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Wario P.W.

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  1. Tufio, il fatto è che un “super meno schifoso” non è detto che venderebbe di più del Super che tutti conosciamo. Anzi! Mettere mano in maniera decisa a un brand classico che ormai si segue per inerzia è uno dei rischi maggiori per l’industria dell’intrattenimento. Quindi Toyotaro è la scelta giusta per le mire di Sueisha: è un nome conosciuto nel mondo di Dragonball, in più è totalmente innocuo “autorialmente” e come se non bastasse, se qualcuno nutrisse ancora dei dubbi, ecco affiancato il Toriyama come nome da cartellone (e di cartapesta) per convincere i più riottosi. Anche se si è a conoscenza che è vent’anni che a Toriyama non frega nulla di Dragonball, l’autore originale vale sempre come specchietto per le allodole. Den-Chan i limiti quando si raschia il fondo non esistono. Via di zappa a scavare! Comunque, leggendo le ultime novità postate più sopra non mi stupisco più di tanto. Infatti due classici campanelli d’allarme del raggiunto livello ultimo di mungitura sono le parentele sbucate dal nulla (meglio se tra personaggi storici) e il riscrivere il passato vissuto non dai personaggi (con inediti flashback) ma proprio dai lettori (toccando quindi capisaldi acquisiti della trama storica). Se in un’opera seriale saltan fuori questi due punti si è alla frutta più totale.
  2. Scusate, non conosco Manuela Capriati. Di solito lavora bene? Sulla questione "apostoli" ormai credo che si sia fatto talmente tanto terreno bruciato attorno che sia inutile discuterci ancora, un po' come per gUndam. Forse col tempo la situazione potrà evolvere ma per ora è inutile rompersi la testa sopra. Quindi, se il problema sarà solo questo credo che potrò dare una chance a questa nuova edizione (almeno dopo averne tastato con mano i materiali usati, carta, stampa eccetera). Tenete conto che io, della versione italiana, ho solo le storiche sottilette.
  3. Tufio, prendere uno come Toyotaro è indice chiarissimo dell’operazione che sueisha aveva in mente: spremere in maniera scialba un frutto già secco. Nessun tentativo di rivitalizzare il brand immettendovi nuova linfa. Solo la volontà di tenere la lucina accesa su Dragonball così da monetizzare il più possibile a rimorchio della nomea di titolo “che ha fatto la storia”. Una situazione simile si è vista per vent’anni con Lupin e gli osceni special annuali. Solo che nel caso del ladro gentiluomo non c’era nessun canone da rispettare mentre la spazzatura dragonbolliana è a tutti gli effetti canonica. Comunque, non riesco a capire… se a tutti è chiaro (chi più chi meno) che Dragonball è ormai l’ombra di sé stesso, perché continuare a seguirlo? Per riderci su? Boh! Io a guardare le puntate del Super mi è venuto pure il magone tanto che m’è uscita l frase “Dragonball non meritava di finire così nella merda”. Acronimo, si di Super ho citato la serie televisiva perché di quella mi è capitato recentemente di vedere qualche episodio. Ovvio che se si vuole tentare di parlare bene di Dragonball si deve parlare del manga originale dato che da sempre la trasposizione animata è insopportabilmente allungata e indebolita. Chocozell, sono d’accordo quando affermi che il Dragonball che merita di essere ricordato e pure onorato si risolve alla fin fine con le avventure di Goku bambino. Lì, in quei volumi c’è il talento e l’inventiva di Toriyama (anche se l’introduzione del torneo già rappresenta un pericoloso precedente di quel che sarà poi), poi la fuffa tendente alla spazzatura pura. Non sono invece d’accordo che il peggior Dragonball dia le piste a un sacco di titoli similari odierni. Le Jumpate son sempre figlie dei loro tempi e troppo spesso il pubblico che le legge soffre della sindrome da “trilogia prequel di star wars”. Il paragone con guerra lagann lo facevo rivolto alla serie animata di Super e se permetti pur riconoscendo la forzatura del confronto (anzi l’iperbole) le due serie possono anche essere raffrontate dato che Dragonball Super poteva essere progettato con tempi e metodi da originale di 26 episodi invece che da merdone infinito da tirare avanti di puntata in puntata. Quindi ho voluto soprattutto raffrontare due anime che puntano sull’azione, l’adrenalina e il dinamismo degli eventi.
  4. Domanda: qualcuno sa qualcosa sulla nuova traduzione dell'Eva di Sadamoto? Sinceramente questo particolare è per me fondamentale per decidere un'eventuale acquisto della nuova edizione annunciata da Panini.
  5. Tufio (e tutti gli altri a rimorchio) ma di che ti meravigli? Ti svegli adesso? Dragonball è diventato spazzatura (senza mezzi termini, sia chiaro) da moltissimo tempo. Io ho mollato il manga (prima edizione Star Comics) più o meno a metà e tutte le volte che ho ributtato l’occhio sulle avventure di Goku & compari mi son chiesto con che stomaco si potesse seguire tale obbrobrio. Recentemente, complice una serie di coincidenze, ho seguito qualche episodio del Super (zona Torneo del potere) e oltre alla scadente fattura generale son rimasto esterrefatto di fronte alla piattezza delle vicende narrate. L’ironia non fa ridere, l’azione è rallentata in maniera assurda, la sceneggiatura piattissima e i personaggi ormai macchiette. Un episodio pescato a caso di un, che so, Gurren Lagann se magna secchiate di Dragonball. Dragonball ormai esiste solo grazie alla forza che il brand ha acquistato in un passato lontanissimo.
  6. Però, Shito, solo come campagna promozionale il film di Spriggan poteva sembrare il "cugino ignorante" di Akira e credo che la cosa fosse stata cavalcata all'epoca per il coinvolgimento marginale di Otomo (al tempo vero nome di peso degli anime da esportare) al design dell'arca.. Il film (ma pure il manga originale) ha tutto un altro taglio e finalità rispetto Akira e quello che vuole raggiungere lo fa anche piuttosto bene.
  7. Certo, ricordo quella dichiarazione di Anno. Però anche tu hai usato la parola “scomposta” per descrivere lo sviluppo dell’eva storico. Certo non proprio un complimento. Allora andò bene anche perché come scrivi più sopra si era spinti dall’entusiasmo e da uno sforzo comune. Rifacendo eva gli autori sembravano in principio aver capito che era inutile ricreare quello spirito (anche per ragioni anagrafiche, credo) e si era optato per rifare il disco rock in versione sinfonica con tanto d’orchestra (se mi passi un altro paragone musicale discografico). Poi, arrivati a metà si è tornati in maniera maldestra al “battiamo sui piatti che qualcosa verrà fuori”. Proprio questa indecisione nella pianificazione l’ho trovata discutibile. Ma mi accorgo di ripetermi e la chiudo qui.
  8. Ovviamente si tratta anche di gusti personali. Faccio notare comunque che io apprezzo molto pure parecchie opere cosiddette sgangherate ma preferisco sempre che da parte degli autori ci sia pianificazione. Infatti si può pianificare pure di essere sgangherati ma è meglio decidere di esserlo che esserlo e basta. Il rebuild parte chiaramente come riscrittura più solida rispetto al vecchio eva e finisce con il contraddirsi continuamente glissando di tutto e di più. Insomma lo spirito punk non fa per me. Comunque ammetto che dall'opera di Anno mi ero allontanato proprio per questo mio poco amore verso il suo mandare sempre tutto a donnine. Dopo eva praticamente ho apprezzato solo il suo Godzilla (anche se pesca a piene mani dall'Anno più classico) mentre i vari karekano o altri live action mi hanno fatto abbastanza schifo.
  9. Qualcuno un giorno mi spiegherà cose centra la pianificazione di un’opera con il suo punto fondante. Se sei sgangherato nella pianificazione finisci per depotenziare pure il significato o il messaggio che vuoi raggiungere, Chiariamoci: è possibile pianificare anche l’isteria narrativa (e ne esistono di capolavori che si basano su questa) ma qui, nel rebuild, mi pare che si sia semplicemente perso il bandolo del discorso trascinando la produzione fuori da ogni possibile binario. Discorso che ripeto era partito in un modo per poi virare su altro e infine concludersi in mera caciara. Va bene che a Anno si cerca di perdonare tutto ma l’incompetenza organizzativa è e rimane un deficit.
  10. Infatti, credo che il principale errore fatto dagli autori di questo rebuild sia stato trascinarselo dietro per tutti questi anni. Ovviamente questa cosa è andata a colpire la compattezza della tetralogia su tutti i fronti: narrativi, visivi e pure tecnici. Ancora più ovvio è che non esiste nessuna regola scritta che una tetralogia debba essere compatta, ci mancherebbe! Però se stai facendo un remake di una serie che pecca proprio in compattezza e vai a finire nello stesso vicolo cieco allora, mi permetto di dire che qualcosa in fase di pianificazione è andato a donnine. Soprattutto se guardando i primi due film si nota chiarissima la volontà degli autori di rifare un eva più conciso e meno contraddittorio. Che tra parentesi sarebbe stato forse alla fin fine più provocatorio visti i lasciti della serie originale… Quindi, per concludere, la nota stonata la devi volere fortemente e pure studiarla a fondo e non buttarla a casaccio e suonarla come vien viene.
  11. Ma certo, l’ho capito da subito che Mari è “l’intrusa”. Solo capendo questo è possibile accettare il suo arrivo col paracadute nello scenario di eva (letteralmente piovuta dal cielo). Infatti io non metto in discussione questo suo, diciamo, scopo narrativo. Io trovo esecrabile come si sia perseguita questa idea di scrittura. Guardando la tetralogia Mari è stata gestita col culo (se mi si perdona il francesismo). Inoltre il tuo paragone tra Mari e Haruko sarebbe sensato se il rebuild tutto stesse all’eva storico come diebuster si rapporta a gunbuster. Invece la Mari del rebuild sembra un innesto mal ragionato e portato a compimento ancor peggio. Ah, e volendo evitare ogni malinteso, io ho sempre apprezzato Tsurumaki e il suo stile sopra le righe così come credo di essere l’unico (o almeno uno di pochi) a preferire Diebuster rispetto a Gunbuster. Quindi, non è il personaggio Mari il problema ma come questo è stato innestato e fatto crescere nel rebuild.
  12. Quindi Anno scarica su altri uno dei personaggi più mal scritti e mal gestiti della storia? Personaggio che alla fine quasi a voler perculare chissà chi pure diventa decisivo se non addirittura risolutivo? Belle cose, davvero mi tocca leggere…
  13. Non so, sinceramente non sono mai stato troppo d’accordo nel mettere in disparte la componente Sci-fi di Eva in favore del “vero” messaggio che l’autore voleva veicolare con la propria opera. A mio avviso il principale fascino di Eva sta proprio nel mescolare le varie anime del racconto. A esempio il rapporto tra Shinji, il padre e l’eva 01 (con la madre a far capolino) l’ho sempre trovata una brillantissima intuizione per far compenetrare il racconto sci-fi e ultra pop (i robottoni) con il discorso di fondo (l’alienazione, la solitudine, i difficili rapporti interpersonali, un modo per uscirne). Quindi, ritenere la “superficie” di Eva come paccottiglia sacrificabile a mio modesto parere è errato. Ecco nel Rebuild mi pare che il felice connubio della serie sia venuto a mancare soprattutto nel viaggione finale dove, come regista/autore/demiurgo massimo, Anno è andato in confusione.
  14. Roger condivido totalmente il tuo ultimo intervento. Sappilo.
  15. Roger, se ti stai riferendo (anche) al sottoscritto ti dico che hai sbagliato bersaglio. Sinceramente. Poi, il cinema (d’animazione, dal vivo, ibrido, pure quello più low budget e amatoriale) è opera collettiva dove se il generale è pazzo (o si comporta come tale) tutta la struttura ne risente. Ecco, pur conoscendo il solito modo di agire di Anno mi pare che questa volta si sia deragliato notevolmente. Eva è sempre stata opera slabbrata e decentrata ma a mio avviso Anno era riuscito a portare a casa risultati ben più lusinghieri in passato. Forse era semplicemente più ispirato… Lui o chi per esso. Su Masayuki vedo che si è ritagliato ruoli ben marginali rispetto alla sua solita co-regia.
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