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L' angolo degli apostoli (split dalle Diviche)


Kobayashi

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sicuramente kobayashi,è più apprezzabile la tua risposta della sua,è evidente.

 

Demone, così come gradisco assai poco che mi vengano attribuite affermazioni non mie(anche qualora fossero intelligenti o anche geniali), men che meno apprezzo che quanto dico venga paragonato a quanto scritto da altri. In particolar modo non gradisco in alcun modo affermazioni del tipo:"i post di Kobayashi sono migliori/più apprezzabili/più intelligenti di quelli di X o Y". Sei ovviamente liberissimo di affermare che scrivo idiozie, minchiate o anche cose intelligenti(ho la presunzione di credere che la cosa occasionalmente capiti), ma TI PREGO CORTESEMENTE di evitare in seguito affermazioni simili a quella che ho sopracitato.

 

Un altro paio di cose:

 

Il mio atteggiamento piuttosto civile nei tuoi confronti dipende dal fatto che un paio di anni fa sono venuto nel tuo 'tempio' a litigare pur non conoscendoti affatto per il solo fatto che eri quel che su Pluschan viene chiamato un crociato. Peggio ancora, ho riportato qui quanto scrivevi sulla tua scheda per il piacere di creare un piccolo vespaio. La mia pazienza e il mio debito non sono tuttavia illimitati. Come si dice:"Uomo avvisato, mezzo salvato".

 

Non credo che qui nessuno si reputi depositario di verità assolute. Tuttavia che Kurumada Masami e la Toei Animation abbiano creato 'Saint Seiya' e non 'I Cavalieri dello Zodiaco' mi appare come un dato inconfutabile. E questo dato di fatto, pur con gli errori dell'epoca(tipo Solenoto in luogo di un più corretto Sorrento)era già accessibile agli eventuali appassionati/interessati nel primo numero di Mangazine(1990 o giù di lì).

Nessuno ti/vi impedisce di preferire(o anche adorare) la seconda in luogo della prima, ovviamente. E personalmente non credo che chi venera quest'ultima sia meglio di chi venera la figa, le auto, il calcio o una qualsiasi religione o fazione politica(nessun riferimento ad alcun utente di Pluschan, al massimo a persone che conosco almeno discretamente dal vivo).

Kurumada Masami si è 'prostituito' accettando versioni apocrife? Per quel che mi riguarda ha sbagliato, anche se è così che funziona il mondo, e non certo da oggi ahimè.

 

Un ultimo'amichevole' consiglio Demone: Leggi, se non l'hai ancora fatto, il regolamento di questo forum, ti aiuterebbe forse ad evitare certe cantonate(come su chi effettivamente 'comanda' qui).

 

 

 

Ovviamente una persona sensata non considererà mai veritiere le 'cose dette conto terzi', riferite da fonti diverse, o che, specie professionalmente. :-)

 

O almeno, ho sempre pensato così. ^^

 

Inoltre, su internet è difficile valutarlo, ma il contesto cambia molto l'anima delle cose.

 

Anche per questo, cose riferite da fonti terze in internet = nessun valore.

 

Un tempo si diceva:"L'ha detto il giornale o la radio, quindi è per forza vero"

 

Poi è venuta la TV e le cose sono peggiorate ulteriormente(c'è chi dice(va)che bastava l'avesse detto Teletutto, 'antica' rete bresciana, affinché fosse vero).

 

Adesso con internet le cose si sono complicate ulteriormente, specie se si ha a che fare con sedicenti massimi esperti di questo o di quello.

 

Cero, basterebbe avere un minimo di sale in zucca per discernere le frescacce dalle cose scritte con un minimo di buon senso, ma chi ce l'ha questa capacità di discernimento?

 

Pessimisticamente io direi molto pochi....

 

Edit: Giusto per alleggerire il mio intervento: Benché abbia padre napoletano(di Barra, per la precisione) non ho la minima idea di come si faccia 'alla napoletana'.

 

Avrò senz'altro modo di chiederglielo durante le imminenti feste natalizie.

 

Non che la cosa mi servi o interessi granché al momento, ma come si dice:"impara l'arte e mettila da parte!".

Modificato da Kobayashi
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Io in genere parto dall'idea che "ciò che viene detto da un mezzo di informazione è senz'altro falso, o fasullo, ovvero mistificato".

 

Questo perché l'informazione è un mercato. E nulla che abbia intento di vendersi può essere, a mia sensazione, vero.

 

Così la politica democratica (demagogica), così la pubblicità, così l'informazione stessa ove se ne faccia mercimonio.

 

O chi mi parla è del tutto disinteressato, o non gli credo come prima istanza. Poi, semmai, mi ricredo. Ma di base penso "fake".

Modificato da Shito
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Io la penso esattamente come te da una decina d'anni abbondanti.

D'altronde l'informazione viene venduta, mica data. E ovviamente ognuno ha i suoi padroni e padroncini.

Purtroppo la maggior parte dell'opinione pubblica, ancorché acculturata, preferisce credere a questa o quella fonte piuttosto che formarsi un'opinione propria.

Non ne comprendo esattamente la ragione, forse perché è più comodo e facile utilizzare opinioni 'preconfezionate' che farsene di proprie.

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Non ne comprendo esattamente la ragione, forse perché è più comodo e facile utilizzare opinioni 'preconfezionate' che farsene di proprie.

 

C'è un episodio di Arjuna che spiega perfettamente ciò. E ti spiega anche il perché.

 

"Motto raku desu kara" (perché è più comodo).

 

Quasi tutti i mali dell'umanità/uomo vengono in effetti dalla naturale tendenza al minimo sforzo.

Quasi tutte le buone eudemonie, siano essere religiosamente dissimulate o meno, insegnano che la strada migliore è quasi sempre quella più faticosa.

 

L'episodio, intitolato "Il primo a cambiare", tratta di un professore frustrato, che in uno sbotto quasi da Giordano Bruno spiega tutti i mali della società indottrinata.

 

Guardatelo qui:

 

http://www.youtube.com/watch?v=bQKckQm7eOI

 

E' stupendo. Il contesto è che Juna è andata a casa di un prof di matematica che a scuola sembra del tutto stordito e meccanico. A casa sua, tutta in subbuglio (lui è statto abbandonato dalla moglie) trova libri di letteratura (Natsume Souseki) e cose. Allora, con un po' di dialogo, il prof sbrocca e inizia a parlare in quel modo.

 

Il tutto si chiude con un flashback da un episodio ancora antecedente, c'è un'altra scena lancinante, in Arjuna.

 

Il padre di Juna si rincontra con la figlia adolescente dopo aver divorziato dalla madre. In un classico café.

 

Dopo una conversazione fatta di imbarazzi di lui, persona assai dimessa e mesta, viene fuori la domanda: "Papà, perché tu e la mamma avete divorziato?"

 

La risposta del padre suona circa: "Era più comodo così, non facevamo che litigare. Ormai era più comodo separarsi. E poi è statto più comodo anche per te e tua sorella."

 

Quando alla fine il padre prende congedo, e si alza per primo, alle sue spalle la figlia gli lancia un'unltima domanda:

 

"E così, papino... hai otteuto la comodità?"

 

Il padre volta appena la testa, e risponde con quella che ho assunto come una delle massime verità della vita:

 

"Ottenere ls comodità e ottenere la felicità... sono cose diverse."

 

E poi, c'è questo - il seguito della scena -

 

Mi viene da piangere ogni volta.

 

Questa scena è DIO (in molti sensi).

 

http://www.youtube.com/watch?v=8JQR4kg8of0

 

E' fantastico che alla fine Juna dica "no, non capisco, ma bene così perché ho sentito la vera voce del professore!"

 

E' così femminile. E' così vero. L'otaku perfetto (ispirato dalla sua passione al limide del messianico, ardente dal desiderio di condividerla), e l'affetto femminile perfetto: quello di comprensione emotiva, non logica. E' fantastico.

 

Quando a Parigi mi trovavo nel museo (che era la casa) del grande Gustave Moreau, scendendo dalla scala a chiocciola che porta alla mansarda, che in prospettiva è una perfetta spirale aurea, ripensai al nautilo, a Fibonacci, alla realtà naturale fatta di frattali aurei, e ad Arjuna a Kawamori, e unii qualche puntino in più.

 

(sono poi andato a Kobe per ritrovare i luoghi di Arjuna, in effetti)

Modificato da Shito
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Volevo da' un'occhiata alle ultime sulle diviche ma l'impresa è ostica :o

 

Demone + Fenza = Più papiri per tutti :pazzia::porco:

 

Koby poi mi fai il riassuntino :sisi:

 

 

Parte goliardica, entro i limiti che il mio umore nero, nero, nero mi concede attualmente.

 

Siggye, come tuo maestro posso fare questo e altro per il mio unico allievo :fash1:

Tuttavia non c'è molto da dire. Semplicemente si continuano a ripetere le stesse argomentazioni che tu, Fencer, io ed altri utenti ripetiamo da anni. In sostanza sempre le stesse cose.

Quindi, qualsiasi cosa tu ti sia perso è completamente irrilevante, e le discussioni a cui hai partecipato non differiscono molto dalle ultime.

L'unica novità è che il vero Ivo De Palma ha deciso di onorarci(non sono ironico)con la sua presenza(non si tratta di una trollata da quattro soldi come la volta scorsa. Quindi se hai qualche domanda da fargli sei libero di agire come preferisci, e ovviamente lui è libero di risponderti o meno.

 

Per il resto Fencer risulta essere l'utente più grafomane di pluschan(non vuole esser assolutamente un'offesa, eh).

 

Shito il più simpatico e colto.

 

Io il più bello e il più bravo.

 

Parte seria(che credo attualmente mi sia più consona):

 

E' la seconda cosa che vedo di Arjuna(la prima fù l'episodio iniziale dell'anime week sei anni fa, e all'epoca pensavo davvero ingenuamente che potessero davvero portare almeno una parte di quegli anime in Italia ). Ai tempi non mi stupì granché e me lo dimenticai velocemente.

 

Tuttavia le due scene che hai mostrato mi paiono estremamente interessanti, emblematiche per certi versi.

 

La comodità di cui si parla nel primo spezzone ha i suoi innegabili vantaggi, così come i suoi enormi limiti.

 

Non so quanto scritto da te abbia a che fare con quanto affermo, ma non credo che siano in molti a rendersi di quanto sia un comodo privilegio aprire il rubinetto e scegliere se avere l'acqua calda o fredda.

La maggior parte delle persone di questo folle e stupido pianeta questo privilegio non ce l'hanno. Si badi bene che non voglio passare per un moralista, men che meno per uno che si rovina l'appetito guardando un bambino denutrito in TV. La mia è una pura, fredda e semplice constatazione.

 

Peggio ancora, secondo me, è la convinzione che questa società 'ricca' dà ad ognuno di noi tutti la sensazione che non è necessaria la necessità di scegliere.

 

Vuoi questo? Lo puoi avere. Vuoi qualsiasi altra cosa, per quanto contraddittoria l'una possa essere con le altre? Puoi avere anche quelle. Spesso basta un semplice click e un conto corrente sufficientemente cospicuo. Semmai si pensa di poter avere tutto senza sacrificare nulla o quasi in cambio.

 

Scegliere dovrebbe essere secondo me anche qualcosa di doloroso. Scegli una via, per quanto condivisibile? Automaticamente te ne dovresti precludere mille altre potenzialmente altrettanto valide e potenzialmente altrettanto portatrici un frammento di 'felicità'.

 

Oggi non credo venga percepita in questo modo, malgrado l'imperante 'crisi' di cui tanto si vuole parlare(che esiste per carità, ma io mi preoccupo assai più di quella dei valori).

 

La seconda parte del video che hai mostrato mi colpisce anch'essa e direi che venga sottolinata da quanto da te scritto:"E' così femminile. E' così vero. L'otaku perfetto (ispirato dalla sua passione al limide del messianico, ardente dal desiderio di condividerla), e l'affetto femminile perfetto: quello di comprensione emotiva, non logica. E' fantastico.".

 

Condivido, in particolar modo emotivamente/irrazionalmente.

 

Aggiungerei, che con le dovute differenze, questo dovrebbe essere l'approccio tra essere umano ed essere umano.

 

Peccato che perlopiù si stia insieme per convenienza o per paura della solitudine.

 

Un'altra cosa:

 

Gustave Moreau, Giordano Bruno e Pierre de Fermat, tutte persone che che conoscevo poco o niente. Ti ringrazio di avermi aperto ancora un poco gli occhi(prima di risponderti ho cercato di assimilare tramite internet quante più nozioni potevo su di loro e cercherò di migliorare ulteriormente le mie conoscenze ).

 

Ho trentatré anni, non so quanto mi rimanga di vivere, ma come diceva Joker nel primo film del Batman Burtoniano:"infinite cose da fare, e così poco tempo" , per cui....

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Kobayashi, grazie della lettura, grazi della risposta. Grazie di cuore.

 

Rileggerò ancora e ancora il tuo post. E' una promessa.

 

Sai, io ogni volta che faccio una doccia calda penso "è un miracolo". Lo penso davvero. E sono uno che non accende il riscaldamento in casa neppure d'inverto (sto tranquillamente a 15-16 gradi interni).

 

Ti scrivo infine il piccolo poema che apre ogni episodio di Arjuna, ringraziando Garion e Wishmerill - grazie a quali arrivai a capirlo e 'sentirlo'.

 

---

 

L'adesso.

 

Il trovarsi vivi su questo pianeta.

 

IL MIRACOLO.

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Scegliere dovrebbe essere secondo me anche qualcosa di doloroso. Scegli una via, per quanto condivisibile? Automaticamente te ne dovresti precludere mille altre potenzialmente altrettanto valide e potenzialmente altrettanto portatrici un frammento di 'felicità'.

 

Io non ti conosco, quindi non posso sapere le tue esperienze di vita, ma se pensi realmente che NON sia cosi', pensaci bene prima di prendere una strada.

 

Non e' neanche questione di 'porte aperte', ma che ci vuole TEMPO per percorrerne anche solo una, e alla fine prima o poi ti renderai conto che quelle che consideri porte aperte, sono tutte illusioni, lontani miraggi del resto idealizzati per non uscire in qualche modo di senno, al rendersi conto che la metafora della vita piu' calzante e' quella di Sisifo.

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Non e' neanche questione di 'porte aperte', ma che ci vuole TEMPO per percorrerne anche solo una, e alla fine prima o poi ti renderai conto che quelle che consideri porte aperte, sono tutte illusioni, lontani miraggi del resto idealizzati per non uscire in qualche modo di senno, al rendersi conto che la metafora della vita piu' calzante e' quella di Sisifo.

 

Miii , Shuji, mi hai fatto scendere una lacrima leggendo questa tua frase che racchiude una sacrosanta verità della vita. :crying::clap:

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Era il duca bianco che cantava della difficoltà per un giovane uomo di lasciare il flusso della calda impermanenza, ovvero scegliere un percorso e definrsi in quello, abbandonando implicitamente le potenzialità i ogni altro immaginabile percorso.

 

Ma senza riuscire a farlo, i giorni gli scorrono addosso, sempre gli stessi, e l'uomo non è che un faker.

 

è una canzone molto bella, e molto poco capita -imho.

Modificato da Shito
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Mmmh, come mai dici che non c'entra?

 

Credo che anche la canzone che cito esprima la stessa amarezza che esprimevi tu nelle tue assai realistiche righe.

 

Ovvero, che l'idea che ciascuno -in un'infanzia di benessere- possa essere "ogni cosa possibile" sia solo un falso mito, no?

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Mmmh, allora non sono sicuro di avere compreso il tuo pensiero.

 

Nel senso che, tolta la parte propria del mio (il fatto che tutto venga dal prolungamento dell'infanzia concesso dal benessere), l'idea delle 'molte strade possibili per ciascuno' sia un fantasma da Montagna Incantata, o quasi.

 

Ho inteso male?

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Veramente non avevo proprio intenzione di farci su una discussione, era solo un "appunto personale" per quanto diceva Kobayashi.

 

Quanto dicevo era esattamente quanto intendevo; trovo forse un po' curioso che il 'non latore' dell'appunto chieda specificazioni... ma ok per questa sola reply.

Chi si incammina lungo una "strada", inevitabilmente 'si illude' che ce ne siano altre da poter poi percorrere; falso, perche' alla fine tra tempo e risorse non ci sara' mai la possibilita' di 'cambiare' veramente strada; anche se ce ne fossero migliaia, in un cambio inteso come totale.

Cosi' come la strada percorsa non porta realmente ad altro che a se stessa; alla fin fine la stessa strada che percorriamo e' un'illusione, perche', fuori dai denti, l'uomo, semplicemente, vive.

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Veramente non avevo proprio intenzione di farci su una discussione, era solo un "appunto personale" per quanto diceva Kobayashi.

 

Quanto dicevo era esattamente quanto intendevo; trovo forse un po' curioso che il 'non latore' dell'appunto chieda specificazioni... ma ok per questa sola reply.

Chi si incammina lungo una "strada", inevitabilmente 'si illude' che ce ne siano altre da poter poi percorrere; falso, perche' alla fine tra tempo e risorse non ci sara' mai la possibilita' di 'cambiare' veramente strada; anche se ce ne fossero migliaia, in un cambio inteso come totale.

Cosi' come la strada percorsa non porta realmente ad altro che a se stessa; alla fin fine la stessa strada che percorriamo e' un'illusione, perche', fuori dai denti, l'uomo, semplicemente, vive.

 

Beh, se leggo una cosa che mi sembra interessante, ho desiderio di capirla a fondo. Se c'è l'autore di quella cosa, chiedo a lui sinché non sono quanto più certo di avere colto il suo pensiero. ^^

 

Capisco ora la differenza su quello che hai scritto e come lo leggevo in principio. Forse il mio punto era più 'potenziale' e il tuo più 'attuale' dello stesso inganno: l'idea che alla vita di ciascuno si aprano infinite possibilità.

 

In ogni caso, non posso che concordare con quanto esprimi.

 

Per Sisifo, io sono un po' giansenita e arrivo a negare il libero arbitrio, nel senso che nessuno scegliendo le proprie naturali inclinazioni ricevute da dio o chi per lui, alla fine la scelta dov'è, in effetti? In questo senso soprattutto sento che sì, ognuno vive quel che aveva da vivere: nel tempo, nei modi, nell'essere e nel divenire. Il Demone di Laplace si farebbe una ghignata, presumo.

Modificato da Shito
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Kobayashi, grazie della lettura, grazi della risposta. Grazie di cuore.

 

Rileggerò ancora e ancora il tuo post. E' una promessa.

 

Sai, io ogni volta che faccio una doccia calda penso "è un miracolo". Lo penso davvero. E sono uno che non accende il riscaldamento in casa neppure d'inverto (sto tranquillamente a 15-16 gradi interni).

 

Ti scrivo infine il piccolo poema che apre ogni episodio di Arjuna, ringraziando Garion e Wishmerill - grazie a quali arrivai a capirlo e 'sentirlo'.

 

---

 

L'adesso.

 

Il trovarsi vivi su questo pianeta.

 

IL MIRACOLO.

 

Shito, intanto ti ringrazio, delle belle, e forse un poco immeritate, parole.

 

Per quanto riguarda il poema che apre gli episodi di Arjuna, credo di comprenderli parecchio.

Esiste una piccolissima possibilità che nasca una vita su un pianeta, o nell'universo intero.

Le possibilità che nasca un essere umano sono ancora infinitamente meno.

Io poi rischiai di morire assieme a mia madre durante un parto prematuro.

Che si tratti di miracolo o un caso è irrilevante. Fatto sta che ora io sono qui.

 

 

Scegliere dovrebbe essere secondo me anche qualcosa di doloroso. Scegli una via, per quanto condivisibile? Automaticamente te ne dovresti precludere mille altre potenzialmente altrettanto valide e potenzialmente altrettanto portatrici un frammento di 'felicità'.

 

Io non ti conosco, quindi non posso sapere le tue esperienze di vita, ma se pensi realmente che NON sia cosi', pensaci bene prima di prendere una strada.

 

Non e' neanche questione di 'porte aperte', ma che ci vuole TEMPO per percorrerne anche solo una, e alla fine prima o poi ti renderai conto che quelle che consideri porte aperte, sono tutte illusioni, lontani miraggi del resto idealizzati per non uscire in qualche modo di senno, al rendersi conto che la metafora della vita piu' calzante e' quella di Sisifo.

 

Shuji, ti ringrazio sinceramente per "l'appunto personale". D'altronde non sarei ancora qui se non pensassi che ci sia la possibilità di un dialogo costruttivo e per me migliorativo.

Senz'altro siamo tutti novelli Sisifo, e, come dici giustamente, quelle che consideriamo 'porte aperte' sono solo illusioni.Ognuno di noi cerca come può di non impazzire, e seguire l'unica strada che chiamiamo vita è sempre alquanto difficile e dolorosa. In questo ha senz'altro ragione da vendere Ryoga, quando afferma che che ciò che possiamo fare è nient'altro che esistere(gli sarei inoltre assai grato se volesse rivelarmi da dove ha preso questa citazione, l'ho cercata su internet ma senza successo) .

 

Tuttavia credo che ci siano delle scelte che possiamo compiere o meno, non sconvolgeranno la nostra vita, ma perlomeno la influenzeranno tanto o poco che sia.

 

Avere o meno un lavoro.

 

Sposarsi o no.

 

Decidere di avere dei figli oppure no.

 

Aggiungici a questo quel che le società e i mass media cercano di inculcarti.

 

Puoi cambiare sesso, se vuoi.

 

Puoi avere figli, anche se il tuo corpo non te lo permetterebbe.

 

Puoi, anche se omosessuale(voglio precisare che io non ho niente contro le coppie omosessuali), vivere la stessa vita degli eterosessuali(figli annessi). Ci sarà una ragione se due persone dello stesso sesso non possono avere figli, no?

 

Puoi tentare di sembrare più giovane grazie alla chirurgia plastica.

 

Senza contare tutte le opportunità che offre internet(molte positive, altre, a mio avviso, molto meno).

 

Alla fine mi sembra che siamo tutti o quasi bieche copie del mostro di Frankenstein, o gli zombi di Romero in Dawn of the Dead.

 

Per quel che riguarda la mia personale strada da percorrere, dopo averci pensato a lungo, ho deciso di seguire la corrente ovunque essa mi porti.

 

Non sono ancora totalmente sicuro della mia scelta, ma mi pare la migliore(o la meno peggiore possibile), almeno per il momento.

Modificato da Kobayashi
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Puoi cambiare sesso, se vuoi.

 

La manipolazione del DNA non arriva a questo punto.

Al massimo qualche medico pazzo può compiacere i disturbi mentali che portano certi individui a voler menomare il proprio corpo.

 

Ovviamente intendevo questo^^''

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Puoi cambiare sesso, se vuoi.

 

La manipolazione del DNA non arriva a questo punto.

Al massimo qualche medico pazzo può compiacere i disturbi mentali che portano certi individui a voler menomare il proprio corpo.

 

Sei diventato il mio migliore amico per la vita.

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Puoi cambiare sesso, se vuoi.

 

La manipolazione del DNA non arriva a questo punto.

Al massimo qualche medico pazzo può compiacere i disturbi mentali che portano certi individui a voler menomare il proprio corpo.

Ma se arriva a tanto, è perchè a rimanere col proprio corpo sta peggio. Quindi è la soluzione che ritiene migliore, e la rispetto pienamente.

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Puoi cambiare sesso, se vuoi.

 

La manipolazione del DNA non arriva a questo punto.

Al massimo qualche medico pazzo può compiacere i disturbi mentali che portano certi individui a voler menomare il proprio corpo.

Ma se arriva a tanto, è perchè a rimanere col proprio corpo sta peggio. Quindi è la soluzione che ritiene migliore, e la rispetto pienamente.

 

Continuando in questo modo si arriverà a trasformare nani in persone alte due metri, bionde e con gli occhi azzurri. Personalmente reputo la cosa completamente innaturale, e rivoltante.

Per non parlare già oggi di 'orrori' mediatici come Platinette e Vladimir Luxuria(giusto per fare due esempi).

Io SPEREREI vivamente che ci si fermi qui, e riesca ognuno ad essere in grado quantomeno di accettare il proprio corpo.

Quindi il mio rispetto certi freak, specie se sbandierano la propria anormalità in televisione, o comunque attraverso i media di massa, non l'avranno mai.

E bada bene che chi ti scrive è un non credente anticlericale.

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Continuando in questo modo si arriverà a trasformare nani in persone alte due metri, bionde e con gli occhi azzurri. Personalmente reputo la cosa completamente innaturale, e rivoltante.

Per non parlare già oggi di 'orrori' mediatici come Platinette e Vladimir Luxuria(giusto per fare due esempi).

Io SPEREREI vivamente che ci si fermi qui, e riesca ognuno ad essere in grado quantomeno di accettare il proprio corpo.

 

Ma ragionando in questo modo si arriverebbe all'estremo opposto per cui si dovrebbero accettare tutte le deformità fisica anche quando queste potrebbero essere corrette con la chirurgia..

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In questo ha senz'altro ragione da vendere Ryoga, quando afferma che che ciò che possiamo fare è nient'altro che esistere(gli sarei inoltre assai grato se volesse rivelarmi da dove ha preso questa citazione, l'ho cercata su internet ma senza successo) .

Dovresti chiederlo a Shito visto che è roba che ha scritto (rectius tradotto, rectius adattato) lui XD (non è una citazione letterale, per quello non la trovi, il testo letterale dovrebbe essere "prima di .... non ho fatto null'altro che esistere"

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Scevro da ogni giudizio morale, "cambiare sesso" non è possibile. Il sesso lo determina il DNA, quindi a meno di non cambiare quello (in ogni singola cellula del corpo, senza considerare lo sviluppo e l'impianto di organi sessuali propri di genere, sempre con lo stesso DNA -e ci sarebbero pure le ossa del bacino da ricostruire eh-) quello che può fare una persona con certi problemi mentali è tutt'al più menomare il proprio corpo assecondando il proprio rifiuto di ciò che è e sarà per tutta la vita.

Un uomo che si fa operare/menomare diverrà un uomo castrato ed evirato, magari dotato di un paio di cuscini di silicone in aggiunta.

 

Per le deformità, un uomo con una mano dotata di 6 dita che si facesse operare diverrà un uomo che prima aveva 6 dita su una mano e che poi se ne è fatta tagliare una (per motivi estetici o magari anche pratici) rimanendo con le canoniche 5.

 

Ritengo che tra le due situazioni ci sia un abisso di differenze.

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