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Oceania 2/Moana 2 Tecnicamente, un gioiello di rara bellezza, al livello di vicenda ha un curioso problema non problema che non fa eccellere il tutto. Palesemente, anche senza verificare, un qualcosa originariamente pensato per una serie TV, ha appunto un problema nella parte terminale, riassumibile con un'allegoria. Siete al ristorante, si avvicina un sommelier che versa un primo assaggio di vino nel calice, tutto ok, quindi versa. Lo stesso identico quantitativo, centellinato, e attende beviate , poi ne versa un altro identico e con ottimo tempismo. Finita la bottiglia, vi rovescia addosso il secchiello del ghiaccio e se ne va. Uscendo dall'allegoria, tutto ottimo e con ottimi tempi, ma poi alla fine si chiude quasi tutta la vicenda come impostata ad un certo punto, facendo collassare tutta insieme di situazioni che si sarebbero dovute estendere per tot puntate nella parte finale. Con tanto che poi succede pure qualcosa nella scena post credit che setta un certo ulteriore sviluppo futuro. Questo, comunque, non toglie niente al valore del film.
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https://www.bbfc.co.uk/about-us/articles/what-you-need-to-know-about-wicked Content advice (may contain spoilers) Inizio a pensare che il periodo che stiamo vivendo e' dovuto solo all'esplosione della stupidità accumulata in decenni
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Non e' detto faccia proporzionalmente lo stesso, considerando i primi dati non direi. US & Canada lifetime gross: $262.425.510 Worldwide lifetime total gross: $359.270.510 Sono oltremodo sopra già i 500/600 e sono a inizio programmazione. Farà tranquillamente sugli 800 1mld
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Come ho avuto modo di dire in passato, la contro programmazione specie nelle sale cinematografiche e' pratica realizzata negli usa da almeno una ventina d'anni, e non nasce con Barbie+Oppenheimer.(per tacere il fatto che anche più nel passato negli usa si prendeva un biglietto per due film, come ha voluto ricordare Quentin Tarantino con Grindhouse e Planet Terror, quindi il fatto stesso dei due film e' pratica che negli usa va molto indietro nel tempo, con i doppi spettacoli)* P.s. Inutile almeno fino alla settimana prossima parlare dei risultati di incassi del gladiatore 2, dato che negli usa e' uscito il 22 novembre.( E bene che vada, quindi, c'è un evidente divario tra usa/Canada e over Seas. Ancora si può parlare di questione legata ai tempi diversi di programmazione, appunto c'è da attendere prima di fare distinzioni nette) *Specifichiamo, nel modello con forte associazione di due film con la ricerca dell'evento forzoso mediatico, altrimenti la contro programmazione c'è stata da sempre negli usa
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Ed è pure partito col botto sui 120m Certo che vedere Universal che fa la Disney (come tipo di prodotto soprattutto) è molto particolare Eppure Disney era (anche) questo
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Wicked Ma sapete che non è male sta roba? Ariana Grande sembra nata per la parte E si vede che ci hanno investito dei bei soldi. Nel caso sappiatelo, è una prima parte.
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Faccio poi presente la strizza che avevano in quel di Hollywood che questo film andasse come Joker 2, che si evince chiaramente dal fatto che la distribuzione prima e' andata overseas/all'estero e dopo circa un paio di settimane in casa/usa, in quanto era stato registrato il dato più positivo all'estero del Joker2,e per via del fatto che i film di Ridley Scott hanno comunque generalmente un'accoglienza positiva all'estero. E, no, il primo gladiatore e' andato prima negli Usa e dopo circa un paio di settimane all'estero (come in Italia), in modo quindi perfettamente speculare rispetto al gladiatore 2
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Loooooooool
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Babbuini, erano babbuini. Forse.
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Il gladiatore 2 In sintesi, c'è più parte "politica" che Scott aveva tagliato nel primo film, proiettando questo nella soap opera. Paul Mescal non ha carisma specie per reggere le scene motivazionali di gruppo, fa cose basando la propria protezione sulla Plot Armor. Pur potendo il Colosseo essere effettivamente riempito da uno strato d'acqua, non si capisce molto come abbiano portato degli squali dentro. Con le scritte in inglese in certi punti, Scott ha fatto l'operazione opposta di Tod Phillips, restando inchiodato al canovaccio del primo film eliminando anche possibili incomprensioni. Secondo film dopo Megalopolis che parla con il setup antico romano di una crisi ideale del sistema americano. Il primo film lo reputo spanne sopra questo; questo non e' immensamente differente da un film Marvel dell'ultimo corso;:se l'atmosfera vi trascina nonostante non ci sia un trascinatore, anche nell'ottica di talune scene spettacolari, tanto meglio.
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Il perché del problema al botteghino e' presto detto. Toad Philips ha involontariamente fatto un gran pasticcio col primo film. Il regista infatti non aveva la benché minima intenzione di realizzare un film su un super eroe. Di fatto però gli stilemi e gli espedienti vari usati hanno portato e virato verso il più tipico sistema di riscatto, pur con termini negativi,med emancipazione tipici di un super eroe, di una figura di riferimento presso il pubblico. Toad Philips non aveva però la minima intenzione di farlo. E' successo per una marea di motivi. Ora, questo a Toad Philips non solo stava sul cazzo, ma non lo sopportava proprio. Il problema però e' che ormai il primo film esisteva e non poteva dargli fuoco; si, lo so che apparentemente e' un controsenso dato che quel film gli ha dato fama, soldi e potere. Ma ecco la tempesta perfetta. Ovviamente la Warner dati gli incassi del primo, non solo vuole un secondo film, ma vuole anche essere molto più presente negli incassi dato che il primo l'ha fatto credendoci poco. Ed ecco appunto la tempesta perfetta; da un lato, il cambio in corso d'opera del progetto avviene nel mezzo di passaggio di proprietà e dirigenza Warner, così nei fatti nessuno ha messo becco nella produzione, lasciando totalmente libero Toad Philips di fare quello che voleva,nell'altro lato appunto il regista così libero ha avuto carta bianca nello sparigliare le carte. Il pubblico che ha determinato il successo del primo film, e' dipinto dal regista come quella massa di idioti che lo osannano come joker, e lui, Arthur, invece di diventare un capo popolo, fugge via e scappa da loro, la sua storia d'amore non poteva che crollare nella realtà e alla fine viene fatto fuori, ma come Arthur. Joker 2 e' quindi il film Joker come avrebbe voluto andasse il regista. Ma nuovamente, e questa volta a differenza del primo, consapevolmente, Toad Philips, sbaglia. Sbaglia perché non può più tornare indietro. Sbaglia perché lo sparigliare così le carte non poteva portare niente di buono. Arthur riguadagna la propria purezza originale; non e' mai stato nel suo destino essere "qualcosa di figo" come il Joker, ma esserne al massimo una fonte di ispirazione per chi dovesse prenderne l'aspetto nel futuro. Quindi in conclusione, Joker 2 può piacere come film SOLTANTO se si empatizza con Arthur, nella propria purezza, non come personaggio negativo, ma come persona che nulla era e che come nulla e' morto. Se si empatizza con Arthur, questo magicamente diventa un bel film. Ma questo e' incredibilmente difficile, in quanto si empatizza con figure eroiche o che si stagliano dalla folla, che ne diventano anche finte di ispirazione. Quello che forse e' uno dei prototipi di persone che cadono all'inferno in una spirale distruttiva, il Pacino di Scarface, lo fa consumato dal fuoco delle proprie passioni. Arthur e' un ameba schiacciato dal primo che passa. Certo, c'è a chi piace. Ma in nessun caso si può sperare che piaccia ad abbastanza gente da fare incassi miliardari come il primo, sbagliato dal regista, film
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Parthenope Essenzialmente un film sulla giovinezza e i suoi drammi e dilemmi in salsa napoletana, primariamente dal punto di vista degli anni di Sorrentino. Ora, leggo qua e lò di Grande Bellezza a Napoli ; no. Quanto molto ben riuscito a Sorrentino del raccontare Roma, è dato dal suo punto di vista esterno alla città, non essendovi nato. Nascere in un luogo finisce inevitabilmente col diventarne parte, non si ha più quindi il punto di vista esterno tale da poterne parlare se non parlando anche di se stessi; di fatto ad esempio il precendente "la mano di Dio" era un biografico romanzato. In Parthenope, l'autore con un complesso ed incrociato gioco di specchi dato dai vari personaggi del film, con sempre al centro Parthenope, riesce a raccontare una storia sempre personale, ma molto meno, l'autore passa quindi da uno all'altro raccontando non più una biografia romanzata, quanto una realtà romanzata, con una rappresentazione viatico di vari propri pensieri, in relazione ai giovani e alla realtà, con Napoli sullo sfondo. Possiamo parlare di una Napoli come una forte luce multicolore che viene irradiata attraverso le figure dei vari personaggi e della protagonista, Parthenope. Il dato che probabilmente e' insieme punto dirimente quanto di per sé debole del film, e' che diversi passaggi si possono capire solo se non si è ragazzini, tipo sui trent'anni. Prima, questi passaggi possono essere presi singolarmente e frutto di interpretazione didascalica, cosa che non è nelle corde di Sorrentino, ne e' mai stata sua intenzione l'esserlo. Un gran film, raccontato visivamente e non solo al meglio, da chi bene sa raccontare per immagini.
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Il robot selvaggio /the wild robot Qua mi ero creato delle aspettative errate; vedendo più volte il trailer in sala e il montaggio muto con solo colonna sonora ed effetti sonori ad accompagnarlo, mi ero fatto la appunto errata convinzione che fosse una cosa tipo GON Ovviamente non e' così; il film e' buono, notevole il tentativo di introdurre una qualche novità in un settore sempre più sembra con poco fiato. A margine registro che ad oggi in sala c'è davvero una buona varietà di scelta tra generi e storie.
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E del resto dove lo trovate un altro film che vi cita Marco Aurelio con "Lo scopo della vita non è stare dalla parte della maggioranza, ma evitare di ritrovarsi tra le file dei folli"
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Ricordavo ci fosse il topic Visto. Film Immenso Il magnum opus di Coppola, in cui ha infilato Qualunque Cosa per lui discorsivamente importante o per lui fonte di flusso di pensiero. Un allegoria incastonata in un allegoria, incastonata in un allegoria e via a continuare. Un america sempre più stanca, vista con il filtro di una New Rome che sta collassando su se stessa e un futuro che può essere visto solo da un pazzo visionario. A me piace dire che tutte le cose hanno un loro posto per poter essere. Questo architetto costruisce un nuovo tipo di spazio, per poter fare in modo che ciascuno ne abbia uno adeguato a quell'afflato che ha dalla nascita. così che possa non solo vedere ma vivere in un futuro. È un film distruttivo per gli usa ma che ancora vede l'autore proiettato verso il futuro. Abbastanza eloquente il cartello Si, e' una modifica al testo americano originale