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Anonimo (*lui*)

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Everything posted by Anonimo (*lui*)

  1. Grazie Chocozell per il riassunto. Quindi è un caso più particolare di quanto ipotizzavo Per tutto il resto: troppo per rispondere con attenzione, purtroppo.
  2. Il contesto generale, dicevo. È ambientato nell'epoca contemporanea, è plausibile che (nell'originale) i personaggi conoscano i programmi/personaggi che citano? Se poi mi riassumi l'inizio della storia è anche meglio Quando puoi, naturalmente, qui non c'è fretta
  3. in esilio volontario: Bentornato, grazie per la disamina e per aver citato Fritz il gatto, che è al momento l'unico film d'animazione di cui io abbia volutamente scansato il doppiaggio italiano, dopo aver saputo delle sue caratteristiche Permettimi un piccolo OT. Direi che il caso di Fritz sia parzialmente diverso, in quanto a mia conoscenza spesso (nel 99% dei casi) le battute su argomenti italiani non andavano a sostituire le equivalenti su argomenti statunitensi, ma dei dialoghi tranquillamente comprensibili che fanno parte della trama (disintegrata). Comunque di sicuro l'hai citato come caso estremo e hai pienamente ragione. (Per tua cultura, sappi che quello è un ridoppiaggio fatto all'epoca per la distribuzione nei cinema secondari: esisteva un primo doppiaggio apparentemente fedele destinato al pubblico delle prime visioni, che è andato perduto.) Sul resto, aggiungerei che nel cinema, nella TV ci sono stati esempi di opere ambientate es. nel passato che contenevano a fini comici eventi o riferimenti ad altre epoche e contesti. In quel caso il "patto narrativo" si basa sull'accettare che si racconta di un certo mondo in cui i personaggi sembrano appartenere a un periodo storico, ma in realtà sanno più di quello che ci si aspetta. La situazione ovv. è diversa dal creare queste "incongruenze" con la localizzazione: per valutare se ci fosse qualcosa di simile nell'originale dovrei saperne di più del contesto di Gintama. Chocozell?
  4. (Mi sono espresso male, comunque dicevo: conflitti ideali O etici/deontologici, non ideali etici. Per evitare conflitti ideali credo sia utile la nota sul modello mentale. Hai ragione sulla discussione della deontologia, ma direi che le discussioni siano due: sul modello che c'è alla base e su come applicarlo in ogni caso.) (Non ho capito che intendi con "smodato", ma suppongo di essere in disaccordo)
  5. Gintama al momento sta solo in streaming, no? Quando uscirà in home video si vedrà quanta parte della nicchia interessata rifiuterà di comprarlo per questo doppiaggio. A parte: se è stata adottata una scelta di adattamento più "filo-generalista" (passatemi il termine e ammettiamo-non-concediamo che sia davvero utile per un pubblico più vasto), mi vien da pensare che i guadagni dovuti a quella sezione di nicchia come acquirente DVD/BR siano stati giudicati trascurabili rispetto a quelli di una distribuzione in streaming per il pubblico vasto. Il che sarebbe curioso, visto che avevo sentito dire in passato che le vendite home video fossero ancora la parte prevalente dei profitti. A meno che si ritenga che tali scelte non avranno grosse conseguenze sulle vendite home-video -- opzione più probabile. Shito: Nulla vieta a chi adatta di comportarsi in maniera contraddittoria su opere diverse, e non credo che questo debba causare conflitti ideali o "etici". Al modello mentale della traduzione come applicazione di una logica propongo affiancare quello di conflitto tra esigenze opposte di domesticazione e fedeltà, l'equilibrio tra le quali varia caso per caso. (non dimenticarti del cuginetto Paolo: non ci avrei minimamente empatizzato se si fosse chiamato in altro modo )
  6. Credo si intenda un pubblico italiano generico di media cultura, al massimo con qualche conoscenza in più sul Giappone ma che non ci abbia vissuto o l'abbia studiato tanto da conoscere fenomeni culturali ignoti all'estero. Personalmente eviterei di cercare di definire il "pubblico di una serie in particolare" e, se adattassi, cercherei (con limiti, ovviamente) di avere in mente un'idea abbastanza standard di pubblico, come la si ha per qualunque doppiaggio/localizzazione. Ora che oltretutto la distribuzione di diversi anime tende al mainstream, mi pare una concezione ragionevole e che toglie questioni sempre opinabili come questa. (Escludiamo ovv. opere strettamente otaku, che però sono abbastanza riconoscibili al primo sguardo, mi pare ). Poi si può anche sostenere che proprio perché gli originali / versioni fedeli sono facilmente reperibili e note, un adattamento basato su equivalenze a senso è meno fastidioso per il pubblico -- il fastidio avviene quando la versione "infedele" è l'unica facilmente disponibile, come accadeva quando si criticavano le censure Fininvest/Mediaset
  7. Speriamo che la distribuzione sia un po' più ampia dell'anno scorso... ero e sono tentato di andare almeno a qualche film.
  8. Per un'istante avevo avuto la sensazione di un'opinione stranamente permissiva verso questo adattamento; fortunatamente è giunto presto il riequilibrio Boh, non avrei molto da aggiungere, visto che appunto alla fine si finisce sempre sugli stessi argomenti. Sarei però curioso del perché abbiate l'impressione di un "ritorno agli anni '90" in termini di preferenze di adattamento ecc. tra il pubblico, visto che il mio (limitatissimo) sguardo mi dà un'impressione opposta... Magari sarà vero soltanto per la ex nicchia che invecchiando si smussa Alex: appunto chi fa certe scelte ha il coraggio di esporsi ai "calci in culo" che secondo me verranno da gran parte del pubblico. Indi ha una grossa convinzione che la sua fosse la scelta giusta in quel caso. (Temo di aver scritto la stessa cosa tre volte ma tant'è, i miei messaggi rischiano di perdersi qua in mezzo). Inizia anche tu la maratona di spezzoni di Bim Bum Bam e vedi che ti smusserai anche tu
  9. Chocozell: grazie delle conferme. Nel caso dei Cavalieri comunque si tratta di una semplice traduzione del riferimento originale secondo il vecchio adattamento italiano; sarebbe stato interessante un caso in cui si cita qualche opera/personaggio giapponese da noi sconosciuto/a.
  10. Shito: Ci sarà senza dubbio del vero, ma non concordo a pieno: o meglio, ho qualche pensiero sparso che va in direzione contraria: - ho l'impressione che tendano a perdersi sia le "frivolezze" sia le opere di un certo livello realizzate da una generazione. Quelle che tendono a rimanere sono quelle che hanno ricevuto un certo riconoscimento critico sin da subito e l'hanno mantenuto, oppure hanno ricevuto una certa pubblicità anche negativa basata sulle loro caratteristiche. Concordo che in molti casi le opere di questo tipo siano delle opere di qualità, ma non mi pare il contrario. Per concordanza di tema, direi che Evangelion si guarda ancora perché ha ricevuto molta attenzione critica già all'epoca, il che era determinato (anche) dalla sua qualità (e ovviamente anche perché ci sono i Rebuild); - questione molto "tagliata con l'accetta" ma forse con un fondo di verità: l'invecchiamento della popolazione, la concentrazione della ricchezza ecc. fa sì che la produzione culturale del passato tenda a rimanere importante a prescindere. Cfr. forse il romanzo di Ready Player One, che mi ha incuriosito per idea di base e dovrei leggere da un po'; ma anche tutti i remake di opere del passato ecc.; - nel caso particolare dei doppiaggi, quelli tendono a rimanere al di là della loro qualità. Come diceva il tizio di Doppiaggi italioti, ci fu un distributore italiano che diceva tranquillamente di spendere più per la promozione dei suoi film tagliando sui tempi e sul costo del doppiaggio: "tanto il pubblico non si accorge se il doppiaggio è fatto bene o male, purché ci siano delle voci belle e riconoscibili". Non pensava che le pubblicità sono "frivole", mentre i doppiaggi spesso restano in giro per decenni perché costa troppo rifarli. Magari fra trent'anni, se si userà ancora fornire al pubblico doppiaggi italiani (almeno per le opere che ne hanno già uno) e la Yamato cederà i diritti delle sue realizzazioni, qualcuno di un servizio che non esiste ancora dirà a qualcun altro: "Dobbiamo rendere disponibile Gintama, mandami la traccia italiana" e la traccia italiana sarà quella creata ora con Al Bano, Bim Bum Bam ecc. E magari qualcuno si metterà a guardare per la prima volta spezzoni di Bim Bum Bam grazie a questa
  11. Nella prima cinquantina di episodi doppiata tanti anni fa c'erano delle citazioni di cultura popolare di questo tipo? Se sì, com'erano rese?
  12. A parte: la prima battuta parla dei lettori di... cosa? A me sembra di sentire "Jump" (Shonen Jump? ma non capirei il riferimento) oppure, ma la cosa sarebbe assurda e altrettanto insensata, Giap il blog dei Wu Ming... Voi che sentite?
  13. Nel senso che tu potresti mettere citazioni a quello che vuoi nei tuoi adattamenti e non ti direbbero nulla? (Capace che la citazione a Peter Griffin ci fosse nell'originale ) Comunque non mi sarei mai aspettato di sentire questi riferimenti in un doppiaggio di oggi: bello questo salto nel passato... Confermo sostegno al(la) dialoghista che ormai sarà rimasto/a vittima di insulti su tutti i social... Edit: e come recitazione non mi sembra nemmeno male.
  14. Sarebbe interessante il contesto di questi riferimenti (che personaggi si cita in originale?). Se sono davvero esempi di adattamento culturale in ambito comico, il/la dialoghista si merita una pacca sulla spalla per il coraggio, viste le critiche che pioveranno... Mi sembra comunque strano che, oggi come oggi, certi interventi si possano fare senza averli concordati con il produttore.
  15. Concessione alla girella di un certo livello. Così, in sei minuti di grande televisione, grazie a Bim Bum Bam almeno una generazione ha appreso cosa significa introspettarsi e filosofare: (forse in questo contesto sarebbe stato più adatto Topo Gigio che Uan, ma mi dicono che non si possa avere tutto.) Chissà come reagì chi si trovava su Italia 1 in quel momento. Totale indifferenza in attesa dei cartoni animati? piccolo stupore? qualche introspezione? Decisamente Bim Bum Bam negli anni '80 era un programma alquanto innovativo, a giudicare dagli spezzoni di scenette che si trovano.
  16. (idem tutto il canale e www.vic-20.it - come si sarà fatto a programmare certe cose...)
  17. a) Non ho voglia di aprire Wikipedia, mi dite se qualcuno o tutti sono inediti in Italia? b) Lo stesso editore che cerca di cavalcare la girella in ritardo e con risultati per lo meno variabili... (Non ho ancora comprato loro riviste quindi non posso confermare le mie impressioni negative, ma so che il CD di sigle di Bim bum bam che hanno fatto uscire uno/due mesi fa era peggio di quelli RTI Music come grafica e qualità audio. Con i manga faranno lavori buoni?)
  18. Quando uscirà il prossimo film di Shinkai sarò ancora a leggere questi post (e perché mi è arrivata la notifica solo per l'ultimo di Den-chan? bah). Grazie comunque, è sempre interessante vedere quante cose mi perdo...
  19. Dai una lettura alla recensione Parlo di analogie effettive di contenuto tra film, ovviamente. O l'hai letta e pensi che non ci siano?
  20. Qualcuno è andato a vedere Suzume alla fine? Io non avevo visto altri film di Shinkai e l'ho trovato veramente ricco e ben sviluppato, come estetica, trama ecc. Si sa qualcosa sugli incassi? (Per la cronaca spicciola, era una proiezione all'orario opinabile delle 16:55 del venerdì. Totale persone presenti: 1 (io); totale incassi diretti della proiezione: 0€ (avevo un buono in tasca da sfruttare)!) Ora, in probabile convergenza con l'Anonima tradizione, ecco una parziale provocazione. Segue link a una recensione di Suzume ad opera del tizio che ha avuto fortemente da dire con Shito. Il fatto è che è molto ricca e dettagliata, mi ha convinto che valeva la pena di andare a vedere questo film e esplicita molto del valore dell'opera e dei riferimenti che io non avrei notato (mi sarei giusto accorto che una delle canzoni pop durante il viaggio in macchina è stata anche sigla finale de "Le situazioni di lui & lei" ). Quindi consiglierei di dare una lettura, spec. dopo la visione per non dover saltare i paragrafi "spoileranti". https://www.dimensionefumetto.it/suzume-no-tojimari-la-porta-sui-ricordi-di-makoto-shinkai/
  21. Beh, per vedere del disincanto europeo in generale basta anche un po' di letteratura italiana di inizio '900... La cosa difficile almeno per me è capire com'era normale che fosse strutturata la società italiana negli anni '60-'70-'80, cosa era normale pensare e quali tipi di opinioni altrui era normale sentire in un dibattito, cosa era visto come manifestamente assurdo o indicibile. La forte impressione è che a fine Prima Repubblica e soprattutto nella seconda, pian piano una marea di idee sia passata dallo spazio del legittimo all'indicibile e viceversa; che più in generale lo spazio del dicibile sia molto più ristretto di quanto fosse 40-50 anni fa, con la differenza che oggi c'è una maggior possibilità di creare piccole bolle in cui ricrearsi il proprio piccolo dicibile. E quindi è alquanto difficile capire, in contesto, il valore di certi eventi, affermazioni ecc.
  22. Onestamente sono fermo all'Internazionale trotzkista... Mi informo.
  23. La mia era un'osservazione cronologica legata al commento di Shito; l'alternativa socialista non mi ispira nulla di più recente del PSI, il PSI ha avuto il suo mutamento e decadenza con Craxi -> mi sembra che l'alternativa socialista abbia avuto il suo mutamento e decadenza con Craxi. Continua a incuriosirmi se appunto l'afflato sia percepibile da chi è disconnesso/a generazionalmente dalla Prima Repubblica...
  24. Per come ho visto presentare questo film, ero convinto fosse del tutto autoreferenziale e che quindi fosse difficile trovarci anche solo un valore "generazionale": in parte sarà la solita scarsa capacità pubblicitaria, per cui nel trailer si nota solo la recitazione (scadente) e qualche battuta (idem)... Interessante che comunque ci si veda qualcosa di più e di "autentico". Non penso comunque di andarlo a vedere... o dovrebbe avere un qualche valore anche per chi (per la generazione che) ha appreso e visto la Prima Repubblica e le sue situazioni sociali come fatti storici misteriosi, le cui logiche nessuno si cura di spiegare a chi non le ha vissute? (Momento: "alternativa socialista" a me fa pensare a qualcosa di non più recente di Craxi (e sulla bocca di quest'ultimo senza dubbio sarebbe stata una presa in giro, dopo la quale non si è più sentito parlare di socialismo fino agli ultimi anni), mentre "terza via" mi pare tardi anni '90... )
  25. Il sottoscVitto è estVemamente plebeo mentalmente Forse riuscirò ad andare a vedere questo film, anche perché di Shinkai non ho visto praticamente nulla finora. Chiaramente non farò attenzione ad altro finché non avrò capito quale scelta di ordine di nome abbia fatto l'adattatore/trice.
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