Vai al contenuto

"Ai miei tempi..." et "Si stava meglio quando si stava peggio" et altre cazzate


Messaggi raccomandati

 

c'era forse già coscienza di quello che stavano facendo (l'auto presa in giro con Warera lolicon da)

 

yuo.jpg

 

;)

In effetti hai ragione, una certa autocoscienza c'era, ma a mio avviso non era lucida ed analitica come quella degli anni novanta (come tu stesso asserisci). Nondimeno, penso che la crisi di coscienza degli autori otaku non fosse soltanto quella di un adulto che capisce di essere un disadattato e, come Shinji Ikari, deve meditare su cosa effettivamente la sua passione/ossessione l'abbia fatto diventare, ma altresi' quella della gioventu' che si stava consumando su videogiochi, realta' virtuali, frenesia, frammentazione, caos.

 

Per me Shinji Ikari non e' solo Hideaki Anno, e' anche il ragazzo problematico giapponese (novantino) per eccellenza. Non per nulla l'ex hikkikomori Tatsuhiko Takimoto all'epoca si rispecchiava nel lavoro di Anno (del quale poi, giustamente, critichera' l'ipocrisia del merchadising nel suo seminale manga). Quindi vedo una certa continuita' in questa presa di coscienza, che culmina quando nel 1995 arriva un anime che getta uno sguardo impietoso sui disadattati, siano essi vecchi o giovani, creando scalpore e facendo un po' da punto di arrivo di quella tendenza iniziata in modo solare con il "sogno otaku" di Macross.

 

Quindi secondo me anche al nuovo pubblico fregava qualcosa della "crisi esistenziale" di Anno e soci. Perche' era una crisi indotta dalle contingenze esterne (disagio giovanile, nascita di internet, scoppio bolla economica ecc.), che si facevano via via sempre piu' complesse ed opprimenti imho.

Link al commento
Condividi su altri siti

Credo ci sia una differenza. Non riesco a considerare Macross come un anime che affronta, autocoscientemente, i problemi della postmodernità. Ovvero, è un prodotto postmoderno, pienamente postmoderno, ma il suo rapporto con la 'problematica' postmoderna mia pare più in nuce, più ingenuo. Voglio dire:

 

 

E' monumentale, no? Da un lato l'appuntamento mostra tutta la semplicità e l'evanescenza e il pieno rigoglio di una società consumistica spensierata. La cosa è ancora più vivida perché, volendo fare tutto un po' futuribile, ora che sono passati trent'anni sembra tutto ancora più realistico. Solo che... quell'equilibrio non duro. Se qualcuno è mai stato, che so, al Venus Fort di Odaiba sarà che dalla fine dei '90 quell'atmosfera aveva già iniziato a diroccarsi - e ora non se ne trovano che i resti, le rovine. Le vestigia, forse.

 

L'appuntamento di Hikaru e Minamy finisce con la percezione dell'effimero di quel mondo chiuso, e con la voglia di evasione che si sfoga nello spazio. Ma non sembra una cosa così drammatica, vero? Sembra un Castello del Dio Drago con una comoda balconata sul mondo e porta di servizio per sgattaiolare via. Mica male!

 

Ovviamente il fatto che il design di Mikimoto ricordi davvero quello dei Cream Lemon, così influenzato dallo stile shoujo manga, non fa che esaltare la sensualità del tutto. Ma dopo lo sketch della proposta di love hotel (che MM ci mette un minimo a cogliera, eh!) c'è la galleria di virtual cosplay che culmina nella coppia di sposi. Voglio dire, non è forse questa una forte eco di modernità nella postmodernità ormai giunta? La virtualizzazione dei grandi ideali!

 

Del resto, il tutto si risolve con "una semplice canzone d'amore"...

 

(ma poi avevano fatto un'edizione con la ending come avebbe voluto essere, qindi? °_° )

 

Comunque, credo che Macross sia davvero una testa di ponte tra modernità e postmodernità.

 

Già Top wo Nerae ha un'atmosfera tutta diversa, governata dal senso del tempo perduto, dell'asincronia di vita dell'otakuzoku, che diviene motivo di straziante dolore.

 

Lì direi che la transizione tra le due epoche si è conclusa.

Modificato da Shito
Link al commento
Condividi su altri siti

Concordo su Macross, infatti per me il primo anime che affronta in modo pienamente autocosciente le tematiche "filosofiche" della postmodernita' e' Eva.

 

Il mito dell'Urashima postmoderno in Macross sembra essere parecchio inconscio, pensandoci bene. Io stesso, se non l'avesse detto Shito, non avrei mai notato questa analogia, molto, ma molto piu' esplicita in opere successive come Cowboy Bebop, BD ecc.

 

 

Sembra un Castello del Dio Drago con una comoda balconata sul mondo e porta di servizio per sgattaiolare via. Mica male!

 

... opere in cui la porta di servizio si fara' sempre piu' lontana... XD

 

 

Già Top wo Nerae ha un'atmosfera tutta diversa, governata dal senso del tempo perduto, dell'asincronia di vita dell'otakuzoku, che diviene motivo di straziante dolore.

 

Lì direi che la transizione tra le due epoche si è conclusa.

 

In effetti con Gunbuster siamo gia' nel 1988, quindi il tutto incomincia a quadrare. Nel 1989, soltanto un anno dopo, arrivera' il caso Miyazaki, che secondo me ha contribuito in qualche modo alla "transizione" di cui stiamo parlando, rendendo "l'essere otaku" una cosa doppiamente sofferta, in quanto oggetto di discriminazione pubblica.

Modificato da AkiraSakura
Link al commento
Condividi su altri siti

(ma poi avevano fatto un'edizione con la ending come avebbe voluto essere, qindi? °_° )

yak, de-culture!

Lo sai che nel bluray hanno rimesso mano a un sacco di cose.

Ma la SDF-2 Megaroad che parte c'è solo in Flashback 2012.

 

Comunque, credo che Macross sia davvero una testa di ponte tra modernità e postmodernità.

Diciamo che ormai avevano i piedi nella postmodernità, ma non erano ancora abbastanza maturi da rifletterci. Però sì. Se lo confrontiamo con un'altra serie che secondo me gli è molto simile e da cui lo staff ha tratto ispirazione (ed esperienza), si nota il balzo di setting. E sto parlando di Ideon.

E' vero che la Solo Ship trasporta dei coloni e non una città, ma i coloni sono davvero tanti e dentro l'astronave hanno spazi abitativi da "vita comune" (addirittura la cupola ecologica dove coltivare le piante e allevare gli animali). Certo, non è una città... ma non è nemmeno un'astronave di Gundam. Però è interessante il fatto che comporti la presenza di molti civili sulla nave. Ma solo questo non basterebbe, il punto è come sono coinvolti nella guerra coi nemici. Il Buff Clan è una sorta di alterego dei giapponesi feudali, mentre i terrestri hanno le caratteristiche di quelli di fine anni '70.

In Macross è la stessa cosa, solo che gli zentradi sono più i giapponesi della seconda guerra mondiale, mentre su Macross c'è ormai una civiltà postmoderna.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

In Macross è la stessa cosa, solo che gli zentradi sono più i giapponesi della seconda guerra mondiale, mentre su Macross c'è ormai una civiltà postmoderna.

Bè, a dire il vero a me ricordano di più quelli feudali,perché come loro, hanno un loro modo di vivere assolutamente distorto e dedito alla guerra, ma poi stravolto dall' arrivo di un altra cultura ( quella occidentale nella realtà).

E' vero che anche dopo il 45 gli americani cercano di convertire  il Giappone alla cultura e alla religione Occidentale, ma il tentativo fallisce miseramente (l' unica cosa che ottengono è l'Imperatore che rinuncia al suo  status di divinità).

 

Bisognerà aspettare più di 30 anni perché sortiscano gli effetti desiderati.

Modificato da Dio Sam
Link al commento
Condividi su altri siti

e soìoprattutto a una madre accondiscendente che anche sgridandolo non lo punisce (non darti alla risse, ma la merenda è al solito posto).

 

E' questo mix di bimbo intelligente e bimbo viziato che credo sia la base dell'otaku. Questa combinazione ovviamente può nascere solo un un humus di un certo livello di benessere, ovvero serenità, ovvero sicurezza.

Credi ancora nell'efficacia delle punizioni? Insegni solo che il più forte vince. E' importante mantenere il contatto umano e non travalicare i limiti della decenza. Togliere il cibo poi è un gesto senza senso.

 

Sembra comunque che non abbiate presente come pensa un individuo intellettualmente dotato, quindi invito a dare perlomeno un'occhiata a wikipedia:

http://en.wikipedia.org/wiki/Intellectual_giftedness#Social_and_emotional_issues

 

Ma infatti Maken Ki o Ikki Tousen che sono, se non battle manga  ( pure Negi, partito come love comedy , è diventato un battle manga) ?

So che qualcuno ha capito che se un battle manga vende bene con omoni muscolosi. vende ancora meglio se ci metti la fregna.

In alternativa, ci metti un nutrito set di bishonen tale da far accorrere in massa  le fujoshi.

E lo yen si impenna.

Il tuo sbaglio è non considerare il mercato dei 12enni. Il vantaggio degli shounen è che li possono leggere ad ogni età, da cui il successo di One Piece. Il fanservice tende a restringere il target.

 

Credo che sia stato Lamù il primo anime che ambientava molti episodi all' interno della scuola e non usciva da lì, come fosse un mondo a parte.

Oggi è la norma in moltissime serie.

In realtà è semplicemente conveniente per chi scrive storie un mondo dove non ci sono conseguenze, dove non muore nessuno o tutto viene resettato tra un episodio e l'altro. In altre parole una storia che eventualmente puoi allungare quanto vuoi senza grande impegno.

 

Gira e rigira alla fine sono i momenti deprimenti quelli che creano problemi, perché impongono un ritmo troppo lento. Molte opere li eliminano direttamente, vedasi ad esempio Aldnoah Zero.

 

E' monumentale, no? Da un lato l'appuntamento mostra tutta la semplicità e l'evanescenza e il pieno rigoglio di una società consumistica spensierata. La cosa è ancora più vivida perché, volendo fare tutto un po' futuribile, ora che sono passati trent'anni sembra tutto ancora più realistico. Solo che... quell'equilibrio non duro. Se qualcuno è mai stato, che so, al Venus Fort di Odaiba sarà che dalla fine dei '90 quell'atmosfera aveva già iniziato a diroccarsi - e ora non se ne trovano che i resti, le rovine. Le vestigia, forse.

E' finita la bolla degli anni '90 e il sogno borghese giapponese, chiaro che le cose siano cambiate.

 

Io penso che Anno sia un persona che abbia una paura ossessiva  di invecchiare e morire, e queste sue paure tenti di  esorcizzarle nelle sue opere.

Ma leggersi qualche esperienza di depressione no?

http://variety.com/2015/tv/people-news/jared-padalecki-always-keep-fighting-depression-suicide-twloha-1201451708/

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

 

e soprattutto a una madre accondiscendente che anche sgridandolo non lo punisce (non darti alla risse, ma la merenda è al solito posto).

 

E' questo mix di bimbo intelligente e bimbo viziato che credo sia la base dell'otaku. Questa combinazione ovviamente può nascere solo un un humus di un certo livello di benessere, ovvero serenità, ovvero sicurezza.

 

Credi ancora nell'efficacia delle punizioni?

 

 

Certamente sì. Punizioni corporali incluse. Ma non è che ci credo 'ancora'. Ci credo e basta, perché se c'è qualcosa in cui non credo ebbene sono i falsi miti di progresso.

 

Credo dunque nell'uso di punizioni fisiche e non, erogate con discernimento e con motivazione.

 

 

Insegni solo che il più forte vince.

 

No, con le punizioni si insegnano molte cose. Tra cui fa benissimo insegnare che sì, gli esseri umani vivono in competizione nell'accesso alle risorse del pianeta (tutta la società umanas, tutta, non è che una sovrastruttura che gestisce ciò e lo dissimula a un tempo - quest'ultima parte essendo occupazione della 'cultura').

 

E' importante mantenere il contatto umano e non travalicare i limiti della decenza.

 

 

I 'limiti della decenza' sono un concetto relativo e culturale. Anche il 'contatto umano' sembra un significante bulimico di significati, quindi vuoto, che vomita. Uno schiaffo è contatto umano? Io dico di sì.

 

 

Togliere il cibo poi è un gesto senza senso.

 

 

Ha senso eccome. Toglierlo, negarlo, elargirlo. In ogni atto umano sta il senso che vi racchiude chi lo compie. Comuniczione, no?

Modificato da Shito
Link al commento
Condividi su altri siti

Il topic è interessante e ci tornerò a tempo debito.

Anche io sono per la punizione psicofisica (dipende da caso a caso).

se hai un bambino violento, l'unica cosa da fare è impartirgli una lezione ancora più violenta, che non dimentichi facilmente.

Ricordiamoci che l'essere umano è tra i più tristi e stupidi che sia mai esistito sula faccia della terrra stessa.

Quanto ai più intelligenti credo sia la mancanza del benessere la cura. Hai avuto un brutto voto a scuola? Niente Rastan per MegaDrive.

E' anche così che si crea un uomo (o una donna).

Link al commento
Condividi su altri siti

giusto, giusto.

e se il tizio/a in questione non impara lo/a si mette alle catene arrugginite, appese al muro della buia ed umida cantina adibita a scopo educativo, obbligandolo/a ad una visione di 12 ore ininterrotte (ma rinnovabili esponenzialmente) di bianca neve e i sette nani.

i pasti sono i soliti: topi, scarafaggi ed eccezionalmente acqua piovana quando arriva il natale.

Link al commento
Condividi su altri siti

Mah, non so davvero. Sicuramente i metodi coercitivi fisici e psicofisici sono stati assai demonizzati nelle ultime decadi di puericultura, ma io posso parlare solo come una persona viva.

 

A scuola, alle elementari, ho subito infinite punuzioni. Perché me le meritavo. Perché chiacchieravo sempre.

 

La gamma delle punizioni subite andava dallo stare in piedi durante la lezione, al banco (gli alti seduti), ad andare in piedi dietro alla lavagna, allo stare in ginocchio in un angolo della classe (niente ceci sotto le ginocchia, no).

 

Ci tengo a precisare che la mia maestra di elementari era *notoriamente* la *più buona* (lo so che non di dovrebbe dire) dell'istituto. In altre classi volavano tranquillamente schiaffoni. Sottolineo *tranquillamente*.

 

Ho subìto queste punizioni che erano più psicofisiche (blandamente umilianti, si capisce) che fisiche: niente righellate sulle mani, come capitava a mio padre.

 

Credo siano state un bene, per me. Non ne ho mai subìto traumi, perché erano punizioni motivate. Sapevo perché venivo punito. Riconoscevo l'autorità della maestra nel comminarmele. I traumi che ho subito sono stati semmai generati dalla buonistica, malamente indulgente, NON coercizione di atteggiamenti un tantino violenti (oggi si direbbe: di bullismo) di alcuni compagnucci. Non vi traumatizzavano loro, eh. Mi traumatizzava un sistema che NON li coerciva, sciorinando in luogo della coercizione delle tiritere pseudo cristiane che mi facevano vomitare.

 

A casa, scapaccioni ne ho presi. Mai da avere la faccia gonfia, eh. Punizioni da 'sospensione di beneficio', ne ho avute anche. Una settimana senza questo, un'altra senza quello. Cibo non mi è mai stato negato, e infatti sono cioccione, mannaggia! Ma del resto, qui in terronia, il cibo è sacro o quasi, no? LoL. ^^

 

Anche queste cose credo siano state buone e giuste. Oh, lo pensavo anche allora. Anche mentre venivo punito. Sapevo che c'era un motivo, che avevo sbagliato, e le cose mi venivano spiegate.

 

Personalmente credo che il punto focale sia proprio questo: la chiarezza del nesso causale che c'è tra l'atto negativo e la punizione che ne determina.

 

Voglio dire: è importate capire che i nostri atti hanno conseguenze. In tutti gli ambiti.

 

La verità è che la "libertà" non è l'impunità. ;a libertà è la libertà di scegliere di commettere un atto illecito, e di subirne la punizione (ora penso a Kaya all'inizio di Mononohe Hime, lol).

 

Così come si puà anche scegliere di fare il male, oltre che il bene, ma c'è un nesso causale sugli effetti.

 

Che poi è il mito della mela, no? 'Proibito' non significa che non sei libero di farlo, no. Sei libero di farlo. A un dato costo.

 

Personalmente, credo che il costante rifiuto educazionale delle 'punizioni', fisiche e non, abbia portato alla crescita di fanciulli dempre più distaccati da questo semplice concetto, ovvero coscienza: la reponsabilità delle proprie azioni. Nonché, in casi più estremi, cose come il delirio di onnipotenza, la sindrome ossessiva del controllo e tanti altri disturbi oggi annoverati nella "gamma dell'autismo" (sic. alcuni dicono 'spettro dell'autismo', anche).

 

Ovviamente, la punizione immotivata, esagerata, non spiegata, erogata senza diritto e senza ragione, è negativa ed è una forma di piccolo (o grande) trauma dagli effetti dissociativi.

Modificato da Shito
Link al commento
Condividi su altri siti

Bright è un pezzo di cane ipocrita: picchia Amuro ogni volta che fa il capriccioso e scappa col Gundam, ma quando a prendere il Gundam senza permesso è Sayla , che finisce pure per danneggiarlo, ecco che la tratta coi guanti , si dimostra comprensivo e la mette poer un periodo ridicolo in cella di rigore giusto per salvare l'apparenza e la disciplina nella White Base.

Per ilr esto sono d'accordo  sul fatto che , siano corporali o meno, un bimbo deve pagare in qualche modo una sua mancanza.

E' giusto che capisca che a ogni azione corrisponde una conseguenza ( non sempre buona).

Link al commento
Condividi su altri siti

giusto, giusto.

e se il tizio/a in questione non impara lo/a si mette alle catene arrugginite, appese al muro della buia ed umida cantina adibita a scopo educativo, obbligandolo/a ad una visione di 12 ore ininterrotte (ma rinnovabili esponenzialmente) di bianca neve e i sette nani.

i pasti sono i soliti: topi, scarafaggi ed eccezionalmente acqua piovana quando arriva il natale.

 

Guarda sto per esagerare, ma fino ad un certo punto. Quando ti ritrovi dei ragazzini propensi ad atti vandalici, che distruggono a destra e a manca, che  aggrediscono chiunque gli capiti a tiro (ad esempio un capotreno che non vuole farli salire perché non muniti di biglietto) e che reputino legittime ogni loro azione ("stavamo facendo un po' di baccano"). Ecco io i suddetti "individui" li sottoporrei volentieri alle angherie che tu ironicamente o polemicamente che sia hai citato.

 

Per il resto concordo in modo pressoché totale con il discorso di Shito.

 

L'unico mio rammarico è che di punizioni sia scuola che a casa ne ho subite sin troppo poche.

 

E infatti guarda che abominio ne è uscito fuori :rotfl:

Link al commento
Condividi su altri siti

Io non penso che il punto educativo della punizione sia il terrorismo, la paura.

 

Per questo credo nelle punizioni immediate (sempre e solo sul 'manifestus', ovvero colto sul fatto), spiegate per motivarle, e commisurate. Senza sfoghi, senza rabbia, senza esagerazioni.

 

Lo schiaffo di una madre non è per fare male, credo. E' per il gesto, per il significato del gesto. Per la blanda umiliazione che comporta.

 

Chiaramente, non credo nel picchiare i figli, nel procurargli lividi, o peggio ancora farlo in maniera causale o immotivata o poco chiara.

 

Ovviamente imho, il che umilmente vuol dire: che tutto quello che ho scritto penso valga per i maschi. Per le femmine alzo le mani. Mica posso essere tanto presuntuoso da pensare di conoscere l'altra metà del cielo. Di certo, se mai avessi una figlia femmina non mi permetterei mai di colpirla fisicamente neppure per gioco (e la madre che ci sta a fare, del resto?).

 

A proposito, ma anche le femmine fanno pipì e pupù? Me lo chiedo da un sacco di tempo.

Modificato da Shito
Link al commento
Condividi su altri siti

Io non penso che il punto educativo della punizione sia il terrorismo, la paura.

Io penso che purtroppo in molti (troppi?) casi sia l'unica soluzione.

D'altronde, come dicevo prima, l'essere umano è, nella sua larghissima parte, una creatura essenzialmente stupida.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

La più grande educatrice tominiana, Bright a parte, era quella signora di Dunbine che sparava addosso alla figlia e la prendeva a frustate in faccia.

Saranno mica parenti di Ange? :giggle:

 

 

Potrebbe anche essere, ma i metodi punitivi di Ange, per quanto siano della stessa natura dei suddetti, sono addirittura superiori, giacche' sono in grado di riabilitare i paralitici indolenti che non hanno manco voglia di camminare.

 

BTW, io penso che le punizioni debbano variare da individuo in individuo. Magari ad una persona molto sensibile uno schiaffone potrebbe causare un trauma, mentre invece, se il soggetto da "correggere" e' un puro idiota, si potrebbe anche usare il bastone. Il tutto penso che si fondi sulla capacita' di genitore e figlio di comunicare tra loro, e sulla consapevolezza che quest'ultimo ha del mondo in cui vive. Molto probabilmente le punizioni corporali di cui parla Shito oggigiorno sono decisamente fuori contesto; ormai se un professore delle superiori osa alzare un dito sul tamarro spaccone della classe finisce nei guai: arrivano i genitori, il telefono azzurro, la swat, l'FBI, Matteo Renzi ecc.

 

Tuttavia, i tamarri spacconi da correggere sono sempre esistiti, e quelli di una volta le mazzate se le prendevano, spesso senza alcuna redenzione. Secondo me e' l'ingresso nel mondo adulto e nel duro ambiente lavorativo a rimettere in riga i ragazzini scemi di tutte le epoche, piu' che gli scleri dei genitori. Le baby gang che danno fuoco ai cessi della scuola imho ci sono sempre state, indipendentemente dai Bright Slaps somministrati dagli educatori.

Modificato da AkiraSakura
Link al commento
Condividi su altri siti

Posso soltanto affidarmi all'esperienza in questo discorso, e per quello che ho visto io quelli che facevano i gradassi ai tempi della scuola quando sono finiti a scaricare mattoni tot ore al giorno non avevano più né il tempo né la voglia di attaccare briga. Poi ovviamente i "cattivi" nel senso di delinquenti nati hanno un background diverso dietro, spesso molto più borderline di quello dei ragazzetti scemi delle scuole.

 

Come dicevo prima, per fare un discorso del genere bisognerebbe valutare la singola persona e il contesto da cui viene fuori. Ci sono figli di ubriaconi e di famiglie disagiate che sono diventati delinquenti, altri invece che si sono fatti il mazzo per uscire dalla loro misera condizione in modo onesto, anche se i genitori erano talmente disperati da non averli educati. Ho conosciuto una persona del genere, massimo rispetto. 

 

Ci sono anche i figli dei borghesi che compiono atti di bullismo nonostante vengano da un ambiente agiato e non violento... insomma, la natura umana è abbastanza aleatoria e difficile da inquadrare. Spesso gli aghi sotto le unghie non servono a nulla. mentre altre volte potrebbero fare soltanto del bene.

 

Poi sì, talvolta i "buoni" vengono piegati dalla durezza della vita e cambiano, come tutte le cose. Nulla lo esclude.

Modificato da AkiraSakura
Link al commento
Condividi su altri siti

 

giusto, giusto.

e se il tizio/a in questione non impara lo/a si mette alle catene arrugginite, appese al muro della buia ed umida cantina adibita a scopo educativo, obbligandolo/a ad una visione di 12 ore ininterrotte (ma rinnovabili esponenzialmente) di bianca neve e i sette nani.

i pasti sono i soliti: topi, scarafaggi ed eccezionalmente acqua piovana quando arriva il natale.

 

Guarda sto per esagerare, ma fino ad un certo punto. Quando ti ritrovi dei ragazzini propensi ad atti vandalici, che distruggono a destra e a manca, che  aggrediscono chiunque gli capiti a tiro (ad esempio un capotreno che non vuole farli salire perché non muniti di biglietto) e che reputino legittime ogni loro azione ("stavamo facendo un po' di baccano"). Ecco io i suddetti "individui" li sottoporrei volentieri alle angherie che tu ironicamente o polemicamente che sia hai citato.

 

quel che intendevo è che certe esagerazioni "scolastiche" hanno, di riflesso, contribuito proprio ai fatti di cronaca ai quali fai riferimento. la loro eccessiva durezza ha incrementato lo spirito di contraddizione. inoltre finchè si toglie possibilità d'azione all'autorità (scolastica ed istituzionali sono i primi casi che mi vengono in mente) per paura di ritorsioni da parte di tizio o caio, e dei moralisti sempre pronti a fare caciara pubblica per svariati motivi, cosa vuoi che si ottenga? ma hanno fatto tanto male alla società anche quelle *stronzate* di sinistra che hanno inculcato a certe generazioni una strana interpretazione di parole come rispetto, ribellione, libertà, autonomia, condivisione e che alla fine, guardacaso, sono tutti sfociati nella violenza. perchè se non mi rispetti (qualunque cosa io ritenga giusto) ti meno, perchè l'autorità è il male per definizione (mi impone delle regole che non voglio rispettare! e perchè dovrei rispettarle?) e quindi mi ribello, perchè devo avere la MIA libertà e quindi faccio quello che voglio, perchè siccome sono e voglio essere autonomo faccio quello che voglio2 e se non mi assecondi tu sei il male e non mi rispetti (quindi te meno un po' deppiù), perchè l'uomo è nato per essere libero e quindi faccio proprio quello che voglio, perchè se non condividi con me quello che non ho sei proprio uno stronzo da menare. e via dicendo.

cosa è poi questo famoso diritto allo studio per il quale cortei di studenti marciano per le città, ma alla fine il problema sostanziale è che 'sti studenti scioperano per i loro professori che vogliono degli adeguamenti dello stipendio? perchè questi professori non scioperano per conto proprio e marciano *da soli* muniti di bandierine e fischietti (una cosa ridicola a vedersi, IMO, ma tant'è che facciano pure). certo le scuole hanno bisogno di strutture adeguate, di essere fornite di materiali ed altro, e su questo vale la pena dire la propria, ma questo è ovviamente un altro caso.

ci sono troppe falle, e non ho toccato l'argomento 'famiglia'. manco mi azzardo, e con esso c'è 'cultura'. un esempio personale: educazione civica? da noi era una roba noiosa che durava un'ora alla settimana e si sceglieva se non si voleva stare in classe per l'ora di religione. di che si parlava? che la spazzatura andava gettata negli appositi cestini, di rispettare il verde, che le fabbriche possono inquinare i fiumi, di non accendere fuochi nei boschi, di attraversare le strade camminando sulle striscie (al che ci si chiedeva: ma se uno mi viene addosso, mi sbalza più in là e dimostra che sulle strisce non c'ero proprio!!!1!!1111!! per sicurezza mi conviene attraversare camminando un paio di metri prima delle strisce!!!!!111111!). molto utile...

dalle mie parti una cosa bella ed esemplare l'hanno comunque fatta: non esce il colpevole? oppure i colpevoli sono noti? non importa, si punisce tutta la classe con mansioni socialmente utili.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Posso soltanto affidarmi all'esperienza in questo discorso, e per quello che ho visto io quelli che facevano i gradassi ai tempi della scuola quando sono finiti a scaricare mattoni tot ore al giorno non avevano più né il tempo né la voglia di attaccare briga.

Nona ttaccano briga perché stanchei, ma credo che dentro , nella magior parte dei casi, non sono cambiati di una virgola.

L'ambiente lavorativo, con le sue competizioni e con il suo evidenziare le differenze tra le persone ( del ipo " io guadagno più di te perché sono più bravo e furbo") , cambiano in peggio le eprsone, generando invidie, livore, disonestà , maldicenze ecc.....

Non è un caso, per rimanere in ambito anime e manga, come sia evidente la differenza di pensiero tra i fan e i professionisti.

I primi ragionano da persone vogliono godere di titoli che sono la loro passione, i secondi sono quelli che con questa passione ci mangiano.

E questo porta a incomprensioni e dialoghi assurdi, come quando i fan dicono " ehh ma i fansub e le scan sono legittime perché tutti devono poter usufruire di questi capolavori  e io mica posso spendere 20 euro per un dvd o 7 per un manga ".

Falli diventare professionisti e voglio vedere se non si rimangerebbero queste parole.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già un account? Accedi da qui.

Accedi Ora
  • Navigazione Recente   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×
×
  • Crea Nuovo...

Informazione Importante

Procedendo oltre nell'uso di questo sito, accetti i nostri Termini Di Utilizzo