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Comicbook-movies - su supereroi, annessi e connessi


Erik

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Dopo un bel po’ di tempo torno in questa discussione per concludere un mio vecchio commento.
Commento riguardante la mia critica al MCU che molte pagine fa s’era fermato alla disamina di Doctor Strange.
In piena fase tre, quindi.

Andando avanti per ordine ora mi tocca scrivere del secondo film dedicato ai Guardiani.


Guardiani della galassia Vol.2.

Gunn riesce a ripetersi.
Cosa non così facile, eh.
Di sicuro questo secondo capitolo è meno movimentato del primo e forse dopo essere arrivati su Ego la pellicola s’incarta un po’, ma per gli 
dei, nel mucchio dei film Marvel rimane una piccola gemma capace di brillare.
Il cast è ottimo e affiatato, inoltre la fantasiosa visione del regista riesce a sopperire dinamiche di scrittura magari troppo scontate.
Unico grosso mio dubbio durante la visione è l’aver collegato troppo il film su qualcosa che andrà per forza di cose a concludersi su qualche  
ammucchiata degli Avengers.
Avrei preferito una maggior autonomia nella trilogia dei Guardiani, magari collegandoli agli altri film del MCU solo come ponte verso storie dal 
respiro cosmico e nulla più.
Ma qui, riconosco che rischio di ripetermi dato che questo timore già l’avevo espresso vedendo il primo film.

Giudizio finale?

Buon film di fantascienza col merito aggiunto di dare una boccata d’aria fresca al non di rado asfittico MCU.


Spider man: homecoming.

Se dovessi usare un solo termine per descrivere la pellicola di Watts direi sicuramente anonimo.
Dopo aver buttato a forza il ragno nella mischia non si è riusciti a dedicare al personaggio un film autonomo e forte sulle sue gambe.
Forse tra i film MCU è fino a questo momento il più episodico, il meno vedibile se digiuni di tutto il carrozzone pregresso.
Watts aveva fatto bene col precedente Cop car ma qui si riduce al marchettone insapore.
Degno di nota il villain istrionicamente interpretato da Keaton, sua una delle uniche scosse che questo film sa dare (quando si svela come padre
della ragazza).

Da notare poi, come questo film dia per scontato qualcosa come le origini del personaggio.
Allora, ok che ormai certe icone fumettistiche sono di dominio pubblico (oltre che protagoniste di reboot sempre più frequenti), ma all’interno del 
MCU questo Spider man è da considerarsi come un personaggio nuovo e facendo come han fatto con questa pellicola non si riesce a chiarire da 
dove sia sbucato.
Personalmente non ho amato la svolta tecnologica e da spalla a Iron Man ma riconosco che questa poteva essere una variante interessante se 
innestata su una precisa scrittura del personaggio qui totalmente assente.
Lo spettatore deve mettersela via!
Questo tizio è Spider man e tanto basta.
Senza origini precise, senza una scintilla che dia al personaggio un percorso (zio Ben?).

Inutile dire che il confronto con i due film di Raimi è suicida.
Ma pure col più recente Spider man - un nuovo universo il risultato è di un nano che tenta di stendere un gigante.


Giudizio finale?

Mi ripeto: un film anonimo.
Con l’aggravante che qui si parla di una dell colonne della Marvel…


Thor: Ragnarok.

Arrivati al terzo film dedicato al dio del fulmine una cosa ormai pare certa: a qualcuno ‘sto dio sta sulle palle!
Tre film, tre tentativi diversi di trovare un approccio convincente al personaggio.
Di sicuro pare che nel MCU quando si ha a che fare con personaggi troppo “grossi” ci sia una palese difficoltà nel trovare la cerchia.
Con Waititi si è andati per la parodia.
Punto.
Ora, se si prendesse questo Ragnarok come parodia del genere, sarebbe ok.
Anzi, il casino colorato e puzzone di Waititi darebbe la polvere a un bel po’ di altri film del MCU.
Purtroppo, questa pellicola non può essere affrontata da sola ma va inevitabilmente collocata in un disegno narrativo più grande dove fatica a 
trovare una posizione sensata.
Trash se si inserisce come terzo capitolo di una trilogia.
Senza senso se la si guarda come prologo ai fatti di Infinity War.
Fuori contesto all’interno di un gruppo di film che vorrebbero spesso essere divertenti ma non parodistici.

Poi, a margine, non capisco da dove nasca tutto il credito che può vantare Waititi agli studios.

Giudizio finale?

Se preso a sé, trattasi di godibile parodia del genere.
Se invece si tenta di collocarlo nella serie si finisce per avere tra le mani un oggetto inconcludente e fuori luogo.


Black Phanter.

A questo film mi sono avvicinato in maniera curiosa.
Del tutto ignaro del personaggio fumettistico, con una leggere infarinatura avuta in Civil War dove il nostro se non altro pareva avere una certa 
presenza scenica.
Assordato da una grancassa critica di gente che ne elogiava le qualità eccelse e ne vedeva un’opera finalmente capace di affrancare il cinecomics 
dal presunto cinema di serie b.
Timoroso perché memore del gusto fetido che m’aveva lasciato in bocca il precedente film di Coogler (l’assurdamente esaltato Creed).
Preoccupato per il ruolo di bandiera dei neri di tutto il mondo cui questa pellicola pareva investita e ben conscio che spesso dietro a 
proclamazioni del genere c’è il sorpresone.

Risultato?

Una porcheria di film. Alla scena del tizio di Get out in groppa al rinoceronte volevo spegnere e andare a nanna.
Peccato mortale! Avrei perso le due deliranti scene post titoli (quella con lo spiegone politico e quella dove il Soldato d’inverno abdica definitivamente 
ogni credibilità filmica).
Pellicola moscia, contorta quando potrebbe essere dritta e piallata quando dovrebbe incresparsi.
Anche scorretta, se volgiamo, dato che nel film che veniva sbandierato come bandiera dei diritti degli oppressi abbiamo un’esaltazione della 
monarchia che a fette più grosse non si poteva.

Uniche cose degne di nota sono Serkin che gigioneggia come un folle e il villain che nel finale si rivela più cazzuto del protagonista scegliendo la 
morte al posto di un improbabile “volemose ben”.

Villain che, tra parentesi, aveva pure ragione a voler prendere a scarpate nel culo Black Panther e il Wakanda tutto.

Giudizio finale?

Volevo dare la palma della “porcheria ufficiale” della fase tre a ‘sta roba… ma essendo previdente ho aspettato e la mia pazienza m’ha ripagato.
Quindi, nemmeno primo della lista dei peggiori.
Brutto e anonimo, questo film non riesce a salvarsi nemmeno con il mestiere.
Coreografie pessime, cg sotto standard e cast col pilota automatico.
In più il suo voler essere “impegnato” affossa ulteriormente tutto.


Avengers: infinity war.

Arrivati alla terza ammucchiata si respire aria da grande evento.
E di grande questo film ha soprattutto il cast super allargato e le botte da orbi che fioccano qua e la.
Per il resto i fratelli Russo dimostrano una continua parabola discendente dopo l’ottimo Winter soldier e seppur meno incapaci di Whedon (non 
che ci volesse chissà chi, eh) non riescono a dare a questo film l’alone da spartiacque cui anelerebbe.
La pellicola scorre soprattutto grazie alla curiosità di mostrare i nostri eroi alle prese con un nemico finalmente minaccioso e letale ma dove si 
doveva picchiare duro s’è preferito girarsi altrove.
Tra valori di forza sballati, personaggi ridimensionati e una situazione pregressa appena accentata (i Vendicatori divisi dovevano mettere ansia e 
pressione nel pubblico e invece niente, sono solo lontani), l’unico a emergere è Thanos col suo piano dispotico e folle ma con una motivazione 
forte alle spalle.
Purtroppo questa motivazione si ha da subito l’impressione che verrà smontata nel finale vero e proprio perché sarebbe davvero troppo mettere 
davanti agli eroi un dubbio morale così ambiguo. 
Il finale amaro è smorzato dal capitolo due in arrivo che già è facile immaginare rappacificante.

Scena scult il battaglione finale con l’esercito Wakandiano che con lance e scudi affronta… delle astronavi.
Col resto del mondo che sta a guardare!

Giudizio finale?

Migliore dei primi due Avenger, valido se preso come fuoco d’artificio pieno di botti con qualche punta d’interesse nelle motivazioni finali del villain.
Buon film?
Direi sufficiente se preso a sé, più che discreto se calato nel modesto MCU.


Ant man and the wasp.

Eccola la porcheria ufficiale della fase tre che ha scippato Black phanter del poco invidiabile alloro!
Sparita l’ossatura di Wright la formica è esplosa, verrebbe da dire.
Purtroppo ho il timore che Reed ha messo molto del suo nel rendere questo secondo capitolo delle avventure dell’uomo formica un disastro di 
dimensioni colossali.
Eppure Ant man avrebbe del potenziale enorme da rendere al cinema! Oltre ad essere l’eroe forse più originale all’interno del MCU.
Purtroppo se si decide di non sfruttare i suoi punti di forza la conclusione è scontata: la lenta morte.
Chiedo a chi leggerà queste righe: ma era così difficile pensare un’avventura che sfruttasse il punto di vista di Ant man? Un’avventura 
che si basasse sul suo potere di rimpicciolirsi? Sulla ghiotta occasione di stupire con un’avventura così ben propensa al mezzo cinematografico?

Ma la corsa sulla canna della pistola? La scena della vasca? Quella del plastico in miniatura? Tutta roba che esaltava il primo film sfruttando le 
potenzialità proprie del personaggio eh. Mica pescando chissà dove.

Velo pietoso sulla fumosa questione dei mezzi rimpiccioliti con dentro persone senza tuta. O il laboratorio miniaturizzato sballottato di qua e di la.
Da oscar invece la Pfeiffer che bullizza attorialmente l’imbambolata Lilly o Douglas che riesce a restare serio nella scena dell’Ant man 
“posseduto”.

Tutto il cast è comunque col pilota automatico stra inserito.

Nota interessante: al MCU blaterano tanto di inclusività razziale ma poi, in Ant man and the wasp Pena fa il messicano tonto e Park l’orientale con 
la scopa su per il culo che non capisce una cosa neanche se ci sbatte addosso.
Se non sono questi due caratteri stereotipati…
Ma forse c’è del razzismo tra le cosiddette minoranze e alcune possono ancora essere rappresentate senza troppi timori.


Giudizio finale?

Una sozzeria.
Podo da dire.


Captain marvel.

Come da tradizione MCU: film di origine piattissimo dove si ha l’ardire di aggiungere il carico della valenza femminista.
A fette grosse ovviamente, con Yon Rogg occupato a tarpare le ali alle potenzialità della nostra eroina, come ogni buon maschio caucasico si 
rispetti.
Peccato che il film sorvoli sul fatto che la nostra si sia salvata la pellaccia un bel po’ di volte durante tutto il film  proprio in virtù dei castranti 
insegnamenti impartiti dal maschilista Rogg!
Il ribaltamento finale è ridicolo perché se trasformi i buoni in cattivi e viceversa non fai altro che reiterare la struttura manicheista che vorresti 
smontare.
Scena scult? Scoprire che per tot film Fury non era lui ma uno Skrull.
Quell’uomo è proprio una sagomaccia!

Giudizio finale?

Blandissimo capitolo d’intermezzo buono solo per presentare un altro personaggio del calderone.
Personaggio tra l’altro presentato come fondamentale nella futura lotta contro Thanos ma che si rivelerà del tutto marginale in Endgame.


Avenger Endgame.

L’inizio di questo film m’ha stupito. L’aria è abbastanza pesante e a sprazzi la tensione si fa tangibile. Bella l’idea di far fuori Thanos quasi all’inizio 
per poi mettere i nostri eroi pienamente davanti al loro fallimento.
Poi però si è deciso di imbastire il viaggio nel tempo più sconclusionato della storia.
E il film è andato a rotoli tra umorismo fuori luogo, spiegazioni rapide o insensate e un ritmo claudicante.
Eppure verso sul finale stavo ridando fiducia alla pellicola.
Interessante il mettere di fronte un Thanos “dal passato” ai tre Vendicatori rimasti. Uno scontro che per una volta tanto aveva le potenzialità di un 
duello crepuscolare, fisico ma pure morale dove a un confuso senso di giustizia dei nostri potesse fare da contraltare la granitica e disumana 
volontà del villain.
Invece niente.
Quando Thanos dice che vuol godersi la distruzione della terra si vanifica tutta la costruzione del suo personaggio trasformandolo nel solito cattivo 
senza per altro con questo rinsaldare la claudicante motivazione degli eroi.
Alla questione sollevata in Infinity war da Thanos si è preferito non dar risposta se non spingendo il titano pazzo verso la confort zone del cattivo 
che alla fine era solo un cattivo.

In più il solito battaglione finale è solo fumo negli occhi. Insensato nel momento in cui non si fa indossare il guanto a Captain Marvel quando 
questa l’aveva in braccio con la scusa della macchina del tempo nel furgoncino.


Giudizio finale?

Brutto.
Davvero brutto.


Spider man: far from home.

Come il primo capitolo.
Anonimo.
Con un villain interessante sia per l’attore utilizzato che per quello che rappresenta (col solo difetto che io non l’avrei collegato un’altra volta a 
Stark come per l’Avvoltoio).
Da censurare come si è deciso di risolvere le conseguenze dello snap…

Insensata la scelta di usare Simmons nello stesso ruolo avuto nello Spider man di Raimi.

Giudizio finale?

Insapore. 

Per concludere, e volendo tirare le somme di questa lunga galoppata filmica, non mi resta che ripetere quello che già avevo scritto da questa parti 
qualche anno fa.
Ovvero “che probabilmente la maggior attrattiva di queste pellicole verso il pubblico sta proprio nella serialità della proposta, nel non volersi 
perdere nessuna puntata della saga cinematografica del momento pena essere spennacchiato davanti al cinema” dalla compagnia di amici e 
morose al seguito.
Perché a ben guardare la qualità media è bassa e quasi tutti i film della serie non invogliano alla seconda visione salvo qualche eccezione”.
 

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  • 1 month later...
Guest Kaido
20 ore fa, Alex Halman ha scritto:

Infatti la al 99% se un film floppa è perché fa schifo non ci sono i GomBloDDi

appunto, le chiacchere stanno a 0 ;)

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  • 1 month later...
13 hours ago, Maximilian said:

Gesù, che stillicidio...

il problema credo sia che il film non possa andare direttamente su Disney plus, visto il suo contenuto non esattamente family firendly, e non son quanto possa convenire metterlo su Hulu, visto che per ora e' limitato solo agli stati uniti.

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  • 2 weeks later...
24 minutes ago, Schrödinger's cat said:

Ma anche no .... 

https://movieweb.com/suicide-squad-2-ayer-cut-release-james-gunn/

Snydercut, Ayercut .... masochisti alla WB o cosa? 

WB e HBOMax sono due entità distinte: la prima non ne vuol sapere della Snyder cut, la seconda probabilmente ha fatto una furbata che in ogni caso le tornerà comoda, sia nel caso sia un flop che piaccia. Sia gli ammiratori che i detrattori si abboneranno al servizio per almeno un paio di mesi (se lo fanno in formato miniserie) e ho idea che ci costruiranno tutto un piano attorno per invogliarli a rimanere anche dopo.

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A questo punto dateci anche la Birds of Prey "nome delle direttrice" cut ... togliamo le birds e lasciamo Harley, dai. Non è allo Snyder's cut che sono contrario (se non glielo facevano finire/uscire, continuava per decenni a rompere) ma l'Ayer cut ... pensando al film di Gunnn (reboot/sequel/di tutto un po') in uscita il prossimo anno. Ma solo la WB trova registi rompi c....ni? Non è facile, eh ...

Edited by Schrödinger's cat
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Mica solo in casa Warner:

https://screenrant.com/ghostbusters-2016-directors-cut-teased-paul-feig/

 

Quote

Paul Feig offers to release a 3.5-hour director's cut of the 2016 Ghostbusters. The (apparent) tease comes after yesterday's news regarding the Snyder Cut of Justice League. Years of fans campaigning for Warner Bros. to release Zack Snyder's original DC film finally paid off, as Snyder will get to complete his cut of Justice League for HBO Max in 2021.

 

:grin::grin:

Edited by Tetsuya
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