Jump to content

I film dello Studio Ghibli


Roger

Recommended Posts

13 ore fa, Chocozell ha scritto:

Ma in tutto ciò, è venuto per dire la sua ed aprire un dialogo o solo per fare pubblicità al tipo?

Dici a me? Io ho già detto la mia

Il 3/2/2020 Alle 23:21, NonSonoUnFinanziere ha scritto:

Consiglio: se non si vogliono vedere i film Ghibli con l'adattamento di Cannarsi si può sempre selezionare il doppiaggio giapponese con i sottotitoli in inglese (se non vanno bene i sub eng di Netflix allora basta cercare un po' su internet altri sub) :giggle:

E poi il boss ha detto che non vuole che arrivino le vacche nella discussione e bisogna dar retta al boss, altrimenti... :sculac::ph34r:

11 ore fa, Taro ha scritto:

In pratica ci sono persone che sperano di fare qualche soldo su youtube (prima o poi) e si appoggiano alla polemica del momento. Che sfigati...

 

6 ore fa, Alex Halman ha scritto:

Buffo come basti avere un canale su YouTube per assurgere ad autorità e poter elargire lezioni a chi si vuole. Se poi si mantiene un livello basso che si limita a seguire l'umore della massa (o presunta tale) il successo è assicurato 


"Sciacallaggio mediatico" :sisisi: e poi criticano senza avere titoli di studio e qualifiche, eh, mica sono adattatori loro  :pazzia:

 

 

10 ore fa, Godai ha scritto:

Ma no, al massimo l'ha fatta ridere la gente per la figura barbina che ha fatto, lui e gli altri fenomeni youtubers nelle live.

:giggle:

 

5 ore fa, Acromio ha scritto:

Ah, ma quindi i film Ghibli non sono stati ridoppiati come auspicava il tizio?

Chissà che smacco sarà stato! :°_°: 

:°_°:

Link to comment
Share on other sites

Ryoga: hai indovinato: "Hermes e il taglialegna". :-)

Qui come lì, l'onestà del primo nonnetto/taglialegna è premiata dal tengu/Hermes, con lo sbitorzolamento/ascia-d'oro, mentre la falsità del secondo nonnetto/taglialegna è punita, con doppio-bitorzolo/nessuna-ascia.

In Yamada-kun ne deriva una gag molto divertente. :-)

Edited by Shito
Link to comment
Share on other sites

On 1/7/2020 at 1:02 AM, Shito said:

Condivido con i due interessati la mia scoperta di stasera.

Mentre indagavo l'opera di Inoue Hisashi (per l'influenza avuta sulla parlata di Lum quanto a influsso dialettale), sono incappato in un suo racconto chiamato Aoba Shige(re)ru.

Che curiosa combinazione, ho pensato.

Nel 74 girarono anche un film, da quel racconto.

Il regista fu Kihachi Okamoto.

Ok...

Questa è una specie di pagina di diario sui pensieri Ghiblici di Shitarello. Inizia con quel self-quote dal topic di Eva. EPassando per Lum ero arrivato a Inoue Hisashi. Ero certo però che questo nome non minfosse nuovo.

Venendo a Ghibli, di recente ho letto una tesi di laurea sul mai troppo compianto Kondou Yoshifumi.

http://tesi.cab.unipd.it/61864/1/Alessia_Barin_2018.pdf

Il che mi ha riportato alla mente un gocciolone di ricordi (mi seguite?): nel film in questione Toshio cita una celebre canzone di Don Gabacho da "Hyokkori Hyoutanjima" (L'imprevedibile Isola-Zucca"), un programma per bambini con pupazzi molto in voga nei Sessanta. Solo che Toshio si ricorda male, e la sua citazione cambia il senso originale della canzone: da uno svogliato rimandare le incombenze (Se oggi non va, facciamo domani. Se domani non va, facciamo dopodomani...) si passa a un energico e rinfrancante positivismo (Se oggi non va, c'è domani, sai! Se domani non va, c'è dopodomani, sai!).

Ebbene, durante la sua orazione funebre per "Konchan", Takahata rivelò che questo errato ricordo era realmente appartenuto a Kondou, e lui (Takahata) l'aveva incorporato nel film.

Proprio il realismo del realismo di Takahata Isao...

Solo che non mi ricordavo a memoria la discrepanza tra le versioni giapponesi del testo della canzone, veritiero e modificati.

Grazie all'amico e consulente di sempre le ho poi recuperate:

 

Fonte (orazione funebre di Takahata per Kondou):
http://web.archive.org/web/19991003125358/http://www.ntv.co.jp/ghibli/takahata.html


Ecco le due frasi:
-きょうがダメならあしたにしまちょ (la versione originale)
-きょうがダメならあしたがあるさ (come se la ricordava Kondou)


La canzone:
https://www.youtube.com/watch?v=oqgCJJIQm8Q

 

E quindi?

In tutto questo giro, mi sono anche ricordato che Inoue Hisaishi è l'autore di "Hyokkori Hyoutanjima", ecco dove avevo conosciuto il suo nome.

Non c'è niente da fare: da Anne a Asuka, da Seita a Shinji: non si deve fuggire!

Edited by Shito
Link to comment
Share on other sites

On 2/2/2020 at 12:27 PM, Shito said:

Salve Pandizenzero, è un piacere rileggerti in questi lidi, benché sprovvisto del tuo avatar che ti presentò ai miei occhi come il più amabile degli utenti ancor prima che leggessi la tua squisita logica stringente.

 

Grazie della delucidazione, Shito. In quali altri film hai usato questo approccio "grafico"? (A memoria ricordo La ricompensa del gatto e Si sente il mare - sono però film con minore ricercatezza stilistica di Yamada e Kaguya e i "semplici" sub testuali di Netflix non dovrebbero minare troppo l'esperienza).

Comunque io continuo a leggere e di tanto in tanto rispondere, ma sono un lurker di natura. :)
 

On 2/5/2020 at 12:09 AM, Den-chan said:

Raccolgo la piccola sfida di Shito, anche solo come scusa per rivedere Yamada-Kun dopo ormai qualche annetto^^.

Ma quindi i sub dei Ghibli su Netflix come sono? In particolare quelli dei cartelli?

Correggo il mio scorso messaggio: i cartelli ci sono, ma stranamente le canzoni finali non sono sottotitolate e purtroppo (nel caso di Si sente il mare) sono semplici sub "testuali".

Link to comment
Share on other sites

Diciamo che il mio approccio ai sottotitoli fu semplicemente l'evoluzione del connubio di ragionamento ontologico e mezzi disponibili.

Quando mi occupai del BD subbato internazionale di "EVE no jikan" (time of EVE) il resto dello staff italico era crowdsourced. In realtà, io stesso feci molto della mia parte come "crowd", e si formò un bel gruppo di lavoro che coordinai. Alcuni dei membri venivano proprio da qui. Tra questi, in particolare l'utente MirkoSP era l'esperto di subbing, typesetting e altro,  mi insegnò tantissime cose. Anche perché a me piace molto apprendere qualsiasi cosa non sappia. Del resto...

Apriorismo.png.2f1c5a96b5aca846311150684f0a4ae6.png

Dal canto mio, avevo come ho un po' ci esperienza di grafica editoriale, e cercai di impostare le scelte su logiche meno fansub. Per esempio, la mia idea è che poiché i sottotitoli in lingua esistono su un piano ontologico diverso, esterno a quello della narrazione, il loro "layer" non deve confondersi con quello narrativo, da cui un limite all'uso "mimetico" del typesetting. Dal mio punto di vista, il ypsetting "mimetico" è utile quando permette di "agganciare" i sottotitoli al loro referente nella scena, ma non di più.

Naturalmente questo non da troppi problemi per cartelli che riproducano scritte che sono anche in originale su un layer concettuale esterno alla narrazione.

Esempio:

330516131_YamadaHaiku.png.ee264f5b368146cc7a737a5bf94306db.png

Edited by Shito
Link to comment
Share on other sites

Un altro titolo in cui ci impegnammo un po' è "Il regno dei sogni e della follia", avrei anche degli screenshot interessanti da postare, ma il forum ha un limite di upload.

Follie vennero fatte per "Quando c'era Marnie", traducemmo tutte le pagine di diario che vengono inquadrate nelle scene e le titolammo con parecchia mimise, perché contenevano più informazioni di quanto non venisse "letto a voce" dal personaggio. Si tratta di una titolazione molto invasiva, ma comunque disabilitabile.

Edited by Shito
Link to comment
Share on other sites

23 minutes ago, Shito said:

avrei anche degli screenshot interessanti da postare, ma il forum ha un limite di upload.

Mi introduco coattamente (posso leggere solo degli spezzoni di tanto in tanto. Recupererò quando mi libero), per informarvi che se caricate i file immagine nella vostra galleria personale e li allegate al post scegliendoli dalla lì (nel form della risposta del topic scegliete "insert other media") , il limite di upload è più alto. Nonché son più gestibili e facili da ritrovare all'occorrenza. 

Link to comment
Share on other sites

Lo stesso potrebbe dirsi per quest'altro caso:

 

CINEMA:

334866705_Screenshot2015-08-06at12_21_44AM.jpg.08336abb7c47db9e81903beb72fad4ba.jpg

 

BD:

2031269496_Screenshot2015-08-06at12_21_08AM.jpg.b2fe67422501f0f6e984a0ee8f498738.jpg

 

Tuttavia ritengo ci siano casi in cui una certa mimesi funzionale del sottotitolaggio diviene persino cruciale per la comprensione di un punto anche importante.

Il caso più eclatante secondo me è questo:

 

CINEMA:

1634532293_Screenshot2015-08-06at12_24_26AM.jpg.ff21b094c2d42a8784cd7f4574127336.jpg

 

BD:

1866405496_Screenshot2015-08-06at12_23_51AM.jpg.b333b27a806f6d06bd119043bd2ca562.jpg

 

Qui c'è un punto davvero cruciale sia per Miyazaki che per Anno.

Nel finale di "Kaze Tachinu" (Si alza il vento), si ha un epilogo nel mondo dei sogni dove il protagonista Horikoshi Jirou incontra il suo mentore ideale Gianni Caproni. Dopo una riflessione sulla disfatta bellica del Giappone, da cui il "costo" dell'aver creato gli Zero, appare lo spirito di Nahoko (già morta da tanto tempo), che originariamente "chiamava a sé" Jirou, come a sancire il momento della morte del protagonista. Miyazaki cambiò il senso del finale all'ultimo momento (era già stampato fin il copione per il doppiaggio!), con Nahoko che invece esorta Jirou a vivere (quindi escludendo che sia il momento della morte del protagonista, e ridimensionando l'epilogo "solo" a uno dei suoi sogni). Semplicemente, nel copione si passa da "kite" (vieni...!), a "ikite" (vivi...!)

Insomma, un cambio a 180° del finale, che da mortifero e rinunciatario diviene vitalistico. Anno, come si vede nel docufilm, apprezzò tantissimo il cambiamento. In "Shigoto Doraku" (il libro di Suzuki), si dice persino che Anno definì questo finale "il migliore di tutti i film di Miyasan".

Molto in linea con quello che diceva il Capitano Nemo per DUE volte in Nadia, ovvero quella che fu poi la *precisa* catchcopy di Mononoke Hime: VIVI!

Essì, non si deve fuggire! :-)

 

Edited by Shito
  • Like 2
Link to comment
Share on other sites

Quanto a sottotitolare le canzoni, è sempre stata una mia fissazione.

Le canzoni di chiusura di un film, ma anche (e più?) le sigle di una serie, hanno un preciso senso spesso inteso dagli autori, con una precisa temporizzazione di parole su immagini - anche questa è comunicazione.

Ho tenuto dei simposi sul tema "sigle", divertendomi con la brava e simpatica Sara Fadda a ricreare versioni italiane "fedeli" delle sigle di anime famosi per far capire al pubblico nostrano come vibrassero di significato. Soprattutto le OP di BeruBara e Creamy Mami hanno avuto grande impatto, ma mai come la ED di Nadia. Tuttavia l'apoteosi è stata forse cantare "Te lo ricordi, l'amore?" in italiano, sulla sua scena. Una canzone che intendeva racchiudere il senso esistenziale della nostra specie essa tutta! In effetti negli anni dell'anime boom c'era molto questa prospettiva "globale-esistenziale" delle narrazioni, cosa che viene sottolineata anche in una doppia intervista (confronto) tra Suzuki Toshio e Oshii Mamoru. Forse, aggiungo io, è anche il motivo dell'SF-boom di quegli anni. Era del resto un tirare il fiato e guardar lontano dopo la dura ricostruzione delle Guerre Mondiali...

Tornando a canzoni, sottotitoli e film Ghibli, ricordo distintamente come nel caso di Howl fu Suzuki Toshio in persona a spiegare che la canzone di chiusura era intesa dal regista Miyazaki per "smorzare" la portata del lieto fine del film, il cui senso ultimo emergeva forse proprio nell'effetto distonico di quelle liriche. La sottotitolammo anche al cinema, ricordo che segnai i timing su pellicola personalmente. E – a quei tempi – ricevetti uno specifico ringraziamento da un membro del pubblico per avere usato nel testo la forma enclitica "fattoti". Come cambia lo spirito del tempo, e del pubblico, eh? ;-9

Tuttavia, per chiudere ad anello questo gruppo di post, non solo Ghibli.

EVE1.jpg.a8300222647807c297e8fb4b2db6eabd.jpg

(in effetti non ci sono globi oculari, nelle orbite del robottino distrutto)

 

EVE2.jpg.08291c31395b29a38f621c187259f794.jpg

(con gli occhiali è un piccolo sforzo anche quello... ma occhio alla mano sinistra della piccola Nagi - la stessa che nell'immagine precedente era accanto al robottino, ma ancora "naturale")

Già, le parole di una canzone hanno un senso, spesso posto sulle immagini con precisi rimandi. Altro che insalate di matematica... :-(

(forse qualcuno vedrà anche la mia fissazione per l'identazione custom delle righe poetiche

 

Non mi piace

fare così...

 

ma preferisco

 fare cosà.

 

per dare come un senso di unitarietà al singolo verso scritto su due righe.)

Edited by Shito
Link to comment
Share on other sites

Molto interessante! Riguardo i sottotitoli dei Ghibli, mi pare di capire che le notevoli cure -da cui gli esempi dei post precedenti- prestate per i BD, rimarranno rintracciabili solo negli stessi!^^

 

Edited by Den-chan
Link to comment
Share on other sites

13 ore fa, Shito ha scritto:

La sottotitolammo anche al cinema, ricordo che segnai i timing su pellicola personalmente. E – a quei tempi – ricevetti uno specifico ringraziamento da un membro del pubblico per avere usato nel testo la forma enclitica "fattoti". Come cambia lo spirito del tempo, e del pubblico, eh? ;-9

Domanda marginale: ma nel 2004 non si lavorava in digitale stampando in pellicola solo la copia finita? Pensando a questo mi viene in mente ciò che avevo letto riguardo alla sottotitolazione analogica, cioè che in passato i sottotitoli si usavano poco perché si conservava il "rullo titoli" a parte e bisognava fisicamente "giuntarlo" alla pellicola ogni volta che la si ristampava, e ciò era troppo costoso (qualcuno persino attribuiva anche a questo fatto la scelta italiana di doppiare tutto???). Era davvero così?

Riguardo all'enclitica: contesto? Poi io tenderei a non usarle mai per quanto le apprezzi, specie nei sottotitoli scritti (sarei il primo a leggere "fattòti" e a restarne confuso...)>_<

Link to comment
Share on other sites

Forse i segni col gessetto sulla pellicola, in quel caso, servivano solo da ideale riferimento "master", non so come venne poi prodotta la prima copia e le copie successive. :-)

Il contesto della frase con la forma enclitica "fattoti" era il testo della canzone, appunto - "La promessa del mondo".

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, Shito ha scritto:

Forse i segni col gessetto sulla pellicola, in quel caso, servivano solo da ideale riferimento "master", non so come venne poi prodotta la prima copia e le copie successive. :-)

Il contesto della frase con la forma enclitica "fattoti" era il testo della canzone, appunto - "La promessa del mondo".

Scusa, mi sono spiegato male, intendevo la frase precisa del testo - che comunque ho trovato (http://www.studioghibli.org/forum/viewtopic.php?t=1144) - per valutare se ci fossero alternative.

  • Like 1
Link to comment
Share on other sites

Grazie per il link!

Che nostalgia, quell'interesse reale, puntuale, nel pubblico. :-)

L'interesse che non è autocompiacimento egotico, ma inclinazione verso l'altro (l'altrui opera).

Cose che oggi appaiono persino anacronistiche...

(nell'adattamento alternative ci sono sempre - btw - il punto è a quale costo, a sacrificio di cosa)

 

Edited by Shito
Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...
  • Anno changed the title to I film dello Studio Ghibli

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...

Important Information

By using this site, you agree to our Terms of Use.