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Bleach, L'incredibile Topic Aperto All'ultimo Capitolo


Shuji

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Visto su Netflix il Live action. La mano di Shito (non so quale sia stato esattamente il suo contributo, ma cmq) nel doppiaggio/adattamento si vede proprio. Good!^^

Il film, discreto, traspone più o meno fedelmente la prima saga del manga, ma finisce in modo che ci vuole per forza il seguito.

 

Cmq io sono molto più affezionato all'anime. Spero che prima o poi facciano l'ultima saga.

Edited by Den-chan
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Alla fine è il tipo shounen sentimentale giapponese, che vive su uno dei cardini di quell'impianto sociale: l'interdipendenza affettiva (amaeru), e il suuo rovescio o corollario, il desiderio di proteggere (mamoritai).

 

L'essersi sentiti protetti, difesi, o la negazione di quello è il movente del voler a propria voglia proteggere, o la negazione di quello.

 

In un modo o nell'altro diviene una questione identitaria, esistenziale, di accettazione del sé e del proprio diritto all'esistenza.

 

(E a giudicare dal tuo avatar dovresti capirmi)

 

"Forse!" (Tabun!)

Edited by Shito
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Il protagonista, Ichigo, è stato protetto dalla madre, a costo della di lei vita. E infatti poi riesce a superare la cosa, oltre che con la comprensione dei familiari,

a lui molto legati, dandosi anima e corpo alla "missione" di proteggere gli altri, soprattutto una volta che riceve il potere per farlo (ma lo faceva anche prima).

 

(Ah, tra l'altro l'anime, di cui dicevo, ha delle splendide musiche curate dal buon Sagisu Shirou^^)

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Per contro la tipetta non aveva mai avuto nessuno che "avesse rischiato la vita per proteggerla" (povero Renji), non dimentichiamo dal ghetto ed è stata accettata nell'elite, quindi è il cliché della yuutosei "indurita dalla durezza del classimo scalato ma patito".

 

Quindi lei gioca tutto per proteggere lui, ovvero per non sacrificarlo, e lui gioca tutto per proteggere lei.

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edit il post è in risposta quello di Den-chan dato che non avevo ancora visto quello di Shito, sì, sono incredibilmente lento... 

 

Aspé, non sono sicuro di seguire il discorso, Ichigo più che altro vive il sacrifico della madre come una condanna, tant'è che non solo è molto reticente ad affrontare l'argomento ma la prima volta che ne parla dice con insofferenza a Rukia che lui la uccisa, questo senso di colpa poi di riflesso lo prova anche nei confronti dei suoi cari, reo di avergli portato via la persona per loro più preziosa, questo lo porta a considerarsi un portatore di calamità e a credere di non aver diritto a vivere nella società, tutto ciò lo porta a vivere da "adolescente problematico" tanto che, con l'esclusione dei suoi familiari e del suo unico amico, tutti lo vedono come un delinquente, e lui stesso sembra più a suo agio con gli spiriti, altri esclusi dalla società, che con le persone normali. 

 

Il fatto stesso che inizialmente non vuole accettare la responsabilità di Shinigami e proprio legato a questo trauma, in quanto non vuole reintegrarsi, cosa che però piano piano sarà costretta a fare.anche se in fondo è quello che più desidera. 

Edited by biometallo
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Sì, Ichigo è lo stereotipo del "furyou" - lo studente delinquente/teppistello, ma "con un cuore grande così". Negli shoujo manga è quello che la ragazzina protagonista, un'adolescente "normale e senza talenti", vorrà salvare, in genere scoprendo gli abusi familiari da lui subiti. Non come una crocerossina, no - come una piccola Kannon. XD

 

Ovviamente questo è uno shounen, quindi lui non ha subito violenze domestiche (questo solletica le lettrici femmine, non i maschi), ma ha per contro il senso di colpa di "non essere stato in grado di proteggere mammà".

 

Quindi Ichigo si dissimula da insensibile, se la mena che salvare il prossimo "non sono fatti suoi", ovvero "non lo riguarda", salvo poi voler salvare il primo bambino di turno, perché "non sono così stupido da voler salvare chiunque, ma non sono neppure così un rifiuto da non salvare un bambino che rischia la vita dinanzi a me" - più o meno.

 

E' interessante notare che sempre nel film live il padre di Ichigo ha la filosofia di Takahata, ma la condensa in due frasi invece che in ore e ore di pellicola. ^^

 

Alla fine, colpo di scena, il Giappone è il Giappone, e i giapponesi sono giapponesi, ed esiste una mentalità nazionale diffusa nelle congiunture di spazio e tempo. :-)

Edited by Shito
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@Biometallo: Tutto vero. Io mi riferivo a "dopo", cioè quando Ichigo acquista la giusta risolutezza e viene a patti con quello che è stato.

Aveva già un piede nella giusta direzione, anche se indossava la maschera da menefreghista, ma grazie a Rukia poi ci si butta a capofitto, con anche il potere, la forza per farlo. Per questo Rukia diventa la persona

che "gli ha cambiato la vita" e nella saga successiva Ichigo rischierà l'impossibile per salvarla.

Tanto di cappello a Kubo per non aver proposto il clichè di farli innamorare (come sappiamo, alla fine Ichigo sposerà Orihime, e Rukia Renji).

 

Riguardo Rukia, e qui mi ricollego al discorso precedente di Shito, è cresciuta nel ghetto insieme a Renji e ad altri amici che sono tutti morti (suona strano, in un luogo di anime defunte, ma vabbè^^).

Rukia e Renji decidono, per sopravvivere, di tentare una "scalata sociale" nella Soul Society, ma poi Rukia viene inaspettatamente adottata dalla famiglia Kuchiki poiché sorella

della defunta moglie di Byakuya, non per merito, cosa che la porterà a sentirsi "inadeguata". Qui sbaglia Renji a lasciarla andare, ma poi si rifarà abbondantemente.

Successivamente incontra Shiba Kaien (che si scoprirà "parente" di Ichigo) che le darà un luogo a cui appartenere, ma che morirà drammaticamente, e proprio per mano di Rukia,

la quale perderà nuovamente la strada, fino all'incontro con Ichigo. Dopo la battaglia -Ichigo e co. contro tutti per salvare lei- nella Soul Society, Rukia si chiarirà con Renji, Byakuya, e accetterà se stessa.

Successivamente affronterà e supererà anche il fantasma della morte di Kaien. Ovviamente il contributo di Ichigo (in primis combattendo prima Renji e poi Byakuya e "risvegliando" i loro sentimenti per Rukia)

è fondamentale.

 

Da allora lei e Ichigo saranno due "amici speciali", in grado di capirsi e sostenersi forse anche più di due amanti.

 

Poi ovviamente nel manga le pagine dedicate a legnate e power-up vari sono la maggior parte!^^

Edited by Den-chan
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No, aspetta, è ancora più cliché.

 

Gli amici di infanzia si sposano fra loro, da Oscar e André a Rukia e Renji, coppia fatta.

 

E il teppistello dal cuore grande ha la sua mini-kannon deficiente in classe, quella che lui le piaceva anche quando tutte le sane di mente lo evitavano, no?

 

Nel film se la menano surrettiziamente col "grande talento" di Rukia benché nata nel ghetto, tipo sei nata nei bassifondi ma sei una tensai.

 

Nota: ho ben presente soprattutto il film live. Ma la scenata di gelosia di Renji è il momento migliore. "Tada no esa darrro, gomi darrro, kudzu darrro, zakkou darrro, kusaregedou darrro!" XD

Edited by Shito
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“- Ichigo: Mi chiederai ancora di mia madre?

- Rukia: Se te lo chiedessi, mi risponderesti? È un tuo problema. È un problema serio, molto serio. Non ho altre domande, non me la sento... Non ho un modo elegante per entrare nel tuo cuore, farti domande e non lasciare tracce nello sporco. Perciò aspetterò. Un giorno quando vorrai... me ne parlerai. Aspetterò fino ad allora.”

 

 

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@Shito: non dico che far finire insieme Ichigo e Orihime (e Rukia e Renji) non sia a sua volta un clichè, mi soffermavo appunto sul fatto che si sia evitato l'altro, di clichè.

Ichigo e Rukia, nel manga, hanno molti momenti di empatia, tanto che una delle mie parti preferite è all'inizio della terza saga, quando Ichigo viene sconfitto da un nemico.

L'innamoratissima Orihime non riesce a fare nulla per lui, che ha perso fiducia in se stesso, ma poi arriva Rukia che lo fa riprendere in due minuti. E qui -poco più avanti- si ha una parte del manga molto bella,

con Orihime che, nonostante avesse in precedenza rischiato lei stessa la vita per Rukia (seguendo Ichigo), non può fare a meno di essere gelosa di questo rapporto.

Cmq Orihime non è deficiente, ha pure lei -nel manga, almeno- i suoi traumi (il fratello morto). Indubbiamente ricalca tanti clichè (la tettona svampita ammirata dagli altri studenti che però ha occhi solo per

il teppista dal cuore d'oro) anche per soddisfare il pubblico, ma ha anche dell'altro. Poi la vera amica d'infanzia di Ichigo è Tatsuki. Il rapporto di Orihime con Ichigo inizia a delinearsi a partire dall'inizio della serie.

Tra l'altro nel manga si capiva dall'inizio che Orihime avesse una cotta per lui, mentre nell'anime è stato meno evidente/graduale.

Per molto tempo Orihime è una ragazza "da proteggere" (la terza saga è in gran parte incentrata sul salvataggio di lei, stavolta), ma negli ultimi capitoli del manga, prima del combattimento finale,

Ichigo la tiene al suo fianco, come alleata, riconoscendone il valore (tra l'altro lei ha dei poteri fantastici che però sono passati in secondo piano, visto che non servono per tirare mazzate^^).

Il passo successivo lo si vede "dieci anni dopo": matrimonio, figlio, ecc.

 

Divertente che nell'ultimo capitolo si vedano Ichigo e Rukia litigare come loro solito, escludendo quasi i loro rispettivi compagni, pur presenti!^^

 

Anche nel manga/anime Rukia dimostrava di avere delle capacità innate, ma per i motivi di cui sopra per un po' perse fiducia in se stessa.

Nell'ultima saga del manga diventerà straordinariamente forte.

 

Shu: ma quel quote?^^

Edited by Den-chan
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@Shito: [...]

 

Hai presente:

 

cyb003_876.jpg

 

?

 

Guarda che tutto il discorso che stai facendo su Orihime è esattamente il cliché del cliché del cliché.

 

Da che mondo è mond... ehm, da che manga è manga, il "potere" della donna è la sua sensibilità, da cui la sua capacità di accettazione.

 

Credo dai tempi di, mmmh. il Kojiki, sì. Tipo Susano-Ou e Amaterasu Omikami. XD

 

L'uomo protegge (combattendo), la donna accetta (esistendo).

 

L'uomo combatte per proteggere la donna alla cui accettazione desidera poter tornare.

 

L'uomo è la missione, la donna è il ritorno a casa. Perché la donna è ella stessa il luogo dell'anima a cui tornare.

 

E' ancestrale, credo. Suppongo sia la versione "sana" del desiderio di ritorno all'utero, di regressione.

 

L'uomo può amministrare la morte (guerra) perché la donna amministra la vita (procreazione).

 

Shitarello's bottom line: "parità e uguaglianza sono concetti completamente diversi". E' per questo che mi piace la narrativa/sociologia/psicologia giapponese. :-)

Edited by Shito
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L'uomo protegge (combattendo), la donna accetta (esistendo).

 

 

 

L'uomo combatte per proteggere la donna alla cui accettazione desidera poter tornare.

"Se non impugno una spada non posso difenderti, se impugno una spada non posso abbracciarti."(cit.)

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Ripeto: non nego la presenza dei clichè, specie in una serie come Bleach, che non è certo alta letteratura!^^

Anzi, dirò che in taluni casi (non necessariamente nella serie di cui discutiamo) certe "banalità" (altro modo di definirle, con altre implicazioni) le apprezzo, in una certa misura.

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L'uomo protegge (combattendo), la donna accetta (esistendo).

 

 

 

L'uomo combatte per proteggere la donna alla cui accettazione desidera poter tornare.

"Se non impugno una spada non posso difenderti, se impugno una spada non posso abbracciarti."(cit.)

 

 

"Distante difenderò dunque te nella nostra casa e la prole che vi genererai, e se potrò lì tornerò, da te".

 

DSC_8171.JPG

 

Questa è quella di Cosenza, l'altra è a Roma, ma in ogni caso ci passo dinanzi parecchi minuti (nell'ordine delle due cifre) ogni volta che posso.

 

Amavo la versione dipinta, fin dalle scuole medie, ma quella scultorea ancor più.

 

Perché in questa solo lui è manichino, lei è persona viva.

Edited by Shito
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Shitarello's bottom line: "parità e uguaglianza sono concetti completamente diversi". E' per questo che mi piace la narrativa/sociologia/psicologia giapponese. :-)

Dal sito di Yupa:

Gli esseri umani è fin dalla remota antichità che hanno fabbricato oggetti di forma umana, e a volte li hanno adorati. Dal punto di vista culturale, ad averli fabbricati sono sempre stati gli uomini, per questo è ovvio che come oggetto siano state scelte delle bambole di forma femminile. Ciò che è identico all'uomo ma che, palesemente, non lo è, è la donna. La donna ha coscienza di essere la diversità, e anch'io di recente ho questa forte impressione. Mi chiedo se non sia un altro tipo di essere vivente.

Se consideriamo l'essere umano nella sua differenza sessuale, è la donna quella che vive in maniera più genuina. Perché svolge il ruolo riproduttivo di far nascere i bambini. In questo senso l'uomo è solo una mutazione improvvisa. Si dice "degenerato come una donna", ma io credo che l'espressione vada messa al contrario e che in origine sia l'uomo a essere una versione degenerata della donna (XD). O almeno così è in natura. È la donna, in quanto essere vivente originario, a essere dotata di tutte le specifiche di base.

Parole di Mamoru Oshii.

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Però è uno scemo, perché nella classicità c'erano molte più statue di foggia maschile che femminile. ^^;

 

Volendo fare un discorso storico-artistico-antropologico (la lettura antropologica è per me il valore primario della storia dell'arte), semmai vale la pena notare che in genere le statue femminili rappresentano la donna "in quanto tale" (statica o stante), mentre le statue maschili rappresentano l'uomo nella sua azione (dinamico), si essa azione sportiva o belligerante (anche mitologica). Questo prima dell'omosessualità statuaria di cui il modello è il meraviglioso Antinoo, e poi le riprese romane in figure d'Apollo a posteriori, di spoglio o meno.

 

Ancora più interessante è che nell'arte pittorica la cosa in genere si inverta, come Aby Warburg ebbe mirabilmente a notare nel comporre il suo "atlante" chiamato, mica per niente, Mnemosyne - ninfa della parola e della memoria. Del logos, se ci piace.

 

Però, caro Garion, ti aspettavo al varco con certe citazioni tominiane, piuttosto. ;-)

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Però è uno scemo, perché nella classicità c'erano molte più statue di foggia maschile che femminile. ^^;

Si riferiva alle bambole, nello specifico. Stava facendo un discorso sulle ginoidi di Gits ed è arrivato a quella conclusione.

 

Però, caro Garion, ti aspettavo al varco con certe citazioni tominiane, piuttosto. ;-)

Volevo spiazzarti!

Ma se vuoi Tomino basta il testo della ending del secondo film di Gundam, scritto da lui stesso. Ai Senshi (哀 戦士)

死にゆく男達は守るべき女達に

死にゆく女達は愛する男達へ

One more time!

戦う男達は故郷の女達に

戦う女達は信じる男達に

何を賭けるのか何を残すのか

I pray, pray to bring near the New Day

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  • 3 weeks later...

Boh, io ci provo.

Al 'clou' di una saga nell'anime (ce l'ho meglio presente rispetto al manga, mi pare prima che il gruppo di ichigo vada in un qualche posto), ad un certo punto Orihime scrive una frase sul diario che non e' farina del sacco di Tite Kubo, ma come citazione anche dichiarata ci sta bene.

 

Non e' che qualcuno se ne ricorda?

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(Dal manga, ovviamente)

 

Halcyon.JPG

 

La scrive nel suo diario prima di partire con Ulquiorra per l'Hueco Mundo.

 

Sposami.

 

 

 

No vabbe'  :winner: 

 

:clap:  :clap:  :clap:  :clap:

Cercando quel video mi sono imbattuto in una instant fan fiction sul fine serie, devo dire, per quanto sia una cretinata, di averlo in qualche modo apprezzato e lo riporto anche perche' incredibilmente in topic.

 

 

ichigo: hey, the audience is looking at us, what's up guys.

Rukia: ahh, your right ichigo they are. Tell me something people, when were gone will you miss us?

Orihime: haha, of course they will, our story has to end someday right?

Chad:....

Uryu: instead of staring into the camera and making our fans cry come over here and help me with this table. Its the natural order for things to end.

Renji: scoffs this goodbye stuff is annoying, besides its not goodbye its more like see ya later

Ichigo: maybe so, but it was a wild ride.

Rukia: yes, it was indeed.

Orihime: but we've grown so much since then

Chad: Orihime is right Uryu: true Renji: yeah we did

Ichigo: smiles its been fun guys, i don't know what kubo is planning, but if were all gonna go, lets go out with a bang.

Orihime: bye guys! it was fun!

Rukia: enjoy your life!

Uryu: best wishes.

Chad: Take care.

Renji: Ha, live for the moment, but live wisely.

 

All: Arigato!

 

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Cmq spero sempre che prima o poi finiscano anche l'anime (al quale -filler a parte-  sono più affezionato del manga; tra l'altro, da quando i disegni di Kubo peggioreranno, l'anime spesso gli darà le paghe),

magari tappando qualche buco rimasto nel manga a causa della frettolosa conclusione, ma al limite anche una serie breve tipo Inuyasha Final Act.

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Shu, per le nozze, considera che anche il velivolo personale di Gina in Porco Rosso si chiama Alcione/Halcyon :-)

 

E considera quale era il titolo originarimaente proposto per la serie animata di cui l'avatar di Den-chan, anche. XD

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