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Lucky Red - Studio Ghibli (e altro: Dragon Ball, Harlock, etc...)


Taro

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Chiara Fabiano per me è un po' una "scoperta" perché ho avito poco modo di sentirla e di inquadrarla.

Il pezzo della matematica è effettivamente molto toccante (l'incomprensione , il delicato problema delle difficoltà della bambina e  l'impazienza della sorellona). Lucrezia Marricchi è come sempre fenomenale riuscendo ad imprimere nel personaggio quella punta di insofferenza "acidula" unita però ad una concitazione "fracassona".

A questo riguardo notavo la parziale somiglianza vocalica con Veronica Puccio e la bravura nella caratterizzazione "borghese" o "viziata" che dir si voglia (una caratteristica che noto anche in Sara Labidi). Nel caso di Lucrezia però a mio parere questa ha una variante maggiormente spigolosa e "selvatica".

 

Sentendo le clip della Ricompensa del Gatto ho riconosciuto facilmente Ludovica Bebi e Emanuela Ionica nelle amiche della protagonista mentre pur conoscendo bene Margherita De Risi ho fatto fatica a riconoscerla nella "costruzione" dell'interpretazione da anime (in cui è la prima volta che la sento). Aspetto di sentire tutto il film per farmi un'idea complessiva

Edited by Gotan x
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La cosa bella della clip sulle divisioni tra frazioni è che mostra, in una scena così, tutta la mentlità educazionale giapponese.

 

Yaeko è il genio della scuola. Perché è il tipo di ragazza studiosa che non si fa domande. Esegue, merodicamente e con impegno.

 

Taeko è il tipo di persona che se non capisce, se non capisce profondamente, non riesce ad applicare quello che non ha compreso.

 

La cosa meravigliosa di quella clip è che (Takahata!) in ogni gesto, in ogni tono, si rispecchiano i rapporti tra i personaggi e la società che esprimono.

 

Taeko è la piccola di cosa, è vezzeggiata e viziata. E' la persona il cui 'individualismo' ha più possibilità di esprimersi, manifestarsi. La maggiore, Nanako, è chiaramente una "mamma bis", mentre Yaeko, nel mezzo, vorrebbe sentirsi grande ma è chiaramente infantile. Quando Taeko le presenta un voto di 25/100 Yaeko si scandalizza, si preoccupa sul serio. Come una bambina "da di matto" ma non vuole parlar male della sorella, è scioccata. Il modo in cui la madre cerca di trattenere la sua frustrazione per una figlia "stupida", ovvero "anormale" è epico. Si noti come la madre ripete a Yaeko di "spiegare alla sorella", con un crescendo di malcelata foga che poi scoppia nella sincerità negata.

 

Ovviamente, siccome tra Yaeko e Taeko non può non esserci conflitto, Yaeko veste i panni della maestra severa - si noti Taeko che prima si siete male, e poi 'mette a posto i piedi' per sedersi compostamente alla maniera giapponese, quasi una condizione di penitenza. Ma del resto, come chi ha visto il film saprò, Taeko è una bambina a cui la nonna sbuccia la frutta. Non per niente Takahata ci parlava delle mele.

Edited by Shito
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Purtroppo non ci sono potuto andare, eventi di due giorni in mezzo alla settimana ti ammazzano proprio la vita. Attenderò le vicine uscite blu-ray di questo ed Umi ga kikoeru. 

 

Intanto giunge questa notizia:

 

http://www.animenewsnetwork.com/news/2016-02-10/when-marnie-was-there-director-hiromasa-yonebayashi-next-project-might-be-ghibli-work/.98542

 

Ma smettono o no di fare film? Mica ci si capisce niente.

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Beh non hanno mai detto che smettevano, avevano detto che si prendevano una pausa per capire che cavolo fare ora che Miyazaki se n'è andato in pensione (credeghe), se Yonebayashi vuole raccogliere il testimone e c'è trippa per gatti credo non avrebbero problemi a continuare.

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Gara: No, non è possibile. I costi di produzione di film fatti in quel modo sono semplicementi troppo onerosi per produrre dei film che non siano "L'evento" che si genera con un film a firma Miyazaki. E' una questione di mercato. Infatti, quello che è realmente successo è che avendo chiuso il reparto di produzione (制作) si sono licenziati tutti gli animatori, che nel sogno socialista di Miyasan erano assunti non a progetto - come è sempre stato nel mondo dell'animazione dopo la caduta dei primi colossi come la Toei Douga - ma impiegati fissi.

 

Il punto è cambiare il modello di businness, perché il modello di businness a là Miyasan era una cosa anacronistica che si reggeva solo sulla ormai consolidata fama dell'autore Miyazaki Hayao, che da Mononoke Hime in poi ha fatto sì che ogni film Ghibli non fosse solo il successone dell'anno, ma l'evento dell'anno - dico in Giappone.

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Gara: No, non è possibile. I costi di produzione di film fatti in quel modo sono semplicementi troppo onerosi per produrre dei film che non siano "L'evento" che si genera con un film a firma Miyazaki. E' una questione di mercato. Infatti, quello che è realmente successo è che avendo chiuso il reparto di produzione (制作) si sono licenziati tutti gli animatori, che nel sogno socialista di Miyasan erano assunti non a progetto - come è sempre stato nel mondo dell'animazione dopo la caduta dei primi colossi come la Toei Douga - ma impiegati fissi.

 

Il punto è cambiare il modello di businness, perché il modello di businness a là Miyasan era una cosa anacronistica che si reggeva solo sulla ormai consolidata fama dell'autore Miyazaki Hayao, che da Mononoke Hime in poi ha fatto sì che ogni film Ghibli non fosse solo il successone dell'anno, ma l'evento dell'anno - dico in Giappone.

 

OT - tutto vero però i contratti freelance fanno più danno che altro visto che in genere fai lavorare gli animatori al limite dello sfruttamento (e c'è chi ci è morto...) per un tozzo di pane ed a quanto pare non c'è stato un ricambio generazionale significativo nel campo anche (e soprattutto?) per questo motivo; nel caso di Ghibli non si può dire non ci abbiano provato con altri registi/poi certo serve anche il nome di peso per tirare avanti la baracca (e quello purtroppo non è saltato fuori) però licenziando buona parte degli animatori storici ti sei bruciato un capitale ENORME di gente esperta che si è dispersa ai 4 venti precludendoti qualsiasi possibilità di tornare ai livelli stellari raggiunti con gli ultimi film indi anche pensare di farne uno nuovo ogni tot sarà difficile se non impossibile; imho non è (era) sbagliato il "modello Ghibli" di fare business in sè ma che la società non poteva più reggersi senza il suo uomo simbolo purtroppo... anche se mi rendo conto che per come è strutturato il mercato dell'animazione giapponese la casa di Totoro e co era si una "isola (più o meno) felice" per chi ci ha lavorato indi forse è anche anacronistico rispetto a come funzionano le cose per la massa degli animatori.

 

Ah sai qual'è uno studio "anacronistico" che pare abbia un buon numero di animatori con contratto fisso ben retribuiti che lavora bene/incassa bene ed è costantemente in crescita/aggiornamento tecnico degli animatori?

Kyoto Animation... indi forse non è il modello di business "socialista" ad essere sbagliato di per sè (almeno finchè non diventa assistenzialismo gratuito senza merito, a me spiace che gli animatori Ghibli siano a spasso ma se non li puoi pagare mantenerli per il gusto di farlo è un controsenso nonchè una cosa deplorevole per la mentalità giapponese immagino) ma l'industria tutta che ruota solo a seno unico con pochi animatori "fissi" (in genere figure chiave di uno studio/rpduzione)e quasi tutta la "forza lavoro" della produzione composta da freelance o lavoratori a progetto: da un lato certo ti contiene/riduce i costi che non sono fissi ma possono variare a seconda di quanti e quali collaboratori ti servono (con cui puoi anche contrattare singolarmente paga e lavoro) però dall'altro si ha un livello davvero basso di fidelizzazione/sostengo a chi fisicamente ti realizza il lavoro di norma generando/succhiando i proventi a favore dei produttori ed al contempo quasi per nulla reinvestendo/premiando gli animatori/registi che ci lavorano (o se lo fà il grano va a pochi mentre gli "schiavi" sotto fanno la fame e vanno avanti prettamente per passione/forza di volontà o cambierebbero decisamente lavoro visto che paga di più lavorare part time in un fast food che fare l'animatore a tempo pieno... ); ma finchè i produttori incassano tanto spendendo poco/nulla tireranno a campare come hanno sempre fatto (magari delocalizzando sempre di più) fino a che la cosiddetta "animazione giapponese sarà estinta (o fatta totalmente altrove..) una volta esaurita la manodopera o cmq i film ad alto budget (nonchè competenza tecnica) saranno un mero ricordo se le nuove leve (sottopagate e non sufficientemente formate) non avranno spazi/garanzia lavorative... oggi piangiamo la chiusura di Ghibli, domani chissà...  

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Ryu: fare animazione tradizionale è un lavoro da secondo mondo, tutto qui.

 

Il Giappone non è più un paese del secondo mondo. Nel periodo dell'economia postbellica lo è stato. Non lo è più da un pezzo.

 

E infatti già negli Ottanta Miyazaki scriveva che l'animazione giapponese era fatta da giovani che per passione sacrificavano il loro futuro in un mestiere senza alcuna prospettiva di sostentamento di una famiglia.

 

KyoAni ha anche gli intercalatori in-house? Fatico a crederlo.

 

Già i gengamen in genere freeter.

 

Tipo:

 

Driiiin... driiiin... qui è la realtà! C'è nessuno in casa? :-)

Edited by Shito
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KyoAni ha anche gli intercalatori in-house? 

Yep, avevo letto la stessa cosa su un articolo di approfondimento su ANN [e sentito nel video di RCAnime].

 

Hanno addirittura una scuola per Animatori, e Kyoukai no Kanata è stato animato quasi totalmente da animatori appena usciti dalla suddetta scuola.

Edited by RaffoBaffo
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Interessante! Non lo immaginavo.

 

Volevo scrivere in modo più approfondito qualcosa ma il video linkato da Raffo direi che è sufficientemente esaustivo.

Detto questo, l'esempio KyoAni non l'ho tirato dentro a caso parlando di realtà produttive "diverse" (ed imho sostenibili) rispetto a quella standard "a progetto" che và tanto di moda oggi: certo loro sono un "caso fortunato" come studio di animazione in quanto hanno avuto sia la motivazione che la possibilità di staccarsi dai committenti per procedere sulle loro gambe; prima funzionavano come gli altri (indi devi abbinare la volontà di cambiare al fatto di poterla sostenere economicamente... cmq mi pare che soldi ne facciano e siano piuttosto apprezzati come studio a livello tecnico indi è una cosa fattibile) ma questo imho potrebbe valere per qualsiasi studio che metta in cantiere progetti originali di cui detiene i diritti visto che i profitti potrebbe ridistribuirli su chi vi ha lavorato in modo più equo (cosa che mi pare non avvenga e/o di base gli animatori freelance/esterni non hanno certo voce e peso in capitolo)e , visto che a Kyoto pare se la passino più che bene direi che c'è almeno un caso di "esperimento socialista"  (che produce prettamente serie TV in modo più o meno continuativo durante tutto un anno + film e sono pure tecnicamente molto valide)  che stà funzionando (e non nella mia testa :P )

 

Il Ghibli ce lo siamo giocato un pò per sfiga (Kondo) ed un pò per incapacità dello stesso studio a riorganizzarsi attorno ad altri registi (Con Hosoda è andata male e Goro + Yonebashi non sono stati in grado di tenerlo in piedi) ma producevano film ad alto budget con cadenza variabile (di media un film ogni 2 anni tranne qualche raro caso) indi è una cosa a sè (aka se spariscono l'impatto sulla produzione di anime è significativa per l'importanza del brand ma scarsa dal punto di vista produttivo relativo all'industria in quanto tale imho); spero che il caso di KyoAny non rimanga isolato e che altri studi di produzione possano/vogliano migliorarsi e migliorare le condizioni lavorative dei loro dipendenti ma purtroppo rimane il fatto che l'industria attuale è davvero destinata a sparire se non si rendono conto che una persona non può certo campare d'aria e sul "cool Japan" a base di anime e manga (secondo mondo dici? Oramai siamo al terzo per le condizioni lavorative ma al primo per la produzione.. i Nippo hanno capito davvero bene come funziona il capitalismo !)  mi pare ci "mangino" un pò troppe persone (governo giapponese in primis) senza preoccuparsi della cosa...stanno aspettando che scoppi la bolla un'altra volta per arrivarci?

Edited by Ryu Soma
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Beh c'è da dire che però Kyoani è stata capace di cavalcare come pochi il fenomeno del moeblob che è scoppiato in tv negli ultimi 5 anni creando IP spaventose per impatto come K-On (che ricordo ha fatto aumentare le vendite di Gibson e Fender in Giappone perchè c'erano gli otaku che si compravano gli strumenti delle loro waifu preferite) che ti permettono di costruirti delle buone fondamenta sotto i piedi.

Ghibli, dal canto suo, produce prodotti molto più autoriali che si distaccano dalle mode del momento seguendo l'inclinazione artistica dei propri registi e forse questa sua inclinazione di voler rimanere a tutti i costi senza tempo l'ha portata a questo declino, oltre al fatto che appunto non sono stati capaci di investire su nomi diversi da Miyazaki (non sapevo che Hosoda venisse da Ghibli!).

Il discorso del Cool Japan! secondo me è più che altro una cagata fatta per esterofilia ma su cui il governo in primis non intende puntare minimamente, basti vedere quanti sforzi vengono fatti per far arrivare materiale "cool" fuori dal Giappone, distribuzione nazionale assente a parte.

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  • 2 weeks later...

post-161-0-38831000-1456255979_thumb.jpg

Blue-ray di Quando c'era Marnie.

Su una segnalazione del forum Ghibli ho controllato anche la mia copia (acquistata con Anteprima in fumetteria) ed è uguale. :frown:

Chiedo conferma a chi di voi ha acquistato il bluray.

 

Ok non è la fine del mondo ma almeno il titolo del film sulla serigrafia... >_<

Sembra come se mancasse un layer di stampa.

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