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Conan, il ragazzo del futuro


Roger

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ma anche un po' 'nel futuro'.

se ne parlava qua e là in varie discussioni del forum e alla fine, dopo molto, mi sono deciso a rivedere questa serie... procedendo con gli episodi ho realizzato che, sebbene mi fosse rimasta impressa una certa scena di matrimonio, ero convinto che l'episodio 23 fosse quello conclusivo.

è eccezionale come poche; i personaggi ed i temi presenti (anche quelli che rischiano di essere utopistici) sono delineati con molta concretezza mentre esteticamente, se la si osserva con una certa attenzione, si notano alti livelli di impegno e maturità. un altro elemento notevole è che la trama si sviluppa gradualmente anche attraverso l'inserimento di territori ai quali si arriva, ci si ferma per esplorare, si lascia e talvolta ci si torna quando necessario; in sostanza il metodo di descrivere ed approfondire è una scelta forte, presente in tutte le fasi dell'opera, e ciò consente allo spettatore di viverla compiutamente. è un fenomeno raro, che ha il merito di non essere affatto dispersivo o una distrazione passeggera.

tramite un incipit apocalittico si apprende che la storia inizia nel 2008: i continenti vanno letteramente in rovina ed il genere umano rischia l'estinzione totale.

un gruppetto di scienziati tenta la fuga verso il cielo (questione, questa, in realtà non ben chiarita) con un razzo ma non vi riesce e precipitano su di un isolotto; sarà la buona sorte, ed un po' di spirito di sopravvivenza, a permettergli di non morire. tra di loro vi sono i genitori di conan, protagonista principale dell'intera vicenda e motore di un cambiamento radicale di una ipotetica società triste e mal governata del futuro.

per farla breve: tutti i personaggi vanno incontro ad un cambiamento ma non tutti, in particolare repka (il malvagio della situazione), comprendono cosa fare o vi si adattano.

e tutti, tranne lana, sono quello che sono.

lana inizialmente è una ragazzina che approda su una riva dell'isolotto dove conan ed il suo nonno adottivo vivono. per un buon numero di episodi altro non è che una bambina indifesa ed in fuga da indastria, ed in questa fase conan è una specie di principe che deve salvare la sua regina. quando però lana torna a casa (high harbour) è una donna adulta; lo si riscontra negli atteggiamenti, nel fare e nel dire, oltre che nelle relazioni tra lei e gli altri. è forse l'unica nota stonata su cui, doverosamente, per me si basa l'intera vicenda e senza nulla togliere al resto della sua caratterizzazione.

 

monsley sempre la migliore.

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Monsley infatti è quel che sarà Kshana, di cui Anno Hideaki si innamorò sino a fare Nadia e Asuka. :-)

 

Nella dicotomia miyazakiana tra le rori pure e purificatrici e le donne sporche ma patwticamente amabili, perché hanno durato la vita, c'è uno strettissimo territorio di fanciulle giovani ma già avviate sulla via dell'abbruttimento, eppure ancora ancora recuperabili, per un pelo. Monsley ne è il prototipo e anche il più splendente esemplare.

 

Nella versione e-konte, Kshana avrebbe tirato fuori il feto del SoldatoTitano dal suo sacco amniotico e sarebbe lei stessa rimasta imbrattata di sangue come una partoriente. Anno si rammaricò molto che non si potesse fare questa scena, che nelfilm viene lasciata dietro le quinte, e che la fine del figlioletto sia stata "depotenziata" (era previsto uno show più spettacolare).

 

Ma Mirai Shounen Conan è davvero il capolavoro seriale di MIyazaki Hayao e il suo mentore animatore Ootsuka Yasuo. Ed è mirabile, perché è il punto di svolta con cui lui in qualche modo chiude il lungo apprendistato con Pakusan e inizia a fare le cose fantasiose e banbinesche che voleva fare da sempre, ma comunque "sporcato" da quella volontà di seria significanza che aveva tratto da Pakusan, da Hols, da Hilda, da Heidi.

Modificato da Shito
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  • 1 year later...

In queste settimane mi capita di dover seguire, a seconda delle esigenze di mia sorella, le nipoti per farle studiare quel tanto di compiti a casa che vengono loro assegnati. Se poi avanza tempo prima dell'ora di pranzo, ne approfittiamo per vederci gli episodi di Conan, che per loro ovviamente è una prima visione.
Avevano già visto Laputa ed ovviamente lo hanno amato (credo siano più inclini ad apprezzare serie avventurose che non film quali Totoro o Ponyo), ma con Conan, il fatto di avere di fronte una serializzazione dove ogni episodio è importante e necessario, credo stiano avendo una esperienza del tutto diversa.
Di mio sto riscoprendo questa serie in modo quindi nuovo, da un lato attento alle reazioni delle nipoti, dall'altro cercando quegli elementi che in precedenza potevano essermi sfuggiti, o mettendo il tutto in relazioni con le opere successive di Miyzaki,

Per intanto la prima cosa che mi ha colpito (premetto che la stiamo visionando in italiano ovviamente, mentre per conto mio mi guardo qualche scena in originale) è la scelta delle voci dei personaggi. Se li per li la scelta di Dynit di replicare il duo presente in Laputa sembrava felice come iniziativa, devo dire che nella realtà altera l'originale non di poco. Nel primo episodio è evidente il contrasto tra Conan e la sua voce da ragazzino, quasi bambino, che esprime quanto lui sia ancora inesperto, ignaro di tutto al di fuori del suo piccolo mondo/campo di gioco, e Lana, che a dispetto del fatto di essere coetanea ha una voce ben più matura, più matura di Clarisse, e che lego al fatto che lei sia ben più consapevole della realtà di quel mondo, nonchè per le vicissitudine passate (rapimento, fuga eccetera). Anche nei pochi dialoghi che ha con Conan, lei lo guarda come si guarderebbe un bambino piccolo.

"vuoi vedere le loro tombe?" (in riferimento alla gente dell'isola perduta ormai morta)
"magari dopo"  (in quel momento Lana è preoccupata per la situazione)

Da un lato una innocenza totale, dall'altro una ragazzina che ha già dovuto passarne diverse. E come detto le voci originali rispecchiano questa situazione.
Poi Conan avrà modo di fare esperienze, ma il contrasto rimarrà comunque.

Per ora mi fermo qui. Ormai stiamo all'episodio 20, ma scriverà tutte le mie impressioni e consdierazioni sulla serie.

PS
Intanto di mio mi sto guardando Akage no Ann in originale, che a onor del vero non ho mai visto per intero ma solo qualche episodio sporadico. Aprirò un tread anche per quello successivamente.

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Nonostante tutto in Lana c'è molto di Hilda. Anche senza scoiattolo. Ovviamente il suo "Ikiro!", che giustamente tutti collegano a Nemo (x2), non solo comparirà sulla locandina della San col muso imbrattato di sangue, ma direi si trasfigurerà, all'ultimo momento, in un "Ikite!".

Poiché Miyazaki visse molto intensamente il rapporto con la madre malata, e lui era ancora piuttosto piccolo, la sua visione di coppia è probabilmente quasi sempre incline a quella di donne più mentalmente mature degli uomini che gli sono accanto. Il che trovò poi molta sponda nella narrativa della Lindgren. La madre di Miyazaki morì quando lui stava realizzando Nausicaä, il film.

PS:

mi sono quasi convinto che Miyazaki Hayao avesse approfondito King Lear perche Anne (con la "e"!) all'inizio vorrebbe farsi chiamare Cordelia. La coincidenza con me tre figlie del samurai nel primo Mononoke Hime mi pare oltre la coincidenza. E poi, nel secondo Mononoke Hime, il nome Okkoto e le indicazioni a Morishige...

Modificato da Shito
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