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Anonimo (*lui*)

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  1. Diversi sono buoni, direi, da un lato perché "coniati su modelli collaudati" (es. radici greche, crasi con l'accortezza dell'"mp")... ma credo conti il fatto che "hanno una buona eufonia", qualunque cosa voglia dire, il che dipende dalla fortuna e dall'abilità/esperienza di chi li concepisce. Quindi la gran parte sembra un termine comune e semplice oppure, viceversa, un concetto strettamente tecnico ideato con sottigliezza^^ -rubo l'emoji a Den- Fa eccezione quello "spaventa dei" che almeno a me sembra un arcaismo/pseudo-arcaismo inutile e quando l'ho letto in trascrizione ero convintissimo fosse un errore. Qui credo non servisse fare un conio oltretutto: se si voleva usare un espressione non banale (e non ne capisco il motivo) non bastava "una vita non più spaurita dai miasmi"? (Sempre che non si possa riformulare: "vi prometto che non vivrete più nel terrore del Mar Marcio!")
  2. "Lo so, che si ripete il pronome!" ("Mi viene naturale, la virgola.") ecc. Ecco, a vederlo scritto e preso in astratto (quindi non ad esempio come risposta a: - Ma davvero apprezzi così tanto Takahata?), questo frammento mi pare "connotato" (tema e rema enfatizzati?) "inutilmente". Intendo dire che sono portato a vedere in generale le dislocazioni come qualcosa che si utilizza, nello scritto / finto-parlato-trascritto, volutamente per ottenere un effetto particolare (di caratterizzazione ecc.), piuttosto che inconsciamente come nel parlato vero. E ho l'impressione che una dislocazione di questo tipo sia più forte di una in forma SoVO, appunto perché "non occorre arrivare a fondo frase (/ leggere più elementi che in una frase banale) per cavar fuori un significato" - dopo 3 elementi, in un caso (S-O-o) manca ancora il verbo, nell'altro (S-o-V) si ha già una costruzione compiuta. Poi questa impressione può variare in base ai metri di giudizio che si adottano. Sulle risposte al mio P.S.: come credo si veda ho un ideale molto normato della lingua, e quindi se non si riesce a coniare espressioni che sembrino "belle ed efficaci" almeno per molti, non si riesce a ridurre il rischio che io scriva in un certo modo ritenendolo finemente letterario, ma tu ci trovi onestamente un parapiglia di periodi incomprensibili. E come si comunica, poi? (Potremmo parlare di come si è evoluto il giapponese scritto e parlato negli ultimi, diciamo, cinquant'anni, sarebbe curioso!)
  3. Sensato. Direi quindi di evitare, per motivi di chiarezza d'espressione, l'ordine "Soggetto + Complemento oggetto non pronominale + Verbo" (come capita nel B del 1° estratto) e di non mettere addirittura elementi di una subordinata prima del verbo che la regge (originale del 2°). Poi ci sono i casi particolari per motivi di significato oppure espressivi, e scegliere l'una variante o l'altra sarà il compito empirico del romanziere/giornalista/adattatore ecc. L'ordine SVO non sarà la norma iscritta sulla pietra, ma direi che non vale la pena (sic) di scostarsene se salvo casi particolari. (P.S. Sarà inutile e vanitoso e mi scuso, ma per non sclerotizzare del tutto la discussione e/o farla deragliare in altro modo annoto che avevo letto tutto il primo post prima di commentare l'ultima parte. Mi sono trovato d'accordo sul fastidio che la lingua sembri trasformarsi in un repertorio di frasi fatte mal collegate. Il problema è però: chi può creare e utilizzare nuove parole/frasi? chi può stabilire se "sono belle e funzionali", al di là di queste discussioni? le novità linguistiche possono venire solo da quelli che (perdonami l'improprietà) continuo a chiamare calchi? ecc. Mi pare di avere una poco fondata impressione di staticità totale per la lingua giapponese, mentre quella italiana sembra quasi avere una certa vitalità che non si riesce a indirizzare...?)
  4. Effettivamente quell'effetto c'è. Anche se oggi sarebbe proprio sconsigliato, a pensarci non credo che inserire le virgole in quel modo sia così strano o inedito. Ho l'impressione che ce ne sarebbero esempi in letteratura abbastanza vecchia (primo '900?) in cui si voleva "evitare di trascrivere il parlato nello scritto", poi spariti quando questa "barriera ideale" è stata superata. Avevo fatto la domanda anche per introdurre una mia visione assai ignorante sul motivo per cui (dal punto di vista "dell'italiano" scritto/recitato) una stesura potrebbe essere preferibile all'altra, nei casi che citi: vale a dire, mettere un punto al posto della virgola di dislocazione (rendere la pausa più forte), tagliare momentaneamente il seguito e "vedere che effetto fa". In sintesi, ne concluderei di evitare di dislocare i verbi, per dare una qualche compiutezza di senso alla prima parte della frase: poi si può introdurre una dislocazione ad esempio del complemento oggetto per "completare" qualcosa di già fissato ("Ci sono molte persone che non l’hanno capito. Il contrattacco di Char, dico.") Quindi concorderei con Garion per la resa del primo estratto, ma con te per la sistemazione del secondo.
  5. Nella versione B del primo estratto non ci vorrebbe una virgola in più, o magari due? ("Ci sono molte persone che[,] Il contrattacco di Char, non l’hanno capito.")
  6. はたらく細胞. Ma anche il sottotitolo italiano è simpatico, dai.
  7. Nessuna delle due. Una sola voce inespressiva parla sopra e traduce tutto: così: - con film e fiction forse sembra meglio.
  8. (OT sull'ultimo:) (perdonate la confusione) Interessante sunto di impressioni - direi, evidenziando il termine - e di bella pratica. Effettivamente mi chiedo se queste idee o studio di fenomeni sarebbero modellizzabili/velocizzabili: (ecc. ecc.) In particolare, di recente sono rimasto già stupito a vedere dei sottotitoli senza errori di battitura, maiuscole e grafica a caso nel materiale di Yamato Animation, visto i tempi con cui leggo si facciano di solito queste lavorazioni professionali: si guadagnerebbero molte finezze in più dando solo poco margine in più? Sempre riguardo ai fenomeni del punto 2, avevo iniziato a pensare vagamente su quelle linee da una prospettiva opposta, ovvero (come mi capita spesso) quella della rivalutazione di lavori che di primo acchito sembrano malfatti e approssimativi. Parlo delle localizzazioni polacche. Quando ho iniziato a incrociarle sul satellite, mi chiedevo ad esempio (dopo essermi abituato al concetto basilare "una voce che doppia tutti nella maniera più neutra possibile"): "perché il lettore parte sempre in ritardo? è un problema di sincronizzazione?" "perché ogni tanto sembra che si dimentichino delle battute?" ecc. E mi venne che poteva essere un insieme di tecniche necessarie (credo che partire in ritardo serva per far assimilare al pubblico sia la voce originale degli attori sia la traduzione) e di scelte per praticità (perché ad es. doppiare sempre una parola detta molte volte se con un paio di ripetizioni il significato è già reso intuitivamente chiaro? Stiamo oltretutto parlando di un metodo di localizzazione in cui c'è forte rischio di creare sovrapposizioni confuse di voci). Insomma, il risultato pare minimale e sciatto in confronto a cose come un doppiaggio "vero" ben recitato o sottotitoli ultracompleti, ma anche questo mantiene la sua logica. Non sono molto d'accordo con il punto 1 (/taglio improvviso)
  9. OT/finis: come fa Anonimo (*lui*) a non perdersi in un buco del forum, come è stato per questa discussione? a trovar qualcosa di nuovo ma adatto alle sue nulle conoscenze? ... Buh.
  10. Strano, la seconda versione sembra andare peggio a sync con gli effetti sonori, in ogni caso almeno una delle due dovrebbe essere "scollata" dall'originale visto che il ritmo è diverso. Poi beh, subito al primo ascolto si sente "io stessa" nella seconda variante e l'ipotesi è ovvia.
  11. Giusto, mettilo magari su Mediafire o equivalenti! Avavo già sentito di quel cambio, ma pensavo che fosse una voce e che per i primi DVD si fosse proprio ritrasferito il master delle VHS sincronizzando a parte l'audio giapponese. Curioso. (A tal proposito, nel primo DVD il video era disponibile solo con titolazioni italiane o anche con quelle originali a scelta?)
  12. Non ho un grande orecchio in campo di doppiaggio, purtroppo, a parte per le voci che ho sentito più spesso.
  13. Già che ci siamo: quanto è durata complessivamente la lavorazione, visto che a leggere in giro sembra siano serviti anni e anni, quasi in parallelo alla pubblicazione? Mi pare strano che si fissasse, per dire, un blocco di doppiaggio di due episodi ogni vari mesi, rischiando ogni volta che tutti i doppiatori non fossero liberi in contemporanea (e che quindi occorressero vari giorni/turni per registrare ciò che normalmente avrebbe richiesto poche ore complessive).
  14. Ecco, ogni volta che si scrive "questo è quanto" emergono dettagli nuovi che in parte confermano l'impressione precedente e in parte la correggono. Grazie per la spiegazione.
  15. Io mi ricordavo che Shito avesse preso a spiegare la scena e il suo significato con grande dettaglio e lungaggine, e al termine Raffaeli avesse una faccia poco convinta. Poi sarebbe arrivato Mazzotta a fare quell'esempio per riassumere tutto in due parole. (Mi riferivo a quello perché cementava la mia impressione di un lavoro più "collegiale" di quello che apparentemente è espresso nella lettera del Di Sanzo.)
  16. Non ho capito questa questione dei "paletti": mi sembra chiaro che i primi episodi abbiano fissato i successivi in termini di terminologia (!) e scelta dei doppiatori (e magari "stile di recitazione") - immagino in parte per scelte personali di Mazzotta, visto che è accreditato come dialoghista e direttore. Per il resto, non vedo come la lavorazione degli episodi finali debba essere influenzata da quelle precedenti: non si sentono incoerenze stilistiche, ma è pure ragionevole (anche e non solo per le ribattiture), per quanto qualcuno oggi si diverta a distinguere le "proto-cannarsate" negli episodi finali dalla media dei dialoghi precedenti. In complesso, secondo la mia prospettiva viziata, per quanto riguarda il gossip sul doppiaggio Dynamic io sono fermo a uno stralcio di articolo di fanzine capitato per caso anni fa sul GCCL, che riassume tutto in maniera efficace (era quello sull'incisione dello stupore di Shinji all'arrivo nel Geofront nell'episodio 1).
  17. Le posizioni in campo saranno equamente rappresentate? (Ovvero in quale senso? Rispetto al pubblico realisticamente previsto, a quello "ideale", a quello statistico secondo un qualche principio...?)
  18. Argh la valangata di commenti all'improvviso. Concordo sui pronostici per l'edizione Dynit in gran parte - se i materiali audio a disposizione e le richieste di diritti quelle sono, quello ci si troverà. Magari per la serie ci sarà anche il ri-ridoppiaggio 2020 oltre all'audio Dynit in 5.1 e in 2.0 compresso e via. Sono un po' scettico per i sottotitoli copiati pari pari dal doppiaggio: che voi sappiate capita spesso nelle uscite home video recenti? Per quanto ne so io, nelle edizioni Dynit c'è quasi sempre un traduttore che almeno prende in mano i dialoghi originali, li scorre, nota le differenze visibili dal doppiaggio e le sistema - quando non viene richiesta la ritraduzione. Se poi mi dite che nella Platinum tutto era copiato acriticamente dal doppiaggio, probabilmente ricopieranno ancora. Poi beh, nessun traduttore cambierà mai "diagramma d'onda", il progetto di perfezionamento dell'uomo e tanto meno "Magi" pronunciato all'italiana che rende il riferimento ovvio (e basta con i due termini che si cita sempre, che diamine!).
  19. Io lo sto guardando lì. Curioso come, in questa rimasterizzazione di Yamato, si siano preoccupati molto del montaggio del video e della postproduzione (sigla iniziale e finale che sono un miscuglio del montaggio mediasettiano storico e delle (credo) prime videosigle giapponesi; titolo "È quasi magia Johnny" rifatto nuovo con il font di quello giapponese) e meno dell'audio (hanno sbagliato ad accelerare e decelerare la sigla italiana e ora ha tono elevato; negli episodi della settimana scorsa mi è sembrato che in un punto fosse stata tagliata una parola per problemi di sincronia della traccia italiana). Il doppiaggio è quanto di più medio e ottantino si potesse desiderare: le voci principali mi sembrano tutte un po' sovraenfatiche e lamentose (spec. "Tinetta") ma questo è adatto all'epoca... Integr: Per i tagli, immagino abbiano semplicemente attaccato il doppiaggio all'originale e poi rimosso i pezzi con dialoghi rimasti in originale. / Avevo altre banalità più banali da esprimere, ma va be'.
  20. Intendi postproduzione italiana sul video? Bene! È rimasta quasi solo la Yamato a tenerci.
  21. Beh, un bel tentativo! D'impronta direi che la riscrittura inizia a vacillare negli ultimi interventi dell'interprete, prima era abbastanza credibile...
  22. Grazie per il riassunto. Sono i classici casi in cui non si può fare più di tanto senza perdere la coerenza, e i punti in cui la creatività serve .
  23. Non l'ho visto, ma Doppiaggi Italioti ha parlato tempo fa dell'adattamento di quel film (evito il link diretto come si era detto tempo fa), e mi pareva che in quel dialogo si fosse fatta una buona scelta per evitare il divario linguistico. Rende diversamente a leggerlo e a sentirlo recitato? Si dovrebbe paragonare con scene analoghe (tipo una del Padrino, se non sbaglio).
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