Anonimo (*lui*)
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La foto da dove viene, invece? Beh, al 99% sarà quello...
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Da visione di ieri sera, concordo sulla sontuosità e la chiarezza, ma una cosa mi ha fortemente annoiato: le ripetizioni. Capisco che ripetere una frase precedente in altro contesto sia un ottimo sistema per collegare due scene distanti; va bene che capiti un paio di volte; ma qui è accaduto almeno cinque o sei volte Da un certo punto in poi mi aspettavo continuamente che quella o quell'altra frase significativa sarebbe stata ripetuta prima o poi...
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Anche se appunto non ho visto la serie, da quanto scrivi mi viene da pensare che Kyoko e Godai siano appunto solo diventati adulti a loro modo e non come la generazione precedente; avranno il loro equilibrio e i loro limiti... Se poi c'è una continuità con quello che sono stati e non una cesura, tanto meglio...
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(Decisamente costui ha una grande abilità letteraria e una grande nonchalance nel parlare di "nevrosi giovanili". Dovrei andare a (ri?)cercare che senso abbiano i canini nelle scene comiche.) Vorrei dire: "Perché, ne esistono altre?", ma soprattutto perché "adultescenza" mi sembra voler dire tutto e niente.
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Personalmente Maison Ikkoku è una di quelle serie che sono convinto adorerei, ma non mi decido mai a iniziare, anche per la lunghezza del tutto e per la difficoltà di reperimento. (Parlando in termini di mitizzazione del passato, magari mi offende ancora il fatto di non averla vista su Junior TV all'epoca in cui non si sapeva nulla di nulla... ma confido che questo si superi prima o poi. Magari se verrà replicata in TV.) ---- Per pura analogia: È l'unica sigla che mi è parsa paragonabile a quelle di Maison Ikkoku (questione di suono, sì). Chissà se ha un testo altrettanto importante.
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Concedetemi un piccolo OT ignorante. Pensavo che ormai si fossero quasi estinti in ambito cinematografico italiano i cosiddetti circuiti di seconda, terza visione e che in ogni caso questi fossero legati a cinema in zone periferiche; ma mi accorgo che non è così e pure i cinema in zone centrali sembrano sacrificati rispetto a quelli di catena. Sarei interessato a vedere p.es. Asteroid City -- non perché io ne sappia qualcosa, sia mai , ma perché mi incuriosisce l'estetica e qualche vaga notiziuola che ne ho orecchiato -- eppure la prima proiezione nel cinema centrale (non strettamente di "circuito", ma non direi nemmeno "d'essai") sarà una decina di giorni dopo l'uscita italiana, e forse il cinema "di piccolo circuito" fuori città non anticiperà di molto.
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How Do You Live?/Kimi-tachi wa Dō Ikiru ka/The Boy and the Heron
Anonimo (*lui*) replied to Roger's topic in Anime & Manga
È da un mese che è al cinema in Giappone e non erano disponibili fermi immagine? -
Lucky Red - Studio Ghibli (e altro: Dragon Ball, Harlock, etc...)
Anonimo (*lui*) replied to Taro's topic in Anime & Manga
Vero per Nausicàä (tanto che io finora l'ho visto solo col doppiaggio Rai + sottotitoli a parte per ovviare alle integrazioni d'epoca ai buchi nel copione ); pensavo soprattutto al fatto che Porco Rosso, Laputa ecc. fino a quindici o vent'anni fa non erano usciti in Italia, ma ogni tanto qualcuno ne parla come se fossero stati già noti da tempo a un pubblico vasto (es. "Cannarsi ha rovinato la frase più celebre di Porco Rosso perché era già patrimonio di chiunque la versione "Meglio porco che fascista"") e quindi fossero appunto "girella". Sarà stata conoscenza indiretta. Comunque ovviamente ora c'è un pubblico nuovo grazie alla distribuzione più vasta e all'hype di vario tipo... -
Lucky Red - Studio Ghibli (e altro: Dragon Ball, Harlock, etc...)
Anonimo (*lui*) replied to Taro's topic in Anime & Manga
Io come volevasi dimostrare non ho avuto occasione di andare al cinema sino ad ora (salvo che per documentari alpinistici di un certo livello...), il che vi evita i miei pareri sconclusionati. -------- Invece un ragionamento sconclusionato ve lo beccate! Partendo dal commento precedente di Roger, dite che si possa parlare di girella in Italia in riferimento ai Ghibli? Intendete il termine come "cose guardate per la prima volta decenni fa" saltando il fatto che fossero o meno fruiti da un gran numero di persone?... Cioè, salvo che mi sfugga qualcosa, fino a una ventina d'anni fa i Ghibli erano quasi tutti patrimonio di chi prendeva dischi/VHS importati o forse, se molto fortunato/a, li scaricava specificamente da Internet aspettando i decenni... quindi un'esperienza di nicchia (già più che comprare pubblicazioni italiane). Mi perdo qualche elemento o prima di Lucky Red e volendo Buena Vista i film Ghibli in Italia erano ben più citati che guardati? -
Mah, se il problema è che il costo di produzione rispetto ai ricavi a loro non conviene, perché non cedono la produzione dei supporti fisici a un soggetto esterno interessato (e mi sembra difficile non ci siano)? È come se (perdonate il salto di settore) da noi avessero smesso di pubblicare Topolino invece di cederlo alla Panini.
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Dove, su Anime Generation/Prime Video? (Perché si è sicuri che debba essere Lina e non Rina? Mi sembrava fosse un caso in cui non c'è una lezione ufficiale, ma magari mi sbaglio.)
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Beh, mi sembra che non sia mai uscita integralmente, oltre la prima serie. Poi l'edizione Shin Vision aveva anche il doppiaggio Mediaset? (se non sbaglio nel primo film di Sailor Moon della Shin Vision c'era) In generale, se il doppiaggio Mediaset fino ad oggi è disponibile solo in registrazioni amatoriali e mux, viene da pensare che ci sia una certa quota di pubblico "nostalgico" che sia interessato a un'edizione ufficiale. Poi sì, il caso di Nadia smentisce in parte, ma lì si è scelto di replicare l'edizione Fininvest più volte subito prima dell'annuncio...
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Quello è possibile Ma le alternative sarebbero sovraprezzarla lo stesso per pagare un ridoppiaggio o fare un'edizione solo sottotitolata... e poi, se la serie non è mai uscita in home video, una discreta quota di pubblico sarà interessata al doppiaggio Mediaset.
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Quelli sono stati doppiati "integralmente" a suo tempo; poi durante la programmazione della prima TV ci si è accorti che la serie doveva finire due giorni prima del previsto per qualche motivo, e così qualcuno all'ultimo momento ha fuso assieme le ultime tre puntate cercando di ottenere qualcosa che concludesse la serie e stesse in 20 minuti. Però sono state tenute le copie italiane precedenti a questo intervento e nelle repliche su Hiro a fine anni 2000 gli episodi sono andati in onda separatamente. (so questo come aneddoto, non ho visto la serie a parte pochi spezzoni molti anni fa su Italia 2)
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Non so quanti tagli effettivi (scene tagliate con dialoghi che mancano proprio nel doppiaggio) ci fossero nell'edizione Mediaset: vari anni fa per la replica su Italia 2 avevano schiaffato il doppiaggio d'epoca su un video nuovo con tutte le scritte in giapponese e non credo ci fossero parti sottotitolate (a meno che il nuovo master fosse solo per le sigle). (Comunque segnalatemi se lo mettono in replica su Italia 1 alla mattina: magari mi è utile per svegliarmi presto )
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How Do You Live?/Kimi-tachi wa Dō Ikiru ka/The Boy and the Heron
Anonimo (*lui*) replied to Roger's topic in Anime & Manga
Stavo per condividere lo stesso articolo. Decisamente interessante per i dettagli (il fatto che ogni giapponese tenda a conoscere solo i film di Miyazaki relativi alla propria età/generazione!) e per i coraggiosi tentativi di interpretazione dell'autore: ci vuole un po' di sventatezza per proporli così alla leggera, anche con un interlocutore bendisposto... Sul titolo internazionale: effettivamente è strano, anche perché leggo che il romanzo di Yoshino è uscito anche negli USA con il titolo fedele, e pensavo che al dipartimento di marketing dessero importanza a questo. Magari non hanno minimamente controllato e si sono limitati a "fuori dal Giappone chi vuoi che sia interessato ai paragoni con il libro?". Poi se l'editore locale insistesse sull'usare il titolo del romanzo già pubblicato nel proprio Paese, dubito che lo Studio o chi per loro si opporrebbe. -
Lucky Red - Studio Ghibli (e altro: Dragon Ball, Harlock, etc...)
Anonimo (*lui*) replied to Taro's topic in Anime & Manga
Direi che un'opera è invecchiata male quando il fatto che è figlia del proprio tempo è troppo evidente, e ciò nasconde il suo contenuto più "trasversale" e universale. Nel caso dei Ghibli (dei pochi che ho visto) non saprei dire se siano invecchiati male, anche perché è difficile dire se un elemento o uno stile che non si apprezza sia "forse accettabile ma troppo démodé" o semplicemente non risponda ai propri gusti in generale. Tanto per dire, la prima volta che ho visto Nausicaä mi ha dato un po' fastidio la colonna sonora elettronica in varie scene, e rivedendo il film ho iniziato a ignorarla: magari il fatto è che io non l'avrei realizzata di questo stile, magari è che negli anni '80 si abusava dei synth, magari entrambi. Poi alcuni frammenti di colonna sonora non mi impediscono di apprezzare il film, e anche per quello direi che Nausicaä non sia invecchiata male. -
Lucky Red - Studio Ghibli (e altro: Dragon Ball, Harlock, etc...)
Anonimo (*lui*) replied to Taro's topic in Anime & Manga
(Niente, a giudicare dal palinsesto del mio cinema di zona - o almeno, della zona in cui sto più spesso - la distribuzione potrebbe essere nuovamente assai limitata. Speriamo in possibili aggiornamenti.) -
Non saprei se Moretti fosse stato "santificato" in passato. Direi che quando uno diventa un "padre nobile" incasellato nel suo ruolo questi risentimenti, se ci sono, si smussano per stanchezza dopo qualche decennio di onorata carriera - ne abbiamo avuto un bell'esempio di recente . (Idem al femminile, se vuoi.) Ciò salvo chi ha chiaro ideologicamente perché si oppone a una certa persona: e infatti di lì è arrivata la critica più netta a questo film: https://postimg.cc/jWRKHF5c Mi segno Arrival.
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Ne hai parlato con Moretti o con qualcuno che ha partecipato alla produzione? letto loro interviste? (non è una provocazione. ) Da persona "di una generazione successiva, e senza alcuna contezza del regista" (e con poca contezza de Il sol dell'avvenire), non sono sicuro che "tutti" volessero un film come quello che descrivi; magari un certo pubblico si aspettava un film nostalgico sui problemi del passato, senza un distacco forte dalla tradizione del PCI. Questo mi pare l'approccio tipico di una certa sinistra ormai su d'età. Una sorta di "il passato è passato, noi per caso stiamo ancora qui e tiriamo avanti anche grazie ai ricordi" invece di "il passato è passato e ora amiamo la vita" (e invece di, appunto, "non ha più senso per noi vivere"). Detto ciò, se mi trovi un bel film a tesi di intellettuale preferibilmente giovane che divaga un po' ma alla fine arriva alle conclusioni logiche infischiandosene di tutto, fammi pure un fischio e magari diventerà uno dei miei film preferiti.
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Beh, sì. Se un trailer mi dà una scarsa impressione di "qualità tecnica", anche se la trama potrebbe essere interessante, non mi invoglia particolarmente... Con tutta la stima per l'attore bambino, avrei cercato di dare in un trailer un'immagine più vasta del film. Il secondo, al di là dell'essere più sincopato, per esempio, mi mostra un impegno nelle ambientazioni, costumi, scene di massa ecc. che nel primo era molto meno evidente. Probabilmente erano due trailer per pubblici diversi? (Ad essere onesti, quando ci si trova davanti un nuovo film italiano d'autore, si riaffaccia lo stereotipo di opere con tre ambientazioni e regia minimale, in cui non si fa nulla in più dello strettamente necessario per rischio di sforare il budget... Quindi sarebbe utile sfatare questa impressione dal trailer, perché poi il film sia guardato con meno preconcetti.)
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Su YouTube c'è questo, che è quello più esplicativo a cui mi riferivo: Al cinema ne ho visto un altro, con in particolare una sequenza piuttosto lunga in cui il ragazzo protagonista si metteva sotto le coperte e recitava molti versi dello Shemà Israel, e veniva scoperto da un altro. In generale tutto il pezzo non mi aveva convinto particolarmente per regia, recitazione ecc. Ma appunto, era un'impressione estemporanea che però ho notato essere persistente.
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Eh, forse è quello il problema. (Volendo, pure il trailer proiettato al cinema -- quello del protagonista che recita lo Shemà Israel e viene visto da un altro ragazzo -- forse era meno avvincente di un altro che ho trovato in seguito -- che chiariva più o meno le premesse della storia. La distribuzione avrà valutato diversamente. Appunto, belle queste differenze potenzialmente cruciali.) Cercherò di recuperarlo.
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Paradossalmente, questo film mi interessava in parte, ma sapete cosa mi ha dato una cattiva impressione? Il titolo. Mi è sembrata subito una scelta banale e non sono riuscito ad andare oltre. Magari ci sarà un bisenso (anche "rapito" nel senso di "estremamente attratto", in senso mistico?) o altro motivo per cui in realtà è più intelligente di quanto sembri, ma non riesco a percepirlo in contemporanea al primo pensiero di cui sopra. Diciamo che ho sperimentato la potenza dei dettagli del marketing. E la cosa mi dispiace un po'.
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Shuji: Di che serie parli? Non penso siano i CdZ...