisticamente, credo che la struttura venga dai racconti tipici di Miyazawa Kenji. La struttura di cui dico è, tipicamente, quella di un bildunsroman in cui un personaggio compie un viaggio in cui si affacciano episodicamente creature fantastiche, che gli lasciano un insegnamento ciascuna: è così Ginga Tetsudou no Yoru (i vari passeggeri che entrano in treno), ma è così anche Gauche il violoncellista, i vari animaletti che gli fanno visita, ed è appunto una tipica struttura dei racconti di crescita di Kenji.
Contenutisticamente, credo che si tratti di una riconsiderazione della visione "terapeutica infantile, indi a scadenza" dell'escapismo nella finzione (fruita) de giovane Miyazaki, che prima di vedere Hakujaden aveva trovato un lenitivo alle sue difficoltà infantili (spesso malatino, debole, dapprima con prognosi inferiore ai vent'anni di vita) nella lettura dei manga. La sua risoluzione infantile era quella di diventare un mangaka per portare divertimento al prossimo e in questo guadagnare dignità di esistenza. Questo fino all'epifania animata di Hakujaden, quando la sua aspirazione virò verso l'animazione.
Queste sono tutte informazioni ufficiali provenienti dai materiali raccolti per Ponyo (un dietro le quinte da 12 ore e mezza). Lo slogan giapponese del film era "CHE BELLO ESSERE NATI!". Ma anche con i suoi traumetti alle spalle, Miyazaki non era mai riuscito ad accettare La tomba delle lucciole, "come possono le anime dei due bimbi essere pacificate?", si chiedeva rabbioso. Del resto, proprio lui è un po' come "un Seita a cui è andata bene", dato che lo zio e il padre lavoravano nell'industria pesante paramilitare, guadagnavano "barche di soli" (parole sue) e mettevano pane e pure cioccolato sulla tavola di famiglia, al punto che il giovane M. avrebbe poi potuto rinfacciare al padre di essere stato un collaborazionista (parole sue, ancora).
Essenzialmente, Miyazaki ha dichiarato che il suo scopo era portare sollievo ai bambini con una "buona" finzione. Tuttavia, essendo lui stesso un otaku (in denial), credo abbia sempre vissuto questa missione esistenziale in modo ambivalente. Anche nevrotico, certo, specie nel rapporto con Takahata, un "vero adulto" contro di lui che restava "un bambino" (giudizi di Anno Hideaki, nel commentario di Nausicaä, poi riprese alla presentazione stampa di Kaze Tachinu), che faceva del realismo espressivo la sua principale cifra stilistica. A tutti gli effetti, se Miyazaki ha sempre fatto animazione per mostrare ai bambini un mondo "on come è, ma come vorrei che fosse" (parole sue), Takahata ha sempre usato l'animazione per fare dei "documentari sull'umanità" (parole mie).
In ogni caso, quando M. ebbe grande successo con Kiki, la comunità degli otaku lo criticò perché ormai i suoi film sembravano "cinema giapponese" e non più "anime" allora lui scrisse un famoso articolo su Animage intitolato "Perché non posso più realizzare film di mero divertimento" e motivando consciamente la sua "svolta", ma poi fece Porco Rosso, che infatti nasceva come cortometraggio, per uomini adulti, e tratto da un fumettino di modellismo, il suo hobby che infatti lui continua a considerarlo "un film stupido" (cfr. "Il regno dei sogni e della follia", dialogo con Sankichi). Perché, per lui, non ha una degna ragion d'essere.
In più, M. ha sempre proiettato sé e molte sue precise memorie nei suoi film. In particolare, in Totoro, Miyazaki ha proiettato sé stesso in Satsuki - il che è noto (dichiarato), e la condizione della madre in sanatorio in quella di sua madre che aveva contratto la tubercolosi spinale. Poi ha proiettato sua madre in Toki di Ponyo - il che è noto. I due bimbi del caso erano invece modellati su suo figlio Gorou e Fuki, la figlia piccola di Kondou Katsuya. Il che è pure tutto noto. Ah, per la serie "uova do Colombo 3.0", ma ci credete che sono arrivato OGGI a notare che il canovaccio di Ponyo è essenzialmente sempre Hakujaden? Che tardo che sono. Eppure è evidente, no? Serpente/Pescemaledetto [faccia umana] viene salvato da principe/ragazzino, che le vuole bene a dispetto di tutto - poi i due vengono divisi, e lei da il giro al mondo per riunirsi a lui. La prima parte della fabula era anche in Nausicaä bimba col piccolo Ohm, chiaramente.
Per la cronaca, in Ponyo, Toki che si alza dalla sedia a rotelle senza rendersene conto è Klara in Heidi. Gli scafi delle barche ormeggiate che viste da sott'acqua dopo l'alluvione sembrano aquiloni è ancora il secondo episodio di Panda Kopanda. :-)