Per non perdere il discorso (lungo) fra le pagine del forum, ho deciso di riproporre qui tutta la mia traduzione degli articoli, in modo che sia più facilmente consultabile per gli interessati.
Yuichiro Oguro è stato redattore di Animage negli anni '80 e ha deciso di
rendere pubblici diversi suoi pensieri e considerazioni su come si è mosso
il mondo dell'animazione giapponese fra gli anni '70 e '80, dedicando il suo
tempo a scrivere più di 400 articoli sull'argomento, analizzando diverse
serie e film.
"Analizzando" è però una parola grossa. Non si tratta di recensioni, ma di
considerazioni miste ai suoi ricordi dell'epoca. Siccome mi sono parse
interessanti perché raccontavano il fenomeno dal "di dentro" ho pensato di
condividere col forum quello che avevo letto. Inizialmente volevo fare una
specie di riassunto, come ho effettivamente fatto per Orange Road. Ma poi mi
sono accorto che dato che in KOR ero io a parlare, un riassunto di certi
fatti ci stava bene come contesto. Qui invece alla fine ho preferito
tradurre tutto e lasciar parlare lui, anche se si perde in mille parentesi.
Il fatto è che su Il contrattacco di Char per arrivare al punto ci mette ben
17 articoli. Ho tradotto i primi 4, che sono una specie di introduzione. Il
resto non ho tempo di farlo subito, causa impegni di lavoro. Poi dipende
anche da quanto siete interessati alla cosa. Posso tagliare corto e tradurre
direttamente il 17esimo. Ma il senso non è capire il film. Tanto poi ognuno
ha una sua propria idea in merito. Il senso è vederlo da un altro punto di
vista. Ovviamente essendo Oguro un redattore e non un semplice fan, ha avuto
accesso a materiali esclusivi... e proprio qui sta l'interesse nei suoi
ricordi. Un fan ti racconta quello che ha provato in prima persona. Un
redattore ti inquadra la cosa nel momento storico. Qui posto il primo
articolo. Poi poco alla volta arriveranno anche gli altri tre. Per il resto
si vedrà.
Un discorso fra amici, prologo.
Per me Kidou Senshi Gundam è un'opera speciale. Credo sia un capolavoro, che
rappresenta il punto massimo della carriera di regista di Tomino Yoshiyuki e
che si è guadagnato l'attenzione della società. Ora scrivo in relazione a
questo film.
In seguito ho imparato anche io ad amarlo e a parlare della sua
magnificenza, ma prima della sua proiezione non mi aspettavo nulla di buono.
Non andai nemmeno a vederlo al cinema. Il film fu proiettato il 12 marzo
1988. Era il primo film a non essere un montaggio di una qualche serie di
Gundam. Il suo contenuto era quello di essere il seguito della prima serie e
di Z Gundam, descrivendo l'ultima battaglia fra Amuro e Char. Veniva
proiettato in accoppiata con "Kidou Senshi SD Gundam".
A quei tempi, le aspettative dell’industria dell’animazione verso un titolo
di Gundam e verso un'opera di Tomino erano incredibilmente basse. Ovviamente
i fan di Gundam esistevano, ma rispetto ai primi tempi l'impressione è che
si fossero disaffezionati. L'atmosfera che girava era del tipo "Ancora
Gundam?". Quando fu il turno dell'opera successiva di Tomino, "Gundam F91",
la serie parodistica "SD Gundam" era di certo più popolare delle atmosfere
serie del Gundam originale. La situazione era questa.
Prima della proiezione ricevetti dei biglietti da una persona dell'ambiente.
Me li regalò per andarci coi miei amici. Mi pare che fossero venti. Non so
come fece a procurarseli. Comunque avevo questi biglietti che non
desideravo. In passato mi era capitato di comprare dei biglietti in
prevendita. Però anche se li avevo ricevuti in omaggio, al cinema non ci
andai. Non ci andai perché avevo impegni di lavoro, ma anche perché l'idea
non mi entusiasmava. Distribuii tutti i biglietti a dei miei amici.
Il motivo per cui non riuscii ad esaltarmi all'idea del lancio de "Il
contrattacco di Char" è perché c'era stato Z Gundam. Quando venne annunciato
"Il contrattacco di Char" ripensai al finale inconcludente di Z Gundam.
Quindi all'epoca non fui io a occuparmi dell'articolo dedicato al film su
Animage. Lo lessi come un normale lettore. A vedere le illustrazioni
pubblicate non si poteva fare altro che pensare a un'estensione di Z Gundam,
e così il mio entusiasmo scemò. Non credevo che potesse nascere qualcosa di
nuovo dall'universo di Gundam. Odiai anche il fatto che la pubblicità
pompasse il film come lo scontro finale fra Amuro e Char. Pensai che fosse
una cosa subdola, perché non c'era già più nulla da dire su quell'argomento.
Pensai che anche se si parlava di scontro finale, poi si sarebbe concluso
tutto con un finale vago lasciando spazio a possibili seguiti.
Poi c'erano un sacco di altre cose che non mi soddisfacevano. Appena prima
della proiezione Animage pubblicò un articolo di presentazione. Il suo
titolo era "L'inconsistenza dei tempi e Il contrattacco di Char". Sia il
titolo che i contenuti dell'intervista erano incredibili. L'intervista
cominciò subito chiedendo cosa se ne pensava del ritiro di Kouichi Hamada,
il presidente del comitato del bilancio della camera bassa. L'intervista fu
molto lunga, ma non toccava minimamente l'argomento de Il contrattacco di
Char. Come redattore della rivista non è che non capissi quale fosse
l'obiettivo di tutto ciò, però l'impressione generale che ne ricevetti è che
Animage non aveva interesse verso quel film e la cosa fu triste.
Vidi per la prima volta "Il contrattacco di Char" a fine 1988. Dovevo per
forza vederlo per scrivere un certo articolo, per cui mi procurai una
videocassetta. La mia prima impressione è che si trattava di un film
totalmente diverso da quello che mi aspettavo. Mi conquistò fin dal
principio e lo guardai con concentrazione fino alla fine. Mi colpì
moltissimo. Pensai che quell'opera avesse qualcosa, ma non riuscivo a
focalizzare su cosa fosse quel qualcosa.
Non capii bene cosa mi affascinasse di questa pellicola. Le informazioni che
forniva erano troppe e ci misi tutto me stesso per coglierle. Inoltre la sua
peculiarità era la descrizione dei personaggi e i drammi che li
coinvolgevano. Non riuscii a bloccare il fascino che aveva su di me. Amuro
Ray nella serie tv aveva 15 anni, mentre nel film 29. Char che invece ne
aveva venti ora era 34enne. Il tocco di realtà è che quei due, newtype ed
eroi, emanavano un senso di depressione una volta diventati adulti. Non ne
ero contento. Perchè loro due non erano diventati dei magnifici adulti. Il
senso di quella scelta noi spettatori lo capimmo solo in seguito.
Capire che tipo di opera fosse Il contrattacco di Char fu per me l'occasione
di mettere ordine dentro me stesso, attraverso le parole di Hideaki Anno.
Un discorso fra amici, intermezzo.
Secondo me in questo ambiente di lavoro, ci sono tre personaggi di cui penso
"come animefan per me sono imprescindibili". Junichi Sato, Toshiyuki Inoue e
Hideaki Anno. Sato ha catturato la vera essenza degli anime, mentre Inoue è
un maniaco dell'animazione di livello superiore. Anno è intenso sotto ogni
aspetto. Non è nè uno scherzo nè un'esagerazione, ma sono davvero tre
persone da prendere a modello. Per quante volte abbia parlato con Anno de Il
contrattacco di Char, ne rimango sempre impressionato.
La prima volta è stato per raccogliere informazione per l'articolo che avrei
pubblicato su Animage di aprile 1990. Era un numero dedicato al lancio in tv
di "Fushigi no umi no Nadia", con 5 pagine per una lunga intervista. Verso
la fine mi disse "Nelle sue opere esce direttamente il suo punto di vista
sulle cose. Tutto il lavoro incredibile che Tomino ha fatto per realizzarle.
Si rimane sorpresi a notare a quante cose abbia pensato. E' incredibile come
si sia dedicato allo studio degli esseri umani attraverso un anime". E
ancora "Attraverso le sue opere si mostra nudo agli spettatori. E'
incredibile che si spogli fino a quel punto". Poi, ebbi altre occasioni di
parlare con Anno in relazione al modo con cui dirige un'opera, se bisognava
togliersi le mutande o meno, ma l'inizio di tutto fu quell'incontro.
Nell'articolo non nominai mai Il contrattacco di Char, perché doveva essere
un'introduzione alla sua nuova opera.
A rileggere il suo discorso, capii che si trattava del nucleo delle sue
opere. Diventò sicuramente l'occasione per mettere in ordine le mie idee su
Il contrattacco di Char. In sostanza da quel momento iniziai a pensare ai
gusti personali di Tomino, ai suoi valori e alla relazione di tutto ciò con
le sue opere. Però fu solo molto più tardi che riuscii a mettere tutto in
ordine. A quei tempi non c'era nessuno intorno a me a cui piacesse Il
contrattacco di Char, nè nessuno che volesse parlare delle opere di Tomino.
Per cui quando Anno parlò in modo entusiasta del regista Tomino, suonò come
originale. Sono felice che esista una persona come lui.
Nel numero di settembre dello stesso anno, durante la lavorazione della
nuova opera "Gundam F91" feci una lunga intervista a Tomino. Dopo
l'intervista lasciai una pagina ad Anno, in modo che parlasse delle opere di
Tomino. Anche di quell'articolo ero responsabile io. Dato che nel pezzo di
aprile trovai che le parole di Anno avevessero un significato profondo,
pensai di fare in questo modo per permettergli di proseguire. A rileggere
quell'articolo capisco come sia cresciuto il mio rispetto verso Tomino.
Per un certo periodo ho continuato a riguardarmi Il contrattacco di Char. In
quel settembre ne ero già conquistato. Me ne innamorai a forza di guardarlo.
Più lo guardavo più scoprivo cose. "Questo personaggio anche se dice così,
in realtà pensa quest'altra cosa", accorgendomi delle azioni di personaggi
che alle visioni precedenti avevo sottovalutato. La mole di informazioni che
forniva erano straordinarie, ma al contempo presentate in modo complicato.
Mi sono divertito molto a comprenderle.
Il contrattacco di Char è un'opera immersa nel pessimismo. Inoltre i
personaggi che vi compaiono sono descritti in modo estremamente vivido. La
vividezza dei personaggi e il pessimismo diventano tutt'uno e descrivono
quella cosa con molta forza persuasiva. Si tratta del fatto che gli uomini
sono degli sciocchi. E che gettano questo mondo nella tristezza. Eppure
tutta questa negatività, ti fa sentire bene. E' lì che si percepisce il
fascino del film.
Nel numero di aprile dell'anno successivo, l'articolo speciale di apertura
fu dedicato a F91 in occasione della proiezione al cinema. Era organizzato
in quattro parti. La prima era dedicata a presentare il film tramite delle
immagini. Il secondo era "Il tominismo: apprezzare Gundam". Un'intervista
che indagava a fondo la personalità di Tomino come autore. Vi presento qui
il cappello introduttivo.
Yoshiyuki Tomino è creatore della serie di Gundam e regista dell'attuale
F91.
E' il regista con più forza creativa ed espressiva nell'attuale mondo
dell'animazione. Per gli animefan è una continua fonte di stimolo. Inoltre è
creatore di personaggi vividi senza precedenti e ritrattista di storie di
vita e di morte. Ci mostra il tema di come dovrebbero essere le persone,
accompagnandolo con l'intrattenimento degli anime robotici. Infine si può
dire che abbia avuto una certa influenza su molti altri registi che si
possono certamente definire toministi.
Per farvi godere appieno F91 proveremo a riaffermare il tominismo attraverso
diverse angolazioni. Innanzitutto inzieremo con un'intervista in cui
ripercorreremo le opere passate del regista Tomino.
Un testo pieno di buona volontà! Per spiegare ai lettori quanto fossero
fantastiche le opere di Tomino. Bruciavo di questo senso di dovere. E'
incredibile che abbia scritto perfino "con più forza creativa ed espressiva
nell'attuale mondo dell'animazione".
Un discorso fra amici, conclusione.
A mio parere l'articolo su Gundam F91 pubblicato sul numero di aprile 1991
di Animage era molto ben fatto. Volevo rivelare al mondo la magnificenza
delle opere di Tomino e dentro di me raccolsi la sfida. Come detto
precedentemente l'articolo era suddiviso in quattro parti. La prima
presentava F91 attraverso una raccolta di immagini. Il secondo era
un'intervista a Tomino intitolata "Il tominismo: apprezzare Gundam". Qui si
commentarono le scene più famose realizzate dal regista fino a quel momento.
Sono orgolioso di avere potuto scegliere di quali immagini parlare. La terza
era "otto opinioni sul tominismo". Gli otto erano: Mamoru Oshii, Yoshiki
Tanaka, Sho Aikawa,Hiroyuki Hoshiyama, Yasuhiro Imagawa, Ryosuke Takahashi,
Akinori Endo e Masami Yuki. La quarta parte era "E poi il tominismo in F91",
dove venivamo mostrati degli estratti significativi dagli storyboard di
Tomino e quindi li si commentava. In definitiva non era un articolo su F91
ma sul tominismo. Della parte 1 si occupò un altro articolista, ma le parti
2, 3 e 4 le organizzai io. Per la parte 3, raccolsi personalmente i pareri
di 6 degli 8 intervistati.
Gli storyboard di F91 riguardavano il climax, quando il protagonista Seabook
vedendo i raggi di luce uscire dal Rafflesia pilotato da Maschera di ferro
bisbiglia “quello è un ammasso di coscienza umana di scarsa qualità?”. A
proposito di questa battuta negli storyboard è scritto un commento che dice
“la frase a destra è stata tagliata”. La battuta in sé è straordinaria, ma
leggere negli storyboard una battuta che poi viene volutamente tagliata è
piuttosto interessante (in più, per tutto lo storyboard ci sono annotazioni
del genere per un sacco di passaggi). Lo so che si trattava di una battuta
tagliata, ma nello storyboard pubblicato nella quarta parte era presente.
Rispetto a Il contrattacco di Char, F91 è un’opera più trattenuta. Ma io lo
accolsi come un film alla Il contrattacco di Char. Chi riesce a distinguerne
le parti più nervose, riuscirà a seguire il filo delle opere di Tomino.
Il punto forte del reportage fu l’intervista a Tomino nella seconda parte. I
temi affrontati furono “ritratti vividi dei personaggi”, “pessimismo”, “il
pensiero dell’autore, il suo modo di intendere la vita e come questo si
rifletta nelle sue opere”. E che cosa significava tutto ciò in un anime
robotico pensato per intrattenere. Mi piacerebbe farvi leggere tutto l’articolo
per intero, ma sarebbe troppo lungo. Quindi ne faccio un riassunto. A
proposito di “ritratti vividi dei personaggi”, la ragione principale è che
senza di quelli non si possono creare delle situazioni drammatiche, è il
requisito minimo. Ma anche se sembra ovvio, non è quello l’unico motivo. In
Gundam ci sono dei robot che lasciano una grossa impressione sugli
spettatori. Bisogna quindi per forza una storia e dei personaggi che ne
siano all’altezza. La struttura di intrattenimento di Gundam è proprio
basata sul far convivere due cose che vanno a pugni come i robot e i
personaggi drammatici. Perché i personaggi non perdano nel confronto con i
robot è necessario che siano vividi.
Per il “pessimismo”, probabilmente dipende dal fatto che una disposizione
del genere si trova in ognuno di noi. Solo che si è sforzato di non
mettercelo a tutti i costi. Per quanto riguarda Il contrattacco di Char di
certo il pessimismo salta fuori in modo disturbante, ma è proprio quello l’aspetto
del film. Dall’intervista ho capito bene che il piacere che provavo per le
parti pessimistiche deriva dal fatto che io sono fatto in un certo modo. In
più, noi negli ultimi venti anni non abbiamo forse perso l’occasione di
toccare con mano la morte reale di un nostro parente? Non abbiamo forse
perso il senso reale del dolore? Per quanto poco valga, se all’interno di
una storia drammatica si può descrivere in modo concreto cosa significa la
morte, allora deve essere fatto. Ma non si tratta di una cosa da fare per
intrattenimento, ma solo perché va fatta.
Per “il pensiero dell’autore, il suo modo di intendere la vita e come questo
si rifletta nelle sue opere”, per prima cosa ho chiesto se non trovava che
nell’opera venisse fuori spesso il tema su come dovrebbero essere gli
uomini. A mio avviso questo tema è rappresentato dal film stesso. Però se si
eccede col pensiero dell’autore, non risulta un male per l’intrattenimento?
Quando chiesi a Tomino se aveva pensato a tutti i minimi dettagli dell’opera,
lui mi rispose che il pensiero del creatore si riflette nella sua opera ma
che questa però non raccoglie la sua intera personalità. Per cui dice che
cerca sempre coscientemente di mettere una certa distanza fra sè e le sue
opere, ma che alla fine il suo essere trapela comunque. Però se un’opera non
riflettesse il pensiero del suo autore, la gente non la guarderebbe. In
sostanza, la gente vuole vedere quello che fanno gli altri. L’anno scorso
quando ha rivisto Il contrattacco di Char in tv, guardandolo ha pensato “ci
sa proprio fare questo regista!”. Se non l’avesse realizzato in questo modo,
nessuno lo avrebbe guardato. E’ arrivato a non inserire frasi buttate a caso
o frasi di eccessiva spiegazione. Il risultato suppone sia che ora è
collegato a quello che le sue opere esprimono. Così mi ha detto. Fine del
riassunto.
La frase “la gente vuole vedere quello che fanno gli altri” è diventata un
po’ il soggetto dell’articolo, quasi una chiusura del discorso. Ultimamente
nei varietà ha molto successo l’angolo dove si presenta la tavola imbandita
di una famiglia comune. “Che cosa mangeranno i vicini?”. L’intrattenimento è
soddisfare l’interesse di quel tipo di spettatori. E poi anche per quanto
riguarda gli eventi drammatici, anche il mostrare “cosa fanno gli altri?” è
intrattenimento. Si potrebbe dire che un blando interesse verso gli altri
può portare all’intrattenimento. Ne Il contrattacco di Char può capitare che
mentre si trovano in un posto affollato, Quess chieda a Char “colonnello, io
sono una sostituta di Lalah?”. Non credo che sia facile da spiegare, ma per
metterla semplice possiamo dire che Lalah era la ex di Char, mentre Quess la
ragazzina che ha fra le mani al momento. In quella occasione l’atmosfera era
talmente imbarazzata che mi sono messo a ridere. Dopo avere ripensato ai
discorsi di Tomino, mi è venuta in mente quella scena con Quess. Eh già,
quello era il tipico intrattenimento alla Tomino e mi sono messo a ridere.
Per quanto riguarda gli anime robotici, è necessario che il dramma dei
personaggi abbia un potere tale da rivaleggiare con l’esistenza dei robot.
La struttura di intrattenimento di Gundam (o degli anime robotici di Tomino
in generale) è costruita sulla competizione di questi due elementi. E per
mostrare il dramma dei personaggi, servono personaggi vividi. Il pessimismo
è un’inclinazione naturale di Tomino e la sua personalità si riflette nell’opera.
Quanto della sua personalità vi compaia è collegato all’intrattenimento. Ho
dato a questo articolo il titolo “Il tominismo: l’intrattenimento in Gundam”
perché il fascino delle opere di Tomino, la caratteristica con cui nascono,
è quella di riflettere la personalità dell’autore.
Non pensai mai che questa intervista potesse essere l’occasione per parlare
di tutte le opere di Tomino, ma quello che raccolsi superò le mie
aspettative. Ebbi un sacco di cose a cui pensare sul lavoro di Tomino come
regista. Per quanto riguarda me stesso ero estremamente soddisfatto del
materiale che raccolsi, però era un articolo scortese verso i lettori. Fra
me e i lettori c’era di certo una grossa differenza di entusiasmo. Dato che
fu un articolo che sentivo di dover fare non ho rimpianti, ma a vederlo
obiettivamente mi sa che corsi troppo. Dopo che fu pubblicato, il redattore
capo mi disse che era un articolo in cui Tomino non parlava con piacere. In
effetti gli avevo chiesto solo quello che io volevo sapere e non c’era un
bello scambio di battute. Per cui era piuttosto complicato da leggere.
Con quell’articolo speciale per il numero di aprile 1991, avevo intenzione
di intraprendere uno scontro finale con Il contrattacco di Char che si
trovava dentro di me. Tuttavia le mie attività verso questo film non erano
ancora finite. A questo pezzo ho messo il titolo “conclusione”, ma il
discorso è diventato più lungo di quello che mi aspettassi. Continuerò a
parlarne ancora un po’.
Un discorso fra amici, capitolo finale.
Dopo avere scritto quell’articolo per Animage continuavo a pensare a Il
contrattacco di Char, parlandone anche con altri. Tanto che mi veniva spesso
detto “cominci ancora con Il contrattacco di Char”? Il picco che raggiunsi
nella mia serie di azioni verso questo film fu realizzare una dojinshi
chiamata “Kidou senshi Gundam Il contrattacco di Char: un discorso fra
amici”. Un volumetto che pubblicati alla fine del 1993 e che creai assieme
a Hideaki Anno. Purtroppo non lo possiedo più. Mi ero tenuto da parte 2 o 3
copie, ma le prestai a degli amici che volevano leggerla e non mi sono mai
state restituite. Sarebbe bello riaverle, ma non mi ricordo più a chi le
avevo prestate. Non ci feci attenzione perché ero sicuro che me le avrebbero
restituite e invece non è mai successo. Se qualcuno di quegli amici sta
leggendo questo pezzo, li prego di restituirmi una copia!
Chi lo possiede potrà confermarlo, ma nel colophon i dati erano questi:
editore e redattore capo Hideaki Anno, redattori Yuichiro Oguro e B Obawa. B
Ogawa è il B-kun che fa parte dello staff di questo sito. Il contenuto si
focalizzava su delle interviste. Vi avevano partecipato Sho Aikawa, Yoshito
Asari, Kunihiko Ikuhara, Yutaka Izubuchi, Shinichiro Inoue, Kenji Uchida,
Toshimichi Otsuki, Mamoru Oshii, Kiyoshi Kishigawa, Hiroyuki Kitazume,
Tsukasa Kotobuki, Ayumi Konomichi, Yoshimatsu Something, Toshio Suzuki,
Kenji Tsuruta, Osamu Nagashima, Yuji Hayami, Keiko Fukuyama, Yukihisa
Fujita, Haruhiko Mikimoto, Muttri Moony, Hiroyuki Yamaga, Nobuteru Yuki e
Masami Yuki. Radunai diverse persone che lavorarono su “Il contrattacco di
Char” e altre dell’ambiente per discutere del film. Ovviamente, partecipò
anche Tomino. In sostanza era una versione potenziata dell’articolo "otto
opinioni sul tominismo" che avevo realizzato per Animage.
Anno e B-kun andarono insieme a raccogliere interviste. In quel momento Anno
aveva già lavorato a “Top wo nerae” e “Fushigi no umi no Nadia”. Sono andato
con lui perfino in Kadokawa Shoten a sentire Shinichiro Inoue. A ripensarci
adesso è stata proprio una bella esperienza. Quel volume era pieno di cose
impressionanti. Raccogliere opinioni anche da Oshii e Yamaga fu incredibile.
Inoltre non mi dimenticherò mai per tutta la vita le cose che mi disse
Tomino. Noi avevamo un atteggiamento da fan e Tomino parlò in modo piacevole
delle sue opere. Fu un racconto davvero vivido.
Mi ricordo che per lavorare all’impaginazione ci fermammo a dormire alla
Gainax, ma non come si finì a fare tutto questo per creare “Il contrattacco
di Char: un discorso fra amici”. L’anno in cui lo realizzai era il 1993, lo
stesso in cui debuttava “V Gundam”. Le connotazioni di V Gundam erano
diverse da quelle de Il contrattacco di Char, ma era una serie in cui si
sentiva bene l’eccentricità di Tomino. Più la serie proseguiva più i
contenuti si facevano estremi. L’abbiamo vista con molto piacere, ma le
riviste di anime non si accorsero né dell’eccentricità né della crudezza. In
quel momento io non lavoravo per Animage, ma per Newtype... ma nonostante
questo non ebbi occasione di parlarne direttamente. Dato che le riviste di
animazione non lo facevano, allora decidemmo di essere noi a mostrare il
rispetto verso Tomino. Dev’essere questo il motivo per cui facemmo la
dojinshi.
Durante la trasmissione di V Gundam sia l’industria dell’animazione che gli
anime fan si dimostrarono freddi. Ma non solo nei confronti di Tomino. Forse
era un’epoca dove il mondo dell’animazione non reputava importanti gli
autori. Era un periodo in cui io parlavo appassionatamente di V Gundam e de
Il contrattacco di Char e venivo trattato come un “tipo strano”. Perché
Tomino venisse rivalutato dall’industria e dai fan ci volle ancora qualche
anno. Mi sentivo irritato e mi chiedevo perché la gente non capisse il
fascino che avevano opere come V Gundam e Il contrattacco di Char.
Inoltre, il 1993 era l’anno in cui fu trasmesso “Sailormoon R”. Un sacco di
animefan erano infervorati per Sailormoon. Anche a me piaceva molto e la
seguivo con molto divertimento però mi chiedevo anche se fosse giusto così.
Era giusto divertirsi in modo così semplice e aperto? Nonostante questo
dilemma (a dire il vero non è che ci divertissimo senza pensare a niente
seguendo Sailormoon, ma questo è un altro discorso) volevamo scoprire cosa
fosse importante per noi, continuando a indagare su Il contrattacco di Char.
Mi sono divertito molto a sentire commenti da un sacco di persone diverse su
questo film e su Tomino. Era anche interessante sentire cose tipo “quella
battuta non è una metafora per dire quest’altro?”.
Mentre redigevo il volumetto, la mia comprensione per l’opera aumentava
sempre di più. Ma il punto non era se le parti drammatiche fossero belle o
se i personaggi fossero vividi, ma che era bello che nel film emergesse
direttamente l’immagine di Tomino. Era un film per apprezzare lo stato d’animo
di Tomino impresso nell’opera stessa. In questo caso lo stato d’animo
indicava la visione dei valori e della vita dell’autore. Finalmente capii
come arrivare a comprenderne il senso. Ma la mia comprensione non era
profonda... ero solo diventato un fan accanito. A quei tempi mi divertivo a
guardare Sailormoon, ma allo stesso tempo ero ubriaco de Il contrattacco di
Char.
Il contrattacco di Char
Fino all’articolo precedente ho scritto della mia esperienza personale con
Il contrattacco di Char. Volevo fornire un po’ di contesto, ma da questa
volta scriverò in dettaglio del film. Il suo lancio nei cinema è avvenuto il
12 marzo 1988. Il suo contenuto è in sostanza il seguito della prima serie
di Gundam e di Z Gundam e vi è descritta l’ultima battaglia fra Amuro e
Char. E’ stato proiettato in accoppiata con “SD Gundam”.
E’ la conclusione della guerra fra Amuro Ray (Toru Furuya), protagonista
della prima serie, e la sua nemesi Char Aznable (Shuichi Ikeda). Nella
pellicola la loro età non viene mai dichiarata, ma seguendo le impostazioni
Amuro Ray che nella prima serie aveva 15 anni ora ne ha 29. Char che invece
ne aveva 20 ora è 34enne. Char come leader di Neo Zeon, per punire sugli
uomini rimasti a vivere sulla Terra cerca di fare cadere sul pianeta l’asteroide
Axis. Se ci riuscisse, la Terra verrebbe avvolta da un evento simile a un
inverno nucleare e gli uomini non potrebbero più abitarla. Amuro, come
pilota della squadra Londo Bell della Federazione Terrestre, cerca di
impedire che Char riesca nel suo piano. Il capitano della Ra Cailum, l’ammiraglia
della Londo Bell, è Bright Noah.
Il contrattacco di Char è un racconto di uomini e donne. Char ha una
sottoposta chiamata Nanai Miguel (Yoshiko Sakakibara), che è al contempo sua
amante. Nanai è una donna adulta dall’aspetto tranquillo e segue Char sia in
pubblico che in privato. L’eroina Quess Paraya (Maria Kawamura) è invece una
ragazza ancora un po’ infantile. All’inizio prova interesse per Amuro e ne
segue i movimenti... ma dopo avere incontrato Char si mette al suo servizio.
Si tratta di una newtype e come pilota di Neo Zeon combatte contro la Londo
Bell. Fra i suoi subordinati Char ha anche un giovane chiamato Gyunei Guss
(Koichi Yamadera). Anche lui è un pilota di Neo Zeon. Si tratta di un umano
potenziato con facoltà molto vicine a quelle dei newtype. Quess non cerca
per nulla di nascondere i suoi sentimenti verso Char. Gyunei invece si sente
attratto da Quess ed è geloso di Char. Infine, Nanai è irritata dalla
presenza di Quess.
Char ha fiducia in Nanai e arriva perfino a nascondere il proprio volto nel
suo petto, ma ancora oggi non riesce a dimenticare Lalah Sune (Keiko Han),
morta durante la guerra di un anno. Lalah ha perso la vita durante una
battaglia contro Amuro, ma prima di morire è entrata in sintonia newtype
reciproca con Amuro. A proposito di questo fatto, Char dice “Lalah Sune, la
pilota su cui avevo posato i miei occhi, ha trovato dentro Amuro, il mio
acerrimo rivale, la gentilezza che cercava”. Ancora oggi Char è ostile nei
confronti di Amuro, ma ciò non dipende solo dal fatto che Amuro ha ucciso
Lalah. E’ geloso del fatto che in punto di morte la mente di Lalah si sia
connessa a quella di Amuro. Durante il film Nanai e Gyunei, a proposito del
fatto che Char stia cercando di fare cadere Axis sulla Terra, si chiedono se
non sia una mossa per vendicarsi di Amuro. E’ senza dubbio vero che il suo
obiettivo sia punire l’umanità, però allo stesso tempo è mosso dalla sua
rivalità contro Amuro per via dei ricordi su Lalah. Le ultime parole di Char
saranno oggetto di un articolo a parte, però il fatto che un uomo arrivi a
fare una cosa tanto terribile come punire l’umanità perché in realtà
ossessionato dalla morte di una ragazza avvenuta anni prima, il fatto che
sia mosso dal suo bisogno di lei, lo si capisce solo alla fine. Il
contrattacco di Char è un film su questo.
L’interpretazione di Shuichi Ikeda restituisce il senso di un personaggio
che sta covando qualcosa, facendo intuire diverse implicazioni. Il
contrattacco di Char è la rappresentazione del suo picco massimo
interpretativo. In questo film Char non cova solo una cosa dentro si sé, ma
anche due, anche tre. Per raggiungere il suo obiettivo mente sia ai suoi
alleati che ai suoi nemici. E’ ovvio che quando si vede uno mentire si provi
disgusto, però è proprio questo il modo di fare degli adulti e pensai che la
sua rappresentazione fosse splendida.
Tornando al racconto di uomini e donne, Char mente a Nanai e agli altri. A
Quess dice che per lei si dimenticherà di Nanai e Lalah. A Nanai prima dello
scontro finale dice che una volta finita questa battaglia ascolterà tutto
quello che avrà da dirgli. Ma una persona ambiziosa come lui è impossibile
che stia ad ascoltare docilmente qualcun altro, anche in caso di vittoria
contro Amuro. A Gyunei sussurra “Come fai a pensare che io metta le mani
addosso a Quess? Non ho altri interessi che la ricostruzione di Neo Zeon e
la sconfitta di Amuro. E poi mi è cara Nanai”. E’ vero che non toccherebbe
mai Quess, ma è una menzogna il fatto che sia soddisfatto dalla presenza di
Nanai. E poi la battuta secondo cui gli è cara Nanai sta a indicare che fra
lui e lei c’è un rapporto fra uomo e donna. Dire una cosa del genere al suo
giovane sottoposto puzza proprio di raggiramento. Vedendo la scena ho
proprio pensato “riesce a prendere in giro la gente fino a questo punto?”.
Rispetto al mondo di Char, le relazioni di Amuro con le donne sono semplici.
Amuro sembra stare insieme con una meccanica chiamata Chen Agi (Mitsuki
Yayoi). Non se ne conosce l’età, ma probabilmente è più giovane, forse sui
25. Chen si impegna tantissimo per Amuro e davanti a lui si comporta in modo
perfettamente femminile. E’ patetico, ma Amuro non le ha mai aperto una sola
volta il cuore. Alla fine anche lui non è mai riuscito a dimenticare Lalah.
Anche la loro relazione è sterile. Inoltre sulla Ra Cailum è imbarcato anche
un civile: Hathaway Noah (Nozomu Sasaki), figlio di Bright. Anche lui è
infatuato di Quess e questo porterà a una tragedia.
La battaglia di Char e Amuro è lo scontro con il karma dovuto a Lalah. Come
relazioni umane, in alto abbiamo il triangolo formato da Char, Amuro e
Lalah, mentre in basso si inseriscono in modo disordinato Nanai, Quess,
Gyunei, Chen e Hathaway. Un film di amore e odio che ha come palcoscenico lo
spazio. E’ questo il dramma che il regista Tomino imbastisce per dare ai
suoi personaggi la forza per rivaleggiare con le battaglie fra robot.
La sensazione de Il contrattacco di Char
Mobile Suit Gundam Il Contrattacco di Char è pieno di un certa “sensazione”.
Si tratta di un qualcosa di sterile, di nervoso. E’ irritante, perché
riconosce che gli uomini sono degli sciocchi. Si rimane inquieti quando si
capisce che il mondo è caduto nell’infelicità. E poi allo stesso tempo si
prova rassegnazione e si dice “dopotutto, è proprio così”. Questo tipo di
sensazione.
E straripa da tutto il film. Ogni scena, ogni battuta, è stata creata per
rappresentare al massimo questa “sensazione”. E non c’è dubbio che sia nato
tutto da una visione personale del regista Yoshiyuki Tomino. Anche tra i fan
non credo che ci siano persone che arriverebbero a dire una cosa tanto
estrema, ma secondo me questo è un film fatto per gustarsi quel tipo di
sensazione.
Provo a commentarlo dall’inizio. Il primo cut è la superficie lunare. La
scena seguente mostra la fabbrica della Anaheim, dove Chen e October stanno
discutendo. Chen chiede come abbia fatto a diminuire di 3kg il peso del
mobile suit attualmente in costruzione e October risponde “Abbiamo cambiato
il materiale del frame intorno alla cabina. Ma è stato rinforzato, non c’è
nessun pericolo”. A quel punto Chen risponde “lo credo bene! ci mancava che
l’aveste indebolito!”. Quindi prosegue chiedendo perché non le è stato
comunicato prima e October replica che la causa sono i dieci giorni di
anticipo richiesti per la consegna. Pare che il gruppo per anticipare la
data della consegna non abbia nemmeno contattato Chen. October vuole dire
che non è colpa loro. Però Chen reagisce senza nemmeno cercare di scusarsi:
“Di questo dia la colpa a Char di Neo Zeon. Se non avesse fatto precipitare
quel meteorite così presto, tutto questo non sarebbe successo”.Il film è
appena iniziato e le relazioni fra le persone sono rappresentate come
fredde. Chen solleva il telo che copre il Mobile Suit e appare la testa del
nuovo modello, il ν Gundam. Nello stesso momento la bgm entra nel suo climax
e in sovrimpressione alla testa del Gundam compare il titolo “Il
contrattacco di Char”. Un preludio piuttosto brusco. Fino a questo momento,
dall’inizio della pellicola è passato poco più di un minuto. Il discorso sul
materiale del frame di cui parla October è un’anticipazione a riguardo dello
psycho-frame. Dalla discussione emerge anche che Char ha iniziato a fare
cadere meteoriti sulla Terra.
Dopo il titolo, ci troviamo in India. Quess, che sta studiando i suoi sensi
newtype, viene fermata dalla polizia. In quella occasione, la sua amica
Christina viene trattata con violenza. Nella scena successiva il padre di
Quess, Adenauer Paraya, accompagnato dalla sua amante viene a prendere la
figlia per andare in aeroporto. Quess oppone resistenza e morde la mano dell’amante,
che reagisce urlando. Un poliziotto che assiste attonito chiede “Ma chi è
quella gente?” e il suo superiore risponde “Una famiglia di gente altolocata
nel governo della Federazione Terrestre. Dicono che portandola nello spazio
guarirà dal suo carattere ribelle”. A quel punto il poliziotto replica “Ma
quella non è la moglie, vero?”. Era necessario per ritrarre Quess come una
ragazza che non ha ricevuto amore da suo padre. Però il fatto che fosse
accompagnato dall’amante, che avesse rapporti tesi con lei e che un
poliziotto qualsiasi rimanesse scandalizzato contribuiscono a creare la
“sensazione” di questo film. Altrimenti una battuta come “Ma quella non è la
moglie, vero?” non sarebbe servita. Fino a questo momento, sono passati due
minuti e mezzo dall’inizio della pellicola.
Nella scena successiva ci troviamo su di un aereo diretto a Hong Kong. Quess
chiede al padre perché non hanno fermato il piano di Char di fare avvolgere
la Terra da un inverno nucleare e lui risponde che la Federazione non crede
all’esistenza di Char. In contrapposizione Quess dice “Nello spazio vivono
dieci miliardi di persone. Tu e gli altri non fate che osservarli dalla
Terra, papà, convinti di sapere tutto. E questo è fuori da ogni logica”. Sta
facendo una critica sul fatto che quelli della Federazione non vogliono
capirne nulla dello spazio. Un discorso simile a quello di uno spazionoide.
Come spettatore, per quanto ci pensi, questa battuta di Quess non l’ho
trovata naturale. E’ didascalica, troppo diretta e figlia di idee difficili.
Questa battuta è il picco massimo raggiunto ne “il contrattacco di Char”,
anzi in tutte le opere di Tomino. E’ una “battuta costruita”, eppure non è
un punto negativo per il film. Una battuta artificiale è anche inorganica...
e si accorda con la “sensazione” di sterilità di questo film. Fino a questo
momento, sono passati tre minuti e 10 secondi dall’inizio della pellicola.
A ripensarci, la prima volta che lo vidi non lo capii. La mole di
informazioni è enorme e non riuscii a decifrare gli eventi che si
susseguivano. Non capii perché Quess morda la mano e perché il poliziotto
dica “Ma quella non è la moglie, vero?”. Forse percepii queste cose come un
rumore di fondo inutile. In altre parole, alla prima visione non fui
coinvolto dalla “sensazione” del film. Ma quando mi ritrovai sempre più
invischiato capii l’importanza di certi dettagli e presto riuscii a
godermeli.
Inoltre la bontà del ritmo con cui si sviluppano gli eventi di questo
prologo, il modo di raccontare che rifiuta l’empatia con lo spettatore, è
una cosa davvero calcolata. In aggiunta, ho provato una sensazione
confortevole fin dalla mia prima visione. Anche la bontà del ritmo e il modo
di raccontare contribuiscono alla “sensazione” del film.
Vediamo la prossima scena coi passeggeri. Una battaglia fra mobile suit che
si tiene nello spazio. Amuro sta combattendo contro Char, che sta facendo
cadere l’asteroide 5th Luna sulla Terra. Qui Amuro non si trova a bordo del
Gundam, ma del Re-GZ. Sta per abbattere definitivamente Gyunei, quando
appare il Sazabi pilotato da Char. “Perché vuoi far cadere questo corpo
sulla Terra?! Se ciò avverrà, il pianeta si raffredderà e diventerà
inabitabile. Ci sarà un inverno nucleare!”-“Gli abitanti della Terra sono
degli egoisti che pensano solo a loro stessi, e io ho giurato di sterminarli
tutti”-“E’ inaccettabile che un uomo punisca i suoi simili!”-“Il qui
presente Char Aznable darà loro una severa lezione, Amuro!”-“Sei vittima del
tuo ego!”. Uno scambio di battute decisamente alla “Gundam”. Anche queste
frasi sono decisamente artificiali e donano al film quel tipo di
“sensazione”. Questa scena sembra proprio una continuazione della prima
serie di Gundam. Inoltre la battaglia è ben rappresentata e animata. La
tensione si è alzata in un colpo solo.
Come inizio del film, la scena all’interno dello shuttle diretto verso lo
spazio è impressionante. 5th Luna ne sfiora un lato. In quel momento il
padre di Quess è preso dal terrore e nascondendosi la testa fra le mani
mormora “Signore, ti prego!”. Non si preoccupa nemmeno di Quess che è seduta
a fianco a lui. A proteggere Quess che si trova in una brutta posizione non
è suo padre, ma Hathaway che era per caso seduto lì vicino. Contro un padre
del genere, Quess gli sputa contro. Anche questa è un’immagine forte. In
questo momento potrebbero anche morire, non è che non capisca il desiderio
di essere risparmiati. Però riesco anche a capire il disprezzo che prova una
figlia verso un padre che non si accorge di lei. Alla prima visione non me n’ero
accorto. La “sensazione” de Il contrattacco di Char è costruita attraverso l’accumulo
di immagini di questo tipo.
Le grandi battute de Il contrattacco di Char
Il Contrattacco di Char è una sfilata di grandi battute. Come scritto nell’articolo
precedente, sono queste battute a dare al film quel tipo di “sensazione”,
che ti fanno capire cosa si agita dentro i personaggi. Di queste grandi
battute, parecchie sono di Char. Questo perché sostanzialmente lui è il
protagonista, ha un grande orgoglio e allo stesso tempo è un uomo che ride
di se stesso.
Per esempio, quando parla con le alte sfere del governo federale, dopo
averli ingannati dice “Amuro, sto facendo qualcosa di davvero spudorato. Se
sei nelle vicinanze, prova a captarmi”, quando litiga con Amuro “Allora...
fammi vedere come doni la saggezza alla massa ignorante”, dopo avere
terminato il suo discorso come leader “E’ solamente una gran pagliacciata”,
quando accende i motori a impulso nucleare di Axis “Forza Axis, va’! Porta
via con te i ricordi amari”. Ad essere franchi, non si capisce bene a quale
esperienza personale faccia rifierimento nominando questi ricordi amari,
però è una battuta che fa comprendere bene la profondità dei suoi pensieri.
Vale anche per la battuta che Gyunei fa di fronte a Nanai “Direttrice del
centro ricerche, cioè... comandante delle operazioni”. A pensarci subito non
si capisce perché Gyunei la chiami apposta direttrice del centro ricerche,
ma in questa scena dimostra che non la vede di buon occhio ed è l’unico
momento del film in cui traspare una tale critica.
Tornando ai discorsi di Char, come scrissi una volta la sua battuta che
preferisco è “Io non sono come te. Non mi accontento di fare solo il
pilota!”. E’ questo che dice ad Amuro quando lo incontra di persona. Lui è
allo stesso tempo un leader e un pilota, ma è la strada che si è scelto da
solo. Ma di fronte ad Amuro che è un pilota e basta dire “Io non sono come
te”, per quanto ci si pensi è solo un attaccare briga. Però capisco bene
perché l’abbia detto. Mentre dirige un governo Char manovra a suo piacimento
anche le persone intorno a sé e al contempo cerca di vincere contro Amuro
che fa il pilota. Tutte queste cose lo stancano, creandogli un accumulo di
stress. Per fare un paragone, sarebbe come se Tomino che in questo film è
autore dell’opera, creatore del mondo e realizzatore gli storyboard, dicesse
agli altri registi suoi contemporanei “Io non sono come voi. Io non faccio
solo gli storyboard”, non lo pensate? Oltre lavorare come autore, si mette
in competizione per non essere da meno dei suoi rivali. Per cui si può
immaginare che sia questo il concetto che riflette Char, contribuendo alla
“sensazione” del film.
Il punto spettacolare de Il contrattacco di Char è che i suoi personaggi
sono vividi e danno l’impressione di esistere. Prendendo a prestito le
parole di Tomino, quelli che appaiono in questo film sono “personaggi fatti
di carne e ossa”. Prima dello scontro finale contro la Londo Bell, Char
affonda il proprio viso nel seno di Nanai proprio come se fosse un bambino,
Per i fan che seguono Gundam fin dalla prima serie è stato un po’ uno shock.
Ne Il contrattacco di Char sono descritte senza pietà anche le sue
debolezze. Lo Char della prima serie era scaltro, ma c’erano anche dei
momenti in cui rideva di se stesso. Come personaggio di un anime era molto
vicino a una persona vera, ma basilarmente si trattava di un personaggio di
bell’aspetto distaccato dal mondo reale. Farlo diventare di carne e ossa era
uno degli obiettivi de Il contrattacco di Char.
E non riguarda solo le sue battute. Prima dello stesso scontro finale contro
la Londo Bell, Gyunei dice a Quess “Sono parecchie le donne che hanno
sentito il colonnello nominare Lalah Sune nel sonno”. Per farla rassegnare
su Char, le racconta le voci che circolano all’interno di Neo Zeon a
proposito del suo complesso. Quello che è doloroso di questa battuta è che
fa immaginare molte cose allo spettatore. Dopo essere stato a letto con
varie donne, nel sonno fa il nome di una ragazza del suo passato. Quindi
queste donne fanno circolare la voce, tanto che arriva perfino alle orecchie
di un novizio come Gyunei. Così si scopre che Char giace con donne di poco
valore e che abbassa la guardia verso il genere femminile. Di sicuro le
donne gli avranno chieso spiegazioni a proposito di quello che mormorava nel
sonno e di sicuro avrà di nuovo trovato qualche strana scusa. Con una sola
battuta, Char è diventato di carne e ossa.
Non ha nulla a che fare con la “sensazione” ed è un discorso un po’ diverso
dalla questione dei personaggi vividi, ma vi introduco a un’altra battuta
che mi piace. La battuta di Bright nei confronti di Cameron Bloom. Cameron è
un ex fidanzato di Mirai Yashima, che viene scaricato da lei nella prima
serie. A esseri sinceri è un uomo debole e buono a nulla. Ne Il contrattacco
di Char continua a pensare a Mirai. Ad avere sposato Mirai è proprio Bright,
e Hathaway è un figlio della coppia. Cameron è presente alle negoziazioni di
pace fra il governo federale e Neo Zeon in qualità di revisore dei conti.
Quell’incontro si è tenuto a porte chiuse. Pensando che non si dovesse
smettere di combattere contro Char, informa Bright della negoziazione di
pace. Inoltre prima dello scontro finale fra Neo Zeon e Londo Bell, Cameron
di propria iniziativa passa a Bright 15 testate nucleari custodite dal suo
ufficio. Se il governo esisterà ancora dopo la fine della guerra, lui verrà
di sicuro condannato al carcere a vita. A proposito dei missili che cede,
Cameron dice “Io desidero che Mirai continui a vivere, lo sto facendo solo
ed esclusivamente per questo”. Se Char farà cadere Axis, la vita di Mirai
che si trova sulla Terra si troverà in pericolo. Per cui supporta la Londo
Bell. Bright risponde a Cameron “Il fidanzato di un tempo, moralmente ha
tutto il diritto di farlo”. E’ una bella battuta.
Nella pratica il fidanzato di un tempo non avrebbe nessun diritto di dire
“per lei posso passare anche il resto della vita in carcere”. Anzi, prima di
tutto il problema non è se ne abbia diritto o meno. Piuttosto, per Bright e
Mirai sarà una scocciatura impensabile. Tuttavia, la sua decisione di
arrivare a tanto per il bene di Mirai e della Terra è valorosa e Bright
userà quelle testate nucleari contro Neo Zeon. Dato che comprende i suoi
pensieri disperati, Bright gli risponde “Il fidanzato di un tempo,
moralmente ha tutto il diritto di farlo”. Se è disposto a tanto, non importa
che sia innamorato di mia moglie. Le parole di Bright hanno questo
significato. E lo dice senza essere né agitato né autoritario. La vividezza
è una cosa un filo diversa, ma è comunque descritto in modo realistico e
profondo. Una scena del genere dona profondità all’opera.
Quess Paraya
La differenza fra la prima serie di Gundam e Il contrattacco di Char è che
innanzitutto la prima era una storia di giovani, mentre la seconda una
storia di adulti. La prima aveva una tenerezza e una semplicità tipica della
pubertà. Anche se nella prima serie di Gundam viene descritta una stupida
guerra, c’è la speranza che un giorno l’umanità rinnoverà se stessa
diventando newtype. Ne Il contrattacco di Char quella speranza è flebile.
Inoltre pur diventando newtype le persone continuano a compiere azioni
sciocche. Per cui, nonostante il palcoscenico sia lo stesso, nonostante i
personaggi siano gli stessi, è proprio un’opera diversa. Anche in Z Gundam
era descritta l’infelicità dei newtype, ma Il contrattacco di Char è stato
realizzato in modo che il concetto fosse più facile da comprendere.
Fin dalla prima proiezione de Il contrattacco di Char, Quess Paraya non è
mai stata popolare fra i fan. Capitava spesso di sentire cose tipo “se
almeno quel personaggio non ci fosse stato!”. In effetti sarebbe stato
possibile descrivere lo scontro finale fra Amuro e Char anche senza la sua
presenza e anzi magari in quel modo Char e Amuro avrebbero forse trovato un
punto d’incontro. Però dato che Quess aveva un carattere di quel tipo, se il
suo screen time fosse stato minore non si sarebbe percepito così tanto quel
senso di fastidio.
Quess è il personaggio più eccentrico di una pellicola eccentrica come Il
contrattacco di Char. La sua condotta è è spesso egoista, superficiale e
fuori di testa. Quando sviluppa un interesse per Amuro e scopre che vicino a
lui c’è Chen, si lagna della sua presenza. E poi ci sono le battute che dice
in quella scena: “Tu piuttosto, cosa ci fai qui”, “Certo, risposta degna di
un adulto. Purtroppo però non era questo che volevo dire. Mi riferivo al tuo
rapporto con Amuro Ray”, “Ecco perché sono interessata a entrare in contatto
con Amuro, le cui doti di newtype sono note a tutti. Per quale ragione mi
ostacoli?”, “Sì, è esattamente quello che stai facendo. Scendi
immediatamente da questa nave!”. Un modo di parlare inconcepibile.
Noncurante del fatto che fino a quel momento aveva agito assieme ad Amuro,
quando incontra Char lo tradisce all’istante. Facendo cadere la pistola che
Amuro punta a Char, Quess dice “Amuro, non sei un po’ limitato?”. Questa
sensazione di frivolezza è irresistibile. Per inciso, è notevole anche l’aria
da rubacuori che ha Char mentre si porta via Quess. Nella scena successiva
la ragazza spiega il motivo per cui ha seguito Char. “Sai, quando ho visto
comparire il cigno… Amuro ha gridato e io ho fatto lo stesso. Dopodiché sei
comparso tu”. Una battuta tanto insensata da essere quasi bella. Questa
battuta, assieme a una certa instabilità emotiva tipica dei newtype, sembra
indicare anche la descrizione delle ragazze del giorno d’oggi. Si tratta del
“giorno d’oggi” del 1988, ma anche adesso che siamo nel 2010 non sembra
tanto sorpassata.
Nonostante ci siano persone intorno a lei, dimostra un senso di insicurezza
rivolgendosi a Char chiedendogli “Dunque io sarei una sostituta di Lalah?”,
e facendo una cosa assurda come lanciarsi nel vuoto spaziale verso il
cockpit dove si trova lui, tanto che sembra una bimbetta che lo supplica di
punire Nanai. A vedere questa scena ci si sente turbati e irritati.
Fino a un certo periodo un argomento importante delle opere di Yoshiyuki
Tomino era il confronto fra padre e figlio, ma nel caso di Quess lei non ha
la minima intenzione di confrontarsi col padre, quanto di ucciderlo usando
un mobile suit. Anche questo è un segno di come fra i molti personaggi di
Tomino, lei sia uno dei più eccentrici. Nella seconda parte del film Quess
sale a bordo e pilota l’Alpha Azieru, mentre Hathaway cerca di fermarla. Di
fronte alle prediche del ragazzo lei replica “I ragazzini non mi piacciono!
Sono tutti degli spudorati”. Una battuta assurda a cui ti verrebbe voglio di
rispondere “Ma guarda che quella sei tu!”. Si potrebbe dire che l’autore con
questa frase intenda dire “questa ragazza non capisce se stessa perfino a
questo punto”.
Però Quess ha pure degli aspetti carini e non è che non mostri anche
gentilezza nei confronti degli altri. Alla fine perde la vita difendendo
Hathaway. Fraintende facilmente e ha delle convinzioni egoistiche, ma
riflette attentamente sulla relazione fra gli uomini e lo spazio,
indipendentemente dalla sua età. Tuttavia, dato che i suoi lati eccentrici
sono preponderanti, per una gran parte degli spettatori è in toto una
ragazza odiosa.
Così come fu per Amuro e Kamille, anche Quess è un personaggio creato
rifacendosi ai giovani del tempo. Ricordo che all’uscita del film un
redattore di Animage scrisse “voglio che Tomino mi mostri anche quali sono i
lati positivi dei giovani di adesso”. In questo senso, era un personaggio
realistico. Solo che era stata descritta in modo che per un adulto apparisse
in modo deformato come una “giovane turbolenta”. Se seguite il suo sviluppo
fino alla fine vi renderete conto che per Char lei non era un essere
superiore e che non poteva sopravvivere al dramma di Amuro e Char. È l’esempio
di come gli uomini non trovano la felicità solo perché diventano newtype.
Non c’entra il fatto se piace o meno come personaggio femminile. Siccome lei
c’è stata, abbiamo avuto delle scene importanti e delle battute importanti,
e anche se vale poco per me non potrebbe esistere Il contrattacco di Char
senza di lei.
Mi pare che fosse successo ai tempi di V Gundam. Durante la raccolta dei
materiali chiesi a Tomino come mai nelle sue opere non compaiono mai ragazze
dolci e spensierate. La sua risposta fu semplice: “perché non mi piacciono”.
Probabilmente le ragazze spensierate non si accordano con il suo stile,
mentre gli piacciono quelle dotate di una forte determinazione. Più che le
ragazze dolci, preferisce quelle votate all’azione come Quess. Però non
saprei dire se è questo che gli piace nell’altro sesso, se è questo che gli
piace nelle ragazze, se è questo che gli piace nella realtà oppure se è solo
quello che gli piace descrivere.
Gyunei Guss
“Il contrattacco di Char” è costruito attorno a diversi rapporti
triangolari. Quello al centro è il triangolo “Char – Lalah – Amuro”. Intorno
a Char gravitano quelli “Char – Nanai – Lalah”, “Char – Nanai – Quess”,
“Char – Quess – Gyunei”, mentre intorno ad Amuro “Amuro – Lalah – Chan” e
“Amuro – Chan – Quess”. Fra i personaggi più giovani c’è quello “Quess –
Gyunei – Hathaway”. Sia Gyunei che Hathaway non sanno reciprocamente della
propria esistenza, però tutti e due si battono per conquistare Quess. E così
accumulando tutti questi rapporti triangolari, la storia si fa ricca di
sapori. Per inciso, allo stesso modo Hideaki Anno aveva accumulato diversi
triangoli in “Shinseiki Evangelion”. Al centro vi era quello “Gendo – Yui –
Fuyutsuki”. Sia Lalah che Yui fanno la parte della donna già perduta.
Gyunei prova un certo sentimento per Quess, ma lei è talmente attratta da
Char che nemmeno si volta a guardarlo. Nel tentativo di diffamare Char, fa
del gossip su di lui, ma gli viene risposto “voi ragazzi dite solo
sciocchezze, ecco perché non mi piacete!”. Anche il modo con cui dice
“ragazzi” è molto vivido. A mio parere fra i personaggi de “Il contrattacco
di Char”, Gyunei è quello con cui si empatizza di più. Per lui Quess è come
un fiore. Non riesco a capire bene il fascino di Quess, ma capisco invece
bene il sentimento di voler rischiare la propria vita per una ragazza che è
come un fiore.
Si tratta di un umano potenziato che con le sue capacità scova le testate
nucleare fra i missili lanciati dalla Londo Bell e le abbatte coi funnel. È
straordinariamente attivo. Anche Quess ammira questo suo lato, ma di fronte
a questa scena Char commenta “Gyunei ha neutralizzato i missili nucleari del
nemico. È questo il lavoro dei potenziati”. Lo loda negandogli la lode.
Gyunei ha speso risorse e tempo per farsi potenziare, ma è come se si
dicesse che un risultato del genere è il minimo. Oltretutto, dato che è
stato Char stesso a richiederne il potenziamento, è come se dicesse “se
Gyunei è riuscito in tutto questo, è merito mio”.
Dal punto in cui si trova Char, il fatto che Quess sia attratta da lui è una
buona condizione per usarla. Per cui con quella frase abbassa il valore
delle azioni di Gyunei. Il fatto è che vuole tagliarlo fuori da qualsiasi
discorso. Il suo istinto maschile gli dice di essere geloso degli uomini che
possono attrarre una ragazza giovane e probabilmente questo gli fa tirare il
freno. Ad ogni modo, per quanto si impegni e ottenga risultati è terribile
che Gyunei venga segato a metà dalla frase “è questo il lavoro dei
potenziati”. La sensazione che si prova è che quello sia il posto in cui un
giovane deve stare quando si trova di fronte a un adulto. Inoltre, dato che
lo dice Char la cosa viene presa per buona, ma se fosse stato un qualsiasi
uomo di mezza età a dirlo sarebbe suonato come ridicolo. E nel caso una
ragazza come Quess penserebbe “sei proprio meschino”.
Anche il modo in cui Gyunei muore è triste. Nella seconda metà del film
mentre si trova in una mischia fra amici e nemici, lo Jagt Doga su cui si
trova esplode abbattuto da un colpo del ν Gundam. Così, anche se si trattava
di uno dei personaggi principali, senza che ne venga mostrata l’agonia della
morte e senza esclamare un’ultima battuta. E parlando anche del cut, l’esplosione
dello Jagt Doga non viene nemmeno mostrata completamente. In quel momento
stai lì e ti chiedi “eh? ma è morto in questo cut?”. Forse ci saranno stati
problemi di tempo, o forse semplicemente per Tomino l’esistenza di Gyunei
non era che come quella di un pesce piccolo nei confronti di Amuro. Sembra
quasi di sentire la sua voce mentre dice “non è il caso di perdere tempo per
raccontare la fine di un tizio del genere”. In una scena precedente Gyunei
dice a Quess “fino a quando vuoi stare a giocare coi pesci piccoli?”, ma era
un pesce piccolo lui stesso. È triste, ma questo modo asciutto di raccontare
la storia è irresistibile.
Mentre Gyunei scompare nello spazio, Chan e Hathaway si lanciano fuori dalla
Ra Cailum. Lo spazio è avvolto dalla tristezza. Viene da chiederti se gli
esseri umani non siano delle creature impossibili da salvare.
Hathaway Noah
Rispetto all’eccentricità di Quess e Gyunei, Hathaway è un ragazzo comune.
Da metà film il suo obiettivo diventa quello di salvare Quess, che si è
gettata in battaglia. Si tratta di un civile, eppure nel bel mezzo della
battaglia decisiva che si tiene nella parte conclusiva del film sale a bordo
di un Jegan e si dirige verso Quess. Riesce a raggiungere l’α Azieru su cui
si trova la ragazza, ma lei non sta ad ascoltarlo. Quando Hathaway le dice
“Smettila Quess! In questo modo non farai altro che crearti un sacco di
nemici”, lei gli urla contro “Dunque anche tu la pensi così? La Terra va
distrutta, perché ha dato la vita a gente come te! Altrimenti non ci
salveremo”. Piuttosto che ascoltare le parole preoccupate di Hathaway,
cambia subito discorso sul distruggere la Terra. Le assurdità della pubertà.
Quess continua a parlare in modo simile a quanto già detto in altre
occasioni.
Di fronte alla sua rabbia, Hathaway dice “Quess, sei lì, non è vero? Lo so
che ci sei, apri il portello. Se mi guardi negli occhi, sono certo che la
tua rabbia si placherà”. Inserire questa frase nello sviluppo del discorso è
davvero doloroso. Hathaway sta guidando da solo un mobile suit ed è arrivato
dove si trova la sua adorata Quess. Sta facendo qualcosa di eroico. Però se
guardi il suo volto, quelle cose le sta dicendo con espressione irata. Non
sta interpretando la parte dell’uomo affidabile, vuole solo dire una bella
frase! Capisco bene quello che vorrebbe esprimere, ma non sono cose che si
possono dire! In risposta Quess esclama quella frase severa che avevo
menzionato anche due articoli fa. “I ragazzini non mi piacciono! Sono tutti
degli spudorati”.
Nello stesso momento anche Chan si getta nel campo di battaglia, a bordo di
un Re-GZ non completamente riparato. Questo perché si è preferito installare
più psycho frame sul modello di Amuro. Dello psycho frame parlerò in un’altra
occasione. Comunque, come immaginato da lei, lo psycho frame è in grado di
salvare le persone... ma partire con l’idea di installare più psycho frame
sul modello di Amuro è stata un’azione sciocca. Trovarsi nel bel mezzo del
campo di battaglia ha fatto sragionare anche lei. Astonage cerca di fermarla
ma viene coinvolto nella battaglia e perde la vita.
Chan vedendo Hathaway in difficoltà con l’α Azieru e percependo il pericolo
gli spara contro dei missili, ma Quess fa da scudo al ragazzo e riceve i
colpi. Sarà stato solo per sfortuna, ma un sigolo missile fa esplodere l’α
Azieru. Nemmeno per Quess viene riservata un’ultima scena di agonia o un’ultima
battuta, ma nonostante Hathaway sia triste può ancora salvarsi. Però a causa
della morte di Quess perde la testa e attacca Chan che aveva cercato di
salvarlo. Perde la ragione. Mentre la attacca urla “Non avresti dovuto
farlo! Voi adulti non capite! Ecco perché arrivate a distruggere la Terra
come se niente fosse!”.