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L' angolo degli apostoli (split dalle Diviche)


Kobayashi

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Cmq CREDO sia possibile che se uno gioca a Basker sin da giovanissimo possa guadagnare un paio di centimetri.

 

Mi sembra difficile che basti il basket. Più facile altre cose, per un paio di cm.

 

Ma tutto ciò dove porta?

 

Nello specifico a me interessa che non porti a ragionamenti da cretini sul "seguire la naturalità", e basta.

 

Ma, sempre a proposito di differenze, perché un uomo d'estate può andare in giro a torso nudo e una donna no(giusto per fare un esempio)?

 

Così vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole. La società X ha delle regole arbitrarie sui ruoli delle persone (per esempio oggidì un uomo fino diciamo ai 50 è guardato con sospetto se avvicina dei bambini, cosa che vent'anni fa non succedeva). Di solito legati al genere apparente, ma non è detto.

 

Io penso che la nascita(in qualsiasi irrilevante modo sia avvenuta sia avvenuta)dell'essere umano sia stata un errore, così come il suo tentativo di evolversi ed evolvere la società in cui vive sia stato un errore ancor più madornale.

 

Mi sembra un altro discorso. Comunque ben poco l'essere umano ha tentato di evolversi con riferimento all'evoluzione biologica...

Non capisco molto che c'entri Platinette. E' una persona volgare? Uh, sì, abbastanza. Non certo la più volgare dello showbiz, per quello non serve certo vestirsi da parodia delle drag queen.

 

A parte il fatto che che nel momento che scrivi anche tu qui il "ma farti 'na pironada de cassi tuoi? :har:" vale anche per te, io non impedisco niente a nessuno. Io mi li mito ad osservare, abbastanza disgustato, ciò che mi circonda.

 

Uhm, ti cito: Inoltre ognuno viene giudicato per le proprie scelte,

Considerato l'esempio che fai di Platinette supponevo pure te parlassi di scelte di apparenza. Se no, ok, ho saltato un passaggio.

 

Sulla "insostenibile debolezza di quanto dico", di nuovo non hai torto, ma questo vale per qualsiasi persona che esprime un opinione(pure tu, sì).

 

Mah, direi che c'è una grossa differenza rispetto al giudicare la naturalità come importante in un caso, e, senza alcuna ragione, inimportante in un altro.

 

Poi puoi dire che non pensi che se danno fastidio i comportamenti altrui ad alcuni e ad altri no non è che i primi siano più deboli dei secondi, ma a me non sembra molto logico.

 

D'altronde, secondo me quando Omero fa dire ad Ulisse

 

Anche perché è Dante! L'Odisseo omerico è troppo figlio di puttana per queste cose (seriamente, leggetevi che combina nell'Iliade. WTF?).

Modificato da Dairon
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Anche perché è Dante! L'Odisseo omerico è troppo figlio di puttana per queste cose (seriamente, leggetevi che combina nell'Iliade. WTF?).

 

Ovviamente lo so:P Purtroppo ormai il mio cervello è ridotto in poltiglia(sai com'è, tra ansiolitici vari, gabapentin e alcool...). Cmq ho, anni addietro, letto entrambi(più l'Odissea).

Sul resto di quanto hai scritto non mi pare di avere granché da dire, forse sempre per le misere condizioni della mia psiche. Se mi viene in mente qualcosa di brillante (ne dubito) te lo farò sapere.

 

@Shito: Hai ragione si tratta di due concetti diversi, sebbene il mio egocentrismo mi impedisca di percepirne immediatamente la differenza.

 

Cmq cercherò di recuperarne l'edizione italiana (la versione in blu-ray inglese già ce l'ho).

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Uh non so se shito intendesse quello ma la mia citazione precisa (ok non al 100% non ho voglia di cercarla ora) era "prima di pilotare l'evangelion non ho fatto null'altro che esistere"

 

Non ti riferirai a questa?:

 

"Prima di salire a bordo dell'Eva, io non avevo niente.

Pilotando l'Eva io posso stare qui.

 

Non ho nient altro.

 

Non ho nient altro.

 

Io non ho niente, non ho niente.

 

"Il valore di vivere?"

 

Io non ce l'ho."

 

 

Tieni conto che ho fatto solo una MOLTO rapida ricerca su internet, per cui...

Modificato da Kobayashi
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Uh non so se shito intendesse quello ma la mia citazione precisa (ok non al 100% non ho voglia di cercarla ora) era "prima di pilotare l'evangelion non ho fatto null'altro che esistere"

 

Sei sicuro esista una frase così in Eva?

 

Se sì (non mi sovviene), è un'altra influenza su Fukasaku (il figlio Kenta mi confermò vis-a-vis di essere un fan di Eva, e che aveva contaminato il padre).

Modificato da Shito
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A parte il "pilotare l'evangelion" si, nel senso shinji che dice che non faceva altro che esistere sono sicuro che c'è perchè era una frase che mi era rimasta impressa, e sono abbastanza sicuro si riferisca ad un dialogo in cui parla del tempo in cui era con il suo tutore

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Kinji Fukasaku era un regista attivo sin dagli anni sessanta. Da noi è conosciuto soprattutto per Tora! Tora! Tora! e la trasposizione cinematografica di Battle Royale. E' morto nel 2003.

 

Kenta Fukasaku è il figlio, regista pure lui. Ha completato Battle Royale II: Requiem, iniziato dal padre.

Modificato da Kobayashi
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  • 7 years later...
Il 19/12/2011 Alle 17:17, Shito ha scritto:

 

Sei sicuro esista una frase così in Eva?

 

Se sì (non mi sovviene), è un'altra influenza su Fukasaku (il figlio Kenta mi confermò vis-a-vis di essere un fan di Eva, e che aveva contaminato il padre).

Erano giorni vuoti, privi di ogni turbativa. Mi limitavo soltanto ad esistere. Però andava bene anche anche in quel modo, perché non c’era nulla che io dovessi fare»

 

In death and rebirth (che non ho visto, però la frase la conoscevo, boh chi sa perchè)

ah era del 2011 sto topic LOL, vabbè me lo ricordavo e chiudo il punto

Ed ecco perchè shito non la conosceva, visto che i film non li aveva adattati lui

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  • 3 months later...
  • 1 year later...
On 12/11/2011 at 6:57 PM, Shito said:

C'è un episodio di Chikyuu Shoujo Arjuna che spiega perfettamente ciò. E ti spiega anche il perché.

"Motto raku desu kara" (perché è più comodo).

Quasi tutti i mali dell'umanità/uomo vengono in effetti dalla naturale tendenza al minimo sforzo.

Quasi tutte le buone eudemonie, siano essere religiosamente dissimulate o meno, insegnano che la strada migliore è quasi sempre quella più faticosa.

L'episodio, intitolato "Il primo a cambiare", tratta di un professore frustrato, che in uno sbotto quasi da Giordano Bruno spiega tutti i mali della società indottrinata.

E' stupendo. Il contesto è che Juna è andata a casa di un prof di matematica che a scuola sembra del tutto stordito e meccanico. A casa sua, tutta in subbuglio (lui è stato abbandonato dalla moglie) trova libri di letteratura (Natsume Souseki) e cose. Allora, con un po' di dialogo, il professore dà di matto e inizia a parlare in quel modomaieutico, sciorinando a Juna domande del tipo "perché si fa così? perché si fa cosà?" - e la risposta è sempre: "perché è più comodo."

Il tutto si chiude con un flashback da un episodio ancora antecedente, c'è un'altra scena lancinante, in Arjuna.

Il padre di Juna si rincontra con la figlia adolescente dopo aver divorziato dalla madre. In un classico café a là japonaise.

Dopo una conversazione fatta di imbarazzi di lui, persona assai dimessa e mesta, viene fuori la domanda: "Papà, perché tu e la mamma avete divorziato?"

La risposta del padre suona circa: "Era più comodo così, non facevamo che litigare. Ormai era più comodo separarsi. E poi è stato più comodo anche per te e tua sorella."

Quando alla fine il padre prende congedo, e si alza per primo, alle sue spalle la figlia gli lancia un'ultima domanda:

"E così, papino... hai ottenuto la felcità?"

Il padre volta appena la testa, e risponde con quella che ho assunto come una delle massime verità della vita:

"Ottenere la comodità e ottenere la felicità... sono cose diverse."

E poi, c'è questo ancora - il seguito della scena.

Mi viene da piangere ogni volta.

Questa scena è DIVINA (in molti sensi):

http://www.youtube.com/watch?v=8JQR4kg8of0

E' fantastico che alla fine Juna dica "no, non capisco, ma bene così perché ho sentito la vera voce del professore!"

E' così femminile. E' così vero. L'otaku perfetto (ispirato dalla sua passione al limite del messianico, ardente dal desiderio di condividerla), e l'affetto femminile perfetto: quello di comprensione emotiva, non logica. E' fantastico.

Quando a Parigi mi trovavo nel museo (che era la casa) del grande Gustave Moreau, scendendo dalla scala a chiocciola che porta alla mansarda, che in prospettiva è una perfetta spirale aurea, ripensai al nautilo, a Fibonacci, alla realtà naturale fatta di frattali aurei, e ad Arjuna a Kawamori, e unii qualche puntino in più.

(sono poi andato a Kobe per ritrovare i luoghi di Arjuna, in effetti... Meeeriken Buger!)

Non potevo evitare di ri-necrobumpare questo thread, voglio dire: il topic.

Ma il contenuto del post, sempre magiche sincronie, mi era tornato di nuovo sulle labbra ieri mentre parlavo al telefono con un amico, giovane, intelligente e sensibile.

Ottima combinazione.

On 5/26/2019 at 11:29 PM, Jigen said:

Mi è sorta adesso una curiosità: gli 'apostoli ' di Berserk in giapponese si chiamano  'shito' anche loro?

BTW, Nausicaä sì, è chiamata "shito", apostolo.

Modificato da Shito
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Qui le battute sono tutte di pre-produzione:
 

sono scemo, vero, perché ogni volta che sento (1:10) la battuta diversa di "masaka, Longinus no yari?", mi commuovo sempre?

Poi la parte di "masaka" Anno la tagliò. In effetti era molto retorica e "da anime", una cosa stereotipata. Ma la versione di pre-produzione sembra sia stat incisa senza neppure le rough, solo sul testo. Anche i "koroshiteyaru" sono molto diversi. Fatti così sarebbero fuori scena.

Però, a parte Aria sulla 4 corda e Rei che diventa di "una una sfumaturaota più pallida di bianco" (per chi sa da dove viene quella canzone dei Procul Harum), davvero:
 

Asuka è davvero tutta in "Makete ha nai ha yo! MAMA GA MITERU NO NI!"

E Shinji che sente, non collega al volo, e dice "Mama...? Okaasan?".

Perché "mama" in giapponese non è "mamma", ma il modo infantile davvero con i bambini piccoli chiamano la loro mamma. Per questo lo rendo "mammina", Questa cosa con Asuka era già accaduta nell'ep9, lei che torna insonnolita di notte da bagno, lui cerca di baciarla, e lei dice, come una bimba piccola "mammina" (sta rivivendo il suo trauma infantile nel sonno), cosa che risulta molto anticlimatica per l'adolescente Shinji che, immusonito, dirà a sé stesso come se parlasse a sei "Sei una bambina anche tu!". Quindi il tutto torna in Air, ed è intenso, perché lì per lì Shinji non connette, quando dice meccanicamente: Mama...? Okaasan?", perché se Asuka si è "risolta" con la madre al risceglio nel lago sotterraneo del GeoFron, tutto sommato Shinji non ha ancora preso del tutto coscienza che dentro l'UnitàPrima c'è SUA madre. Lo farà a breve.

Io sono davvero contento ogni volta che queste scene di poter "sentire" istantaneamente, sensualmente, quello che ho qui spiegato. È come sentire una canzone in lingua e capirla mentre senti la musica, suppongo, mi viene sempre in mente Wuthering Heights di Kate Bush, però davvero non riesco a capire che uso fanno quelli della comunicazione emotiva nella narrazione giapponese che "eh ma mammina non si dice". Sarà sempre un mistero, per me. Forse è solo che non riesco a concepire che in una mente che non vuole capire, non c'è nulla da capire. Dev'essere senz'altro un mio limite.

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