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Proprio tutto OK! Che piova o ci sia il vento, va tutto bene! [KareKano]


Shito

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Ricordo che una volta avresti ribaltato anche gli anime.

 

Non è questo, avevo solo fatto degli esperimenti di percettivismo sulle immagini (anche in movimento) concepite da una mente destrorsa e poi percepite da una mente sinistrorsa.

 

E avevo affrontato da questione della percezione dell'ordine spaziale, e del sovrapporsi di ordini diversi nello stesso spazio (nel fumetto).

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Ricordo anch'io che ai tempi di Dynamic parlavate di ribaltare anche l'animazione, oltre i manga.

Da un lato, anche se non sono d'accordo, il discorso relativo alla direzione verso destra o verso sinistra in un fumetto ancora-ancora lo capivo (in occidente associamo il movimento verso destra al 'prossimo' e verso sinistra 'al passato', alla fin dei conti), ma la questione nell'animazione mi e' sempre sembrata un mistero bufo (cite)

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Beh, il punto è che la 'scansione' di uno spazio (un'area) di una mente sinistrorsa, in:

 

1-2-3

4-5-6

7-0-9

 

essenzialmente 'corre' lungo la diagonale 1-5-9

 

nel caso di una mente destrorsa, corre lungo 3-5-7

 

Ai tempi avevo fatto due tipi di ricerche nella composizione dell'immagine dinamica.

 

Nel cinema occidentale, il movimento: se è di 'andata' va da a sx verso ds, se è di "ritorno" viceversa.

 

Non credo siano cose studiate, credo siano cose spontanee, inconsce. Allo stesso modo, le 'cadute' in genere seguono le diagonali che dicevo prima. Quando si vuole conferire un senso di velocità di movimento (da uno schiaffo a quel che si voglia) è quasi sempre così.

 

Dopo, feci l'esperimento 2, ovvero invertire (in studio) alcune sigle molto dinamiche, e l'effetto dinamico palesemente aumentava.

 

Ma no, non ho mai pensato (né detto) che si sarebbe batto, e che si pensava di farlo. Era sempre un discorso puramente "scientifico", ecco. ^^

 

Di recente (beh, negli anni), ho rivisto anche le mie tesi a favore del ribaltamento dei manga - le cui ragioni seguono le stesse che ho sopra enucleato, con l'aggiunta della "disgiunzione" di ordine di lettura del testo nei baloon e ordine di lettura delle vignette nella tavola.

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Beh, il punto è che la 'scansione' di uno spazio (un'area) di una mente sinistrorsa, in:

 

1-2-3

4-5-6

7-0-9

 

essenzialmente 'corre' lungo la diagonale 1-5-9

 

nel caso di una mente destrorsa, corre lungo 3-5-7

 

Ai tempi avevo fatto due tipi di ricerche nella composizione dell'immagine dinamica.

 

Nel cinema occidentale, il movimento: se è di 'andata' va da a sx verso ds, se è di "ritorno" viceversa.

 

Non credo siano cose studiate, credo siano cose spontanee, inconsce. Allo stesso modo, le 'cadute' in genere seguono le diagonali che dicevo prima. Quando si vuole conferire un senso di velocità di movimento (da uno schiaffo a quel che si voglia) è quasi sempre così.

 

Dopo, feci l'esperimento 2, ovvero invertire (in studio) alcune sigle molto dinamiche, e l'effetto dinamico palesemente aumentava.

 

Ma no, non ho mai pensato (né detto) che si sarebbe batto, e che si pensava di farlo. Era sempre un discorso puramente "scientifico", ecco. ^^

 

Di recente (beh, negli anni), ho rivisto anche le mie tesi a favore del ribaltamento dei manga - le cui ragioni seguono le stesse che ho sopra enucleato, con l'aggiunta della "disgiunzione" di ordine di lettura del testo nei baloon e ordine di lettura delle vignette nella tavola.

 

Direi che siamo ampiamente otti' e dopo qualcuno spostera' da qualche parte questi post, intanto una breve replica.

 

E' una convenzione dello stesso tipo che accennavo prima quello della scansione destra sinistra o sinistra destra, MA tale scansione ha un senso concreto solo limitatamente alla scansione di lettura di un albo a fumetti.

 

*dal vivo* questo e' un discorso che cade di significato; e' un po' come la differenza tra la masturbazione e il sesso; nella prima cio' che eccita e' l'immaginare certe cose, nella seconda c'e' lo stimolo sensoriale concreto.

 

Mutatis mutdandis (sic), tutto cio' che contribuisce alla formazione e alla scansione dell'azione su carta, decade di fronte all'esperienza concreta.

 

Quindi ecco perche' per me e' un discorso 'curioso' di per se'.

 

Inoltre, la scansione per i fumetti dipende da molti fattori; tu fai un esempio di un certo tipo di gabbia, in Italia l'esperienza per i fumetti e' nata e ha proseguito per decenni con le comic strips, tipo le syndacate americane; quindi la scansione poteva essere solo 1-2-3 (max) o tendenzialmente per la maggior parte dei casi 1-2 (che Diabolik ha conservato anche se con un formato proprio); il formato 'bonellide' e' nato unicamente per la ristampa su di unf ormato simil quaderno di gruppi di striscie in modo da usare un formato che potesse adoperare 'gli scarti' o per meglio dire gli spazi di lavorazione dei quotidiani.

 

Tipicamente poi invece il formato tendenzialmente piu' ampio degli albi francesi originari porta ad avere una scansione piu' simile a quella di 9 vignette (la media e' circa quella per pagina).

 

Poi il discorso si fa un pelo piu' lungo considerando gli altri mercati.

 

Tutto cio' per dire che, comunque, si tratta di convenzioni nel caso di scansione della lettura/azione su carta, di vario genere ed entita', non di questioni prettamente di altro genere, salvo l'altra convenzione citata anche da me all'inizio che vede destro->(prossimo)futuro, sinistro <-passato.

 

Nei live action giapponesi ad esempio l'azione e' quasi sempre (nei film dal vivo, ripeto) condotta/lanciata da destra verso sinistra e viceversa, MA l'incidenza sulla maggiore o minore linearita' dell'azione e' ininfluente, anche piu' della violazione della regola dei 30 che praticamente nessuno si ricorda piu' che esiste (penso sussista solo lo scavalcamento di campo, curiosamente, questo in comune anche con la scansione dei tempi in un fumetto).

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Arrivato alla (re)visione di metà serie devo ammettere che nei post precedenti,dato il tempo passato dall'ultima volta che l'avevo vista,ho scritto qualche castroneria a causa della mia pessima memoria.

Non ricordavo per esempio che i "due episodi estranei al manga" non erano gli ultimi due,ma il terzultimo e il penultimo. Il riassuntone con i grafici dell'audience televisiva e del gradimento in generale non è verso la fine ma a metà. L'episodio in cui la rarefazione delle animazioni raggiunge l'apice non è quello di Tsubasa vs suo padre. E chissà cos'altro ho scordato. 

Quel che è certo è che me la sto godendo abbestia,a botta di 3-4 episodi a serata,e il giorno successivo è tutto un vagare mentale ripensando a quanto ho (ri)visto. Già so che lo sconforto è dietro l'angolo,quando arriveranno tutti gli inutili episodi riassuntivi... Davvero un peccato che una serie di tale livello,partita così bene e con il potenziale per reggere a lungo termine,abbia subito una sorte così disastrosa. Ma continuo ad amarla come se fosse la prima volta...

 

Se avete qualcos'altro da aggiungere alla discussione,non fatevi scrupoli! Approfondimenti e quant'altro sono sempre graditissimi !  :thumbsup:

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Alla fine questa serie ha essenzialmente il solo merito di diffondere la bellissima opera originale. :-)

 

 

Anche gli adattamenti brutti, in senso assoluto e non, diffondono le proprie opere originali. L'animazione poi ne è piena di roba così.

Modificato da Chroniko
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Gesù.rivedere questa serie mi sta facendo male. Troppe fitte al cuore,per motivi personali...Ormai mi mancano gli ultimi due episodi. Devo ammettere che la fine del 23esimo episodio,quando Arima e Miyazawa tornano a casa in bici dopo gli allenamenti di kendo,mi fa sempre piangere come una fontana. Un pò perché la scena,nella sua semplicità, è bella: loro due che quasi non parlano,lui si stringe a lei,sale una musica emozionale,le inquadrature della città ormai avvolta dalla dolce tranquillità serotina. Un momento poetico,cristallizzato in pochi minuti. Quello è il loro momento,ma contemporaneamente è il momento di tutti coloro che da adolescenti vivevano una storia d'amore. Ti chiedi cosa riserverà il futuro per loro,ma allo stesso tempo ti guardi indietro e ripensi al tuo passato. Almeno,questo è ciò che provo quando rivedo questa serie. 

Il 24esimo episodio, quello "Diverso dai precedenti",è la prima famigerata puntata fuori continuity dal manga,e anche in questo caso non può lasciarmi indifferente,anche se come al solito i miei ricordi vaghi me lo avevano lasciato intendere come "finale aperto",quando in realtà è solo un sogno di Miyazawa e nulla più. Oddio,per certi versi sembra anche una sorta di "aiuto,qua ci chiudono i rubinetti e non sappiamo se potremo continuare,quindi beccatevi 'sta puntata pensata al volo che potrebbe anche essere l'ultima" . (Ricordavo male anche un altro particolare: non è Soichiro ad essere ritratto col mocciolone,ma Yukino stessa ) . 

Mancano due episodi alla "conclusione",sigh... E' tempo che cominci a rintracciare i volumi del manga e mi rimetta sotto a leggere.

Per chi volesse comodamente rivedersi l'anime,segnalo che è presente su VVVVID.

 

https://www.vvvvid.it/#!show/16/le-situazioni-di-lui-lei&r

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  • 4 years later...

E io approfitto del bump per riloggarmi dopo eoni e ripostare il quesito a cui anni addietro nessuno aveva replicato! 

La scena è questa e metto 'sta clip solo come riferimento (è l'unica che ho trovata sul Tubo) . Chiaramente io mi riferisco all'adattamento e doppiaggio in italiano.

Quando Arima si presenta a casa Miyazawa col pretesto del cd e Yukino apre la porta in veste 'sciattona' , rivelando la sua vera natura, accade questo breve momento d'imbarazzo in cui in sottofondo si sente qualcuno urlare "Venditori.... Venditori di bambù!" . 

La domanda è la solita: che cavolo c'entrano i venditori di bambù in quel preciso momento ?!? 

C'è un riferimento squisitamente nipponico che difficilmente potremmo cogliere, ok, e immagino ci sia sotto tutta una particolare ironia apparentemente correlata alla scena, ma qualcuno saprebbe spiegarcela in modo relativamente semplice ,per favore ?  

Sempre ammesso che la traduzione/adattamento dell'epoca fosse corretta. 

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Non ho mai visto l'episodio in italiano. E la versione giapponese la vidi tanti tanti anni fa (all'uscita in TV in Giappone).

Se ben ricordo, era semplicemente la voce di un venditore ambulante a "rompere il silenzio dell'imbarazzo" con un tipico suono urbano. Pensavo fosse un venditore di tofu. Potrei sbagliare. Ma tu immagina che in un momento di totale "gelo delle parole", dalla distanza arrivi la voce "Donne! È arrivato l'arrotino e l'ombrellaio....!".

Una cosa così, credo.

 

Si potrebbe verificare sulla scena in JPN e sul manga, che se "conosco" Anno avrà la stessa voce scritta "fuori baloon" sul fondale.

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On 10/1/2020 at 4:10 PM, Shito said:

Bump a un thread tra i miglori (a mio dire) della storia del forum per chiedere pubblicamente ad AkiraSakura se ha poi letto il manga in questione. :-)

 

Ebbene sì, l'ho letto anni fa ma non mi aveva colpito particolarmente. Forse ho apprezzato di più l'anime (la parte iniziale) per via delle solite cose di Anno.

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Io ho trovato molto interessante la "scoperta" di Arima e la dinamica con Miyazawa, nella loro reciproca e parallela crescita che va inevitabilmente a ripercorrere i passi dei genitori di ciascuno dei due.

Viene da pensare che alla fine ad Anno il manga piacesse perché Yukino con Soichirou è la Kannon che recupera il (destinato) reietto (intergenerazionale), tale quale a Yui con Gendo (e con chiunque altro, Pianeta Terra incluso). :-)

Oh, wait, Sakura con Asapin.

Modificato da Shito
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Ed il riproporsi delle dinamiche combinatorie ne è la quadratura. Ogni guaritore cerca un malato da salvare. Suppongo che l'importante sia non sentirsi mai un benefattore, perché come si vede lo scambio è del tutto mutuale. Peggio poi erogare buone azioni non richieste. Quelle non passano mai impunite, giustamente, e chi le mette in atto è da odiarsi più di tutti, come Donato-Alfonso ebbe mirabilmente a spiegare nella sua Novella J.

Modificato da Shito
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On 10/16/2020 at 12:02 PM, AkiraSakura said:

 C'è sempre da dire che l'idealismo porta al suo estremo opposto, non solo a livello storico ma anche personale.

Dimenticavo: stai approcciando la verità scientifico-emotiva degli incubator? :-)

Così si rischia di turnare a dire di dianetics, antipsichiatria e lo stato "libero" del nichilista reale...

Modificato da Shito
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  • 2 weeks later...
Quote

Il mio modesto contributo all'edizione italiana di questo titolo consistette... nel titolo! Ovvero, dopo vari ripensamenti, decisi di adattare/rendere "Kareshi Kanojou no Jijou" in "Le situazioni di lui & lei". Mi raccomando & commerciale. Perché il titolo non significa "Le situazioni di lui e le situazioni di lei", quanto piuttosto "Le situazioni di lei-e-lei", "Le situazioni di essere ragazzo e ragazza", "Le situazione dello stare insieme". In un free talk Tsuda Masami spiega che il titolo è un po' ispirato dal titolo della cover giapponese del brando francese "T'en va pas", che si intitola "Kare to Kanojo no Sonnet" - che sarebbe Il sonetto di lui e lei, ma con la E normale, in questo caso - perché "kare to kanojo" non è esplicito come "kareshi-kanojo". Molto orgoglio per il fatto che in  altro un free talk Tsuda Masami parli del titolo italiano del manga. ^^

Questo il punto fondamentale sul titolo.

Metto di qui l'originale francese della canzone di cui parlavo di là, anzi faccio un recap (lol):

Quote

 

La versione (cover) giapponese:

È la cover di una canzone francese molto amata in Giappone, originariamente la theme song di un film che mi pare si intitolasse "La femme de ma vie".

Questo è il titolo del capitolo "cuore" di KareKano: il sonetto di lui e di lei. È il capitolo dove Yukino inizia davvero a "curare" Arima, bambino abbandonato (ma sul serio, non come Shinji). Nel confronto tra i due, i "non devi fuggire" di lei, che lo esorta ad affrontare un passato sepolto, sono innumerevoli. Credo sia il capitolo 72 del manga. Tutto il manga prende titolo da questo capitolo chiave: Il sonetto di lui, il sonetto di lei, il sonetto di lui e lei -> le situazioni di lui, le situazioni di lei, le situazioni di lui & lei.

Yukino "rompe" Arima ricevendone la violenza, letteralmente. La notte dopo sogna di lui placido, e si tocca il ventre al risveglio. Lui si pianterà un taglierino nella mano, ma poi lei lo confronterà ancora più dura per tirarlo fuori dal suo guscio. La nonchalance con cui spacca un vetro (uno specchio?) col dorso della mano per farle vedere che è stato solo un cretino a ferirsi, ed infantile, è grandiosa. "non ho detto no neppure una volta". E lui ancora a autocolpevolizzarsi. Per difesa.

Ma Yukino è Yui, non è Asuka. E Shinji non è Jean. Come diceva qualcuno, almeno uno dei due deve avere ricevuto una mela, per spartirla con qualcun altro. Due metà senza mela, come farebbero?

Chi volesse capire Evangelion, potrebbe cercarne il senso raccogliendo queste molliche di pane, risalendo fino a Miyazawa Kenji e Akage no Anne, a Hisashi Inoue e Takahata Isao. Non so che smiley mettere in chiusura, quindi credo che non ne metterò nessuno.

 

L'originale francese:
 

 

Il recap:
 

Quote

 

La prima cosa che mi piacque di KareKano: credo che normalmente le "commedie sentimentali adolescenziali" siano delle storie in cui A e B fanno un cammino fino a mettersi insieme. E una volta che si mettono insieme: fine. Vissero felici e contenti, ciao. Ci sono molti shoujo del tutto così. In genere quindi questo genere di commedie sentimentali sono una serie di fraintendimenti, siparietti, commedia degli inganni e malintesi che conducono a una risoluzione, bacio e ciak si chiude. Questo mi aveva sempre infastidito. Ricordo infatti che il mio primo impatto con "kareshi-kanojo" fu nel primo (mi pare) OVA di Creamy Mami, quando Toshio dice a Yuu che "beh, noi ormai siamo kareshi-kanojo!" (in piscina, IIRC). E mi sorpresi: "è vero, ora stanno insieme!" - era del resto un extra, dopo la fine della serie.

La struttura basilare di uno shoujo manga è: "ragazza ordinaria incontra ragazzo straordinario. Se ne innamora, e lo conquisterà". C'è una componente di tipicità, dunque, anche in KareKano: Yukino è una ragazza tutto sommato ordinaria [senza problemi, con le sue frivolezze, anche le sue meschinità, piuttosto brillante, non è ricca], mentre Arima è del tutto eccezionale [straordinario talento in tutto, gentilezza naturale, modestia - e nasconde una voragine di problemi]. Alla fine è sempre la storia del Vaso di Pandora, dove Pandora è la protagonista e il Vaso è il ragazzo di turno, e dopo tutta la disperazione si trova la Speranza. Ma la cosa inusuale (forse) di KareKano è che Yukino dapprima neanche si innamora di Arima. Non è lei che vuole lui. Lei è così "tutto OK" che manco ci pensa. Non lo capisce al volo. Non intravede i suoi problemi. Non lo vuole salvare. Il materiale narrativo di Yukino, in questo senso, è molto "naturale" - ed è naturale anche che la prima parte del manga, incentrata su di lei, sia la più buffa. E' la parte più farsesca: abbiamo una ragazza mediamenter intelligente ma molto caparbia e volenterosa che si atteggiava a perfetta, poi smette e si mette con un ragazzo. Ora, o finisce qui o cosa succede? Beh, nulla. La prendono un po' di mira, certo. Lei inizia a ridefinirsi un po', ma è una ragazza sveglia e senza problemi, quindi ce la farà. Ma Yukino non ha la "rivoluzione" OH MIO DIO STO COL RAGAZZO DEI MIEI SOGNI. Del resto, per lei non è una necessità esistenziale. E' una parte della sua vita. Gli vuole bene, si innamora e ri-innamora, però intanto pensa alle amicizie, alla scuola... a tutta la sua vita.

Al contrario, fin da subito si vede che Arima ha davvero BISOGNO di Yukino. Tutti si chiedono perché, solo Asaba lo capisce, ma al lettore viene detto: è una necessità esistenziale. Yukino è l'unico punto fermo di realtà nella sua vita di cristallo. Fin dall'inizio. Yukino non è mai, MAI gelosa (fino al pnto di rottura col ritorno della madre biologica di lui). Arima sempre, e sempre in modo non necessario. Dunque il punto è sempre Arima. Arima nasconde insicurezze e violenza. La mostra sin da subito (quando 'prende di petto' Asaba), e poi ancora: quando terrorizza Takefumi, quando picchia il tizio random a Kyoto. Certo Yukino è davvero una sempliciotta per non capirlo fin dall'inizio. Infatti al contrario Asaba è un personaggio molto bello, perché parla poco e quando parla fa sempre il cretino, ma in realtà è quello che capisce più di tutti.

In ogni caso, come da corretta traduzione/adattamento/intendimento del titolo, KareKano si appunta proprio sulle situazioni che si vengono a creare quando due persone 'sole' si mettono insieme, e diventano una coppia. Miyazawa e Arima vengono ben introdotti, e dopo un po' sono insieme. E qui le cose non finiscono, ma *cominciano*: cosa cambia, e come si cresce in questo. I nuovi problemi che si affrontano, le nuove sensazioni che si scoprono. Proprio per questo la storia mi parve subito molto interessante.

Inoltre, in KareKano trovai subito una forte connotazione psicologica (dei due personaggi principali su tutti, ovvio), ma anche psicosociale - come loro reagiscono alle aspettative della società e come la società reagisce a loro. Questa cosa mi parve da subito "molto giapponese", e mi interessava. Vi è una componente drammatica, ovviamente, ma credo sia meno esasperata di altri shoujo (Soryou Fuyumi anyone?). Anche gli "espedienti buffi" fatti per innescare le situazioni mi paiono meno esasperati di altri shoujo (Yoshizumi Wataru anyone?). E c'è anche una forte marca di generazionalità: i personaggi sono caratterizzati realisticamente come il frutto della loro storia familiare. Ovvero, la storia non è il palco dei ragazzini senzafamiglia che fanno le loro pantomime, ma è uno specchio di società e di vite più lunghe. E' una cosa interessante. In questo, lo trovo un manga molto più 'classico' come concezione di tante altre opere sue contemporanee. E credo questo fosse anche l'elemento principale dell'interesse di Anno Hideaki. E come si capisce, questa è comunque la storia di Miyazawa che "ama, scorpre e salva Arima". E lo salva proprio pezzo-per-pezzo, destrutturadolo prima e ristrutturandolo poi, col suo modo di essere 'totalmente OK', ma è evidente che le tematiche vanno incupendosi man mano, le gag si riducono. In un free talk l'autrice dice che, rileggendo il manga, si vergogna dell'inizio.

L'equilibrio tra commedia, dramma, umorismo e sentimentalità è molto bilanciato. Essenzialmente è una storia seria che non vuole essere parossisitica, e viene narrata molto femminilmente con una certa dose di gag. Questa cosa è interessante, perché è appunto femminile. Credo che la psiche femminile sia più volubile, a livello emotivo, dinanzi alla realtà. La psiche maschile è più lineare. In un grafico, credo che l'andamento dell'umore femminile disegni in genere una spezzata molto più frastagliata di quello maschile. Quindi, il fatto che la narrazione, vista soprattutto dagli occhi di Miyazawa (la prima "narratrice" della storia) sia una storia seria con delle gag è funzionale. Quando il narratore è lui, le gag diminuiscono. Ancor più, quando il centro narrativo diviene lui (la seconda metà della storia), è proprio il tono della storia che diviene più serio e cupo. E anche lo stile dell'autrice si adatta a questo, e tutto sembra 'crescere' con i protagonisti, la storia e lo stile e i temi, virando quasi da shoujo a josei.

Sui protagonisti:

MIYAZAWA YUKINO: tutto il discorso della sua 'maschera' credo sia molto sopravvalutato. E' l'incipit della storia. Dura pochissimo. Ma resta impresso. Non è quello il punto di Miyazawa Yukino. Il punto è che lei è una ragazza davvero solare, felice. E' la figlia di due genitori che si amano, e adorano lei e le sue sorelle. Tutta la faccenda della vanità e della maschera altro non era che il protrarsi della sua mentalità infantile di primogenita. Ogni primogenito è stato anche un figlio unico. I primogeniti sono quelli che ricevono, nel bene e nel male, l'affetto e le attenzioni "inesperte" dei loro genitori. Spesso sviluppano una psiche in cui il ricevere affetto è condizionato alle loro riuscite, per cui i loro inesperti genitori fanno sempre un gran baccano. E' fisiologico. Ma Yukino ha due sorelline che le vogliono bene, è mediamente intelligente e ha una volontà molto efficace. Non è nulla come un genio, né come una principessa. Ha le sue frivolezze, e tutta la sua vanità iniziale è frivola. Ma lei si sente a suo agio a casa, da sciattona, e a scuola, da finta allieva modello. E ben presto tutto si bilancia. Le resterà per un po' il gusto dell'apparire, ma pure quello si spegne automaticamente. Siccome è sveglia sa gestire sé stessa, in realtà è anche furbetta e ha doti di leader tra i coetanei. Ma non eccelle davvero in nulla se non nella sua capacità di impegnarsi. C'è chi è più carina di lei (Tsubahime), c'è chi è più intelligente di li (Maho), c'è chi è più brillante. Yukino è solo "nella media", come talento, degli alunni di una scuola eccellente (non dimentichiamoci, siamo in Giappone). Ma soprattutto: Yukino non ha NESSUN TRAUMA da risolvere. Non ha NESSUN PROBLEMA. E' una ragazzina vitale e allegra, intelligente, che cresce facendo esperienze: amore, amicizia, socialità, impegno.

ARIMA SOICHIROU: è realmente un groviglio di complessi e insicurezze e ferite e traumi. Cose che corrono attraverso due generazioni. E' una psiche complessa. Ci sono ben più di due strati di inganno, verso il prossimo E verso sé stesso. C'è anche un bel blocco di rimozione. Arima Soichirou è una persona che si è dovuta "costruire" non per il gusto di farlo, ma per sopravvivere (psicologicamente). Non dico dell'eccellenza scolastica, la prima maschera a cadere (con Yukino). Dico tutta la sua personalità di eccellenza. E di gentilezza. Anche con sé stesso. La crescita si Soichirou è legata alla sua necessità  di sovracompensazione della mancanza di affetto infantile. E' un bimbo abbandonato, nel verso senso della parola. Questo secondo livello di 'maschera' occuperà la vera trama della storia da quando lui e Yukino fanno l'amore per la prima volta. Lei, quella notte, si fa il bagno e sta bene. Lui ha gli incubi in cui sogna un confronto con un sé stesso sconosciuto.

 

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