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Neon Genesis Evangelion - Pluschan Official Topic


Tetsuo

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Però sono tutte cose dette e ripetute in questo stesso thread, con maggiore dovizia di particolari... ^^;

Come dicevo prima, auspico ben altra summa e compendium sulle "nostre" pagine.

Edited by Shito
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Intanto benvenuti a tutti, sopratutto a chi ha portato interventi costruttivi e anche critici, benvenuti un po' di meno a quelli entrati qui per far i bulletti e a cui un dialogo per lo più sereno e uno scambio di opinioni ha tolto molte delle loro sicurezze. Grazie anche ai ragazzi di Everyeye che hanno opportunamente linkato e citato in nostro forum, c'è ancora qualcuno corretto.

Non ho visto ancora il nuovo adattamento, sinceramente seguendo l'esempio di Kaji ho curato il giardino e me ne andrò a mare. Sfrutterò il pendolarismo per vedere tutto per bene.

Ho letto con molto interesse il topic, sulla questione angelo/apostolo mi aspettavo uscisse qualcosa per far più luce, ma siamo da capo a dodici. Apostolo è corretto, c'è poco da fare, se l'autore nel parlato usa Apostoli e in video vediamo Angeli  così è giusto riportare. Ammetto però che non mi sarei scandalizzato dell'utilizzo di Angeli, reputo comunque "importante" il materiale a sostegno di questa tesi per poter forzare un po' la mano e lasciare la vecchia terminologia. Naturalmente chi vuole spacciare quelli fonti come definitive per definire scorretto l'utilizzo di apostoli sta facendo un grosso errore e tenta di cavalcare la prevista onda di malcontento che ormai vede miriade di pecoroni pronti a fare screenshot per allungarsi l'e-penis.

Vedo che su restaurare, sulla numerazione delle unità, masturbazione e affini ci sono risposte più che convincenti che hanno spazzato via il chiacchericcio. Su altro, basandomi solo su quello che leggo - quindi è un ipotesi temporanea, che mi riservo di cambiare chiedendo opportunamente scusa; Shito credo che tu stia cadendo nello stesso atteggiamento cieco dei Sanculotti che spesso citi come esempio negativo. O per passare dall'altro spettro della rivoluzione più realista del re. Credo che derogare alla strettissima osservanza della tua metodologia possa farti evitare casi come quello citato da Il Vì, dove effettivamente non avresti perso nulla ,anzi.

Comunque resto fiducioso, perchè conosco il tuo impegno e la tua conoscenza sulla tua opera.

 

Edited by Godai
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9 minuti fa, Genzai ha scritto:

Segnalo, per chi fosse interessato, questa intervista rilasciata da Shito. Credo sia molto interessante, e che possa essere un utile strumento per evitare di rendere sterile il dibattito su questo thread: 

https://tv.badtaste.it/2019/06/neon-genesis-evangelion-angeli-o-apostoli-gualtiero-cannarsi-ci-spiega-il-suo-nuovo-adattamento-per-Netflix/

 

tranne le elucubrazioni personali dell'adattatore su mars, giganti e opere letterarie varie (alcune sono fonti di ispirazione molto in voga in giappone da decenni, si pensi ad aesempio a macross per citarne uno a caso) sono pressochè tutte cose scritte e dibattute in questo stesso topic molti giorni addietro.

per chi fosse interessato, più o meno da qui:

 

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6 minuti fa, Shito ha scritto:

Però sono tutte cose dette e ripetute in questo stesso thread, con maggiore dovizia di particolari... ^^;

Come dicevo prima, auspico ben altra summa e compendium sulle "nostre" pagine.

Vero anche questo. Più che altro, penso possa far comodo a chi si affaccia qui per la prima volta, e non ha voglia di leggere tutto il thread ^^

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1 ora fa, Shito ha scritto:

Posso però confermare che tutti, e dico tutti, i dialoghi di questa "nuova versione" sono più "corti" dei corrispondenti vecchi in media di un 15%, che non è affatto poco. 🙂

eh va benissimo...però alcuni rimangono difficili da seguire però.

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19 minutes ago, Roger said:

 

tranne le elucubrazioni personali dell'adattatore su mars, giganti e opere letterarie varie (alcune sono fonti di ispirazione molto in voga in giappone da decenni, si pensi ad aesempio a macross per citarne uno a caso) sono pressochè tutte cose scritte e dibattute in questo stesso topic molti giorni addietro.

In verità anche il legame con MARS c'è nelle pagine precedenti, presentato come la mera "ispirazione allusa in materiali collaterali" che si dice. :-)

12 minutes ago, genbu77 said:

eh va benissimo...però alcuni rimangono difficili da seguire però.

Ma non contrargomentavo questo, era per dire sul "l'attore avrà dovuto correre sulla frase". :-)

Edited by Shito
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10 minuti fa, Shito ha scritto:

In verità anche il legame con MARS c'è nelle pagine precedenti, presentato come la mera "ispirazione allusa in materiali collaterali" che si dice. 🙂

sì vabè per eva ci sono millemila ispirazioni ufficiali e non, e ogni qualvolta che un autore che ha partecipato all'opera rilascia una nuova intervista spunta qualche fonte non prima menzionata. ogni ricostruzione personale di tali lavori influenti è pertanto pressochè identica ad una verità personale, non a qualcosa di oggettivo e completamente pertinente con il lavoro in questione.

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1 hour ago, Shito said:

A parte la malafede a cui faccio fatica a credere, non ho risposto molte volte?

Ripeto:

– sulla scelta terminologica, la concordanza/disambiguazione di più termini differenziati all'interno della stessa area semantica

– sulla morfosintassi, la volontà di a) mantenere il soggetto dalla battuta precedente e b) mantenere in chiusura di battuta un determinato concetto, per dinamica di adattamento sulla sceneggiatura

ma credo davvero l'avessi detto più volte di già, no?

Che poi a te, come ad altri, queste mie scelte non piacciano, e conducano a un risultato che non piace, figurarsi: va benone, no?

Comprendo che tu abbia inteso fare di questo puntuale caso un esempio estensivo di tutto il riadattamento di Evangelion e di tutto il mio modo di operare, e in effetti forse è anche sensato benché un tantino pretestuoso, ma del resto ho proprio poc'anzi riferito della mia logica di adattamento generale, ancora e ancora, e direi non per nulla si è convenuti con dei miei "detrattori" sul fondamento della diversità di visioni, e di giudizio, no?

Io ne faccio un "un esempio estensivo di tutto il riadattamento di Evangelion" e di tutto il tuo modo di operare, perché lo è. E lo dimostra il fatto che continui a quotare solo parte dei miei messaggi, glissando consapevolmente tutte le domande scomode. E lo fai da molte pagine. E io continuo a riproportele finché non ammetterai che il tuo modo di fare non è minimamente fedele all'originale, ma è una tua pippa mentale nata da un tuo personale snaturare la lingua giapponese (ribadiamo che non hai titoli per interpretare a quel modo una traduzione fatta da chi ha *studiato* per tradurre).

Continui a giustificare una resa sbagliata - "prendere rifugio"- per via della tua ignoranza su un termine che ti ha portato alla creazione di uno schema sbagliato atto a riportare nei testi, con un rapporto 1:1, gli stessi termini usati in frasi e contesti differenti. Dispiace davvero constatare che dopo anni e con la scusa dell'aderenza all'originale (che hai in testa tu, non a quello reale) tu non abbia minimanente idea di quale sia il lavoro dell'adattatore.

Poi, se ne avrò tempo e voglia, continuerò a riproporti le domande orfane di risposta. Se qualcun altro del forum ci si imbattesse e volesse quotarle, si senta libero di farlo, gliene sarò grato.

Edited by il Vì
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3 ore fa, Jupiter00 ha scritto:

Comunque rileggendo velocemente osservo che le critiche sulle singole scelte puntano tutte nella stessa direzione: l'uso di termini desueti come restauro in riferimento a una macchina, unità prima e apostoli contro le diciture a cui siamo abituati, "il che" e altri "frasi da meme" che sono state liquidate in quanto tali...

La mia percezione è che le lamentele riguardino l'impatto generale quasi ampolloso che deriva dalla volontà di mantenere questa corrispondenza uno a uno con la lingua di partenza che in alcune istanze dovrebbe forse essere sacrificata per una resa più fluida e un registro più omogeneo. 

Non sto dicendo né che l'utenza si lamenta della complessità (anche se alcuni criticano per pura nostalgia) né che la "filosofia" dell'adattamento è sbagliata, solo che la fedeltà linguistica deve essere abbandonata quando il risultato è tale da renderla palese. 

 

Come dicevo, è accettabile come filosofia fino a quando non sembra uno straniero che tenta di trasformare una frase dalla propria lingua all'italiano, non è proprio quello che un adattatore dovrebbe evitare? 

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37 minutes ago, Roger said:

sì vabè per eva ci sono millemila ispirazioni ufficiali e non, e ogni qualvolta che un autore che ha partecipato all'opera rilascia una nuova intervista spunta qualche fonte non prima menzionata. ogni ricostruzione personale di tali lavori influenti è pertanto pressochè identica ad una verità personale, non a qualcosa di oggettivo e completamente pertinente con il lavoro in questione.

Certo, di base sì, il discorso su "angeli/apostoli" NON trova in quel discorso ALCUN tipo di corroborazione. Il discorso su apostoli/ANGELS si limita, obiettivamente, alla stringente questione linguistica che opponevo proprio a te in quella maniera brusca e più brusca che ho usato - proprio enfatizzandone la necessità stringente, quindi sì, è chiaro che HAI RAGIONE.

Il discorso sulle varie "redazioni" del canovaccio SF di Eva, e dei vari "pezzi rimasti in giro" è un discorso collaterale da intendersi alla stregua di "curiosità" - anche interessante, ma è collaterale. Il discrorso su l'ispirazione da The Sentinel -> Hogan (Inherit the Stars) viene da un intervista a un interno della GAINAX (e qui chiedo scusa, ma nei mesi passati ne ho lette davvero tante), ma soprattutto trova conferma diciamo "interna" in molti elementi che corrono da Nadia a EVA: in primis "Adam" come "primo essere umano", in di gigante, creato/inviato da dei creatori alieni, e rinvenuto come antichità primordiale. Il discorso di Ritsuko alla fine dell'Ep.23 è ancora l'eredità più diretta di ciò. dove si parla di Adam come di "un dio" di cui gli umani "tentarono di impadronirsi". Questo torna anche con quanto detto nell'episodio 21, dove il "progetto ADAM" e il "progetto E" sono due cose distinte (e la cosa perdura in vari episodi della serie).

Ma come sappiamo fu una storia scritta, riscritta e rimaneggiata in corso d'opera un sacco di volte, alla ricerca di una forma in cui tutto più o meno tornasse,  che ovviamente non è mai stata trovata.

Edited by Shito
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13 minuti fa, Thedanish ha scritto:

Be', Gualtiero... Non so se non ha avuto modo di leggere il mio precedente intervento, ma quel che più mi dispiace è che – al momento – lei si sta limitando a controbattere a piccole questioni legate a singoli casi di traduzione più o meno corretta, sorvolando sulle più ampie implicazioni che il lavoro di adattamento dovrebbe prendere in considerazione e che le sono state fatte notare ripetutamente. Oltretutto, si continua a far riferimento a una sua intervista di gennaio, "Su traduzioni e adattamenti", nella quale – non si offenda – lei si pronuncia in maniera assolutamente arbitraria su questioni che vengono studiate e trattate da secoli, e sulle quali forse dovrebbe adottare un atteggiamento più cauto e meno irriverente.

Son sicuro che troverà interessante l'acuta osservazione che fece lo scrittore argentino Borges in merito all'opera di traduzione di un testo: «Le traduzioni che più si propongono di essere fedeli e letterali sono quelle che maggiormente tradiscono l'originale». In cuor mio mi auguro che non arrivi a tacciare il defunto Borges di infantilismo nei confronti di visioni alternative, o di «gnègnègnè» – per rifarmi alla sua semplicistica riduzione delle critiche che le vengono mosse.

Rispecchia totalmente il mio pensiero. Non sono stato abbastanza bravo nel mio post precedente da raggiungere questa chiarezza.

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@Thedanish: chiedo scusa, ho avuto ora modo di recuperare il post che era finito un po' in fondo a una pagina (almeno nel mio modo di visualizzazione), trattandosi di un discorso di più ampio respiro mi occorrerà un po' di tempo da dedicare a una risposta dignitosa e non estemporanea. :-)

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9 minuti fa, Shito ha scritto:

Certo, di base sì, il discorso su "angeli/apostoli" NON trova in quel discorso ALCUN tipo di corroborazione. Il discorso su apostoli/ANGELS si limita, obiettivamente, alla stringente questione linguistica che opponevo proprio a te in quella maniera brusca e più brusca che ho usato - proprio enfatizzandone la necessità stringete, quindi sì, è chiaro che HAI RAGIONE.

Il discorso sulle varie "redazioni" del canovaccio SF di Eva, e dei vari "pezzi rimasti in giro" è un discorso collaterale da intendersi alla stregua di "curiosità" - anche interessante, ma è collaterale. Il discrorso su l'ispirazione da The Sentinel -> Hogan (Inherit the Stars) viene da un intervista a un interno della GAINAX (e qui chiedo scusa, ma nei mesi passati ne ho lette davvero tante), ma soprattutto trova conferma diciamo "interna" in molti elementi che corrono da Nadia a EVA: in primis "Adam" come "primo essere umano", in di gigante, creato/inviato da dei creatori alieni, e rinvenuto come antichità primordiale. Il discorso di Ritsuko alla fine dell'Ep.23 è ancora l'eredità più diretta di ciò. dove si parla di Adam come di "un dio" di cui gli umani "tentarono di impadronirsi". Questo torna anche con quanto detto nell'episodio 21, dove il "progetto ADAM2 e il "progetto E" sono due cose distinte (e la cosa perdura in vari episodi della serie).

Ma come sappiamo fu una storia scritta, rischitta e rimneggita in corso d'opera un sacco di volte, alla ricerca di una forma in cui tutto più o meno tornasse,  che ovviamente non è+ mai stata trovata.

quanto alla faccenda apostoli/angeli è stata ampiamente discussa. abbiamo espresso due concetti di linguistica abbastanza differenti che portano a risultati diversi. leggere che il contesto materiale (di un'opera, e quindi parte dei suoi valori fondanti in una certa misura) è qualcosa che si può trascurare nella fase di comprensione prima, traduzione ed adattamento in seguito, è per me un primo indizio di qualcosa che non può funzionare. non ritorno su tutto ciò che questo ha comportato e fatto emergere in ambito linguistico per evitare il loop. però questo, purtroppo, è il riassunto di quella discussione.

per il resto non nego che quelle che citi possano essere state alcune delle fonti ispiratrici per le tematiche sci-fi di eva. se ne potrebbe parlare all'infinito ma, tra citazioni consapevoli e non, non se ne verrebbe a capo.

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3 minutes ago, Roger said:

quanto alla faccenda apostoli/angeli è stata ampiamente discussa. abbiamo espresso due concetti di linguistica abbastanza differenti che portano a risultati diversi. leggere che il contesto materiale (di un'opera, e quindi parte dei suoi valori fondanti in una certa misura) è qualcosa che si può trascurare nella fase di comprensione prima, traduzione ed adattamento in seguito, è per me un primo indizio di qualcosa che non può funzionare.

Ti darei assolutamente ragione, SE NON si trattasse -come dicevamo- di UN termine usato come NOME di esseri di fantasia, deliberatamente. :-)

Ovvero, non è una parte di un discorso "complesso" (in senso proprio), e un elemento "spiccato".

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Il 22/6/2019 Alle 17:05, Alex Halman ha scritto:

Ecco, restiamo su qualcosa di un po' più interessante.

Qui però c'è da tirare in ballo la direzione del doppiaggio, se leggi sopra il dialogo del copione postato da Shito si nota che sono previste delle pause, come uno che si interrompe e cerca di riprendere man mano il filo di quel che vuole dire, se te l'immagini così migliora. Mentre invece nel prodotto finale tali interruzioni non ci sono. Per me ha fatto male ad accettare di lavorare solo al copione senza almeno collaborare in sala.

Magari levare l'ultimo "per te" avrebbe pure aiutato, nel giapponese le ripetizioni sono continue mentre in italiano ci danno fastidio e al contrario tendiamo a eliminarle più possibile

Il doppiaggio è così per motivi di sync probabilmente, l'utilizzo di un'espressione come "altri che tu" o qualcosa del genere anche avrebbe aiutato, ma ancora la frase sarebbe forse troppo lunga. Secondo me la soluzione è abbandonare la negazione (cosa che non si è fatta per restare vicini alla costruzione giapponese, credo).

 

"Però quanto a te, quanto a quello che puoi fare solo tu, qualcosa da fare potrebbe esserci", per esempio, oppure, come hai detto, eliminare l'ultimo "per te" per avere le giuste pause.

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32 minutes ago, Shito said:

Ti darei assolutamente ragione, SE NON si trattasse -come dicevamo- di UN termine usato come NOME di esseri di fantasia, deliberatamente. 🙂

Ovvero, non è una parte di un discorso "complesso" (in senso proprio), e un elemento "spiccato".

Insisto:

"com'è possibile che una frase, la cui traduzione è molto semplice, in italiano venga resa in modo così astruso, forzato, con termini sbagliati?

Perché se una frase può essere scritta in un italiano più fluido tu devi necessariamente darle una tua cifra stilistica che non è minimamente presente in originale, nonostante tu ti faccia sempre scudo della fedeltà per difendere le tue scelte? Da cultore della fedeltà assoluta al prezzo della fruibilità di un'opera, non vedi come tu, in tutti i tuoi lavori, abbia fatto parlare i personaggi non come si esprimono in origine, ma come tu pensi che si stiano esprimendo?

Una frase presa davvero a casaccio tra tutte quelle che ti stanno contestando è risultata l'emblema del tipo ti seghe mentali che ti fai su un prodotto, trasformandolo in quello che tu credi debba essere. Un po' come il discorso del cut sul rifugio che avrebbe giustificato la tua scelta, tra un tentativo di buttarla sull'imposizione dall'alto e la magia dello schemino.

Oltretutto, sempre in merito a questa frase, le varianti proposte non sono meno rispettose dell'opera della tua, è questo che forse non ti è chiaro. Quindi perché fare il possibile per farli parlare a quel modo?"

"C'è una frase che, tradotta e non passata per le tue mani, risulta lineare, pur portandosi dietro tutti i significati presenti in origine. Perché quindi riscriverla in cannarsese? È questo "metodo" che ha portato alla meritata shitstorm che l'evangelion di Netflix si sta prendendo in rete. È questo che ti si contesta da anni e a cui rispondi, sempre, con la scusa dell'aderenza all'originale (che poi non c'è). "

E SOPRATTUTTO:

"L'hai però fatto. Cambiando un termine. Per altro, in una stringa di 4 kanji che significa "evacuazione completata", se proprio vogliamo restare sulla frase.

Prendere rifugio non è equivalente all'andarse da una zona pericolosa (e poi mettersi al riparo). Usando questo termine, sempre desueto, ma vabbè, se ti urlano di "prendere rifugio" (sarebbe: rifugiarsi) mentre sei per strada, ti chiudi in casa o ti metti sotto a una macchina. È proprio tutto un altro concetto rispetto all'evacuare una zona. A meno che non si voglia dire di "raggiungere un(il rifugio", ma è proprio un'altra frase, no? 🙂

Quindi siam sempre lì, per te e per chi apprezza il tuo operato per l'aderenza all'originale: DOV'È?

E poi: perché per spiegare il senso di una frase che in una traduzione lineare e corretta risulta già chiara, dovrebbero servire parentesi lunghe due volte la frase stessa solo perché è stata scritta male? "

🙃🙂🙃🙂

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Salve, ho registrato un account giusto per far chiedere lumi circa un particolare punto dell'adattamento nell'episodio 6 al minuto 16:50, quando Rei dice "Sayonara" e le varie traduzioni si comportano come di seguito:
Sottotitoli in inglese traducono con "Farewell"
Doppiaggio in inglese traduce con "Alright then, farewell"
Sottotitoli in italiano traducono con "Addio"
Doppiaggio italiano traduce con "Dunque arrivederci" invece di "Addio".

Non si capisce quando Rei abbia idea di rivedere Shinji, giacché è sicura di morire di lì a poco, lo conferma il fatto che Shinji, non appena la rivede dopo aver annientato l'avversario, le chiede di non parlare mai più come se non avesse nulla per cui vivere. Anzi Shinji aggiunge pure: "...e 'arrivederci' quando ci salutiamo, una cosa tanto fredda non la dire...". Perché "Sayonara" non è stato tradotto come "Addio"? È pur vero che "Addio" è un congedo che implica letteralmente un buon augurio, a differenza di "Sayonara", ma "Addio" è anche la miglior parola nella lingua italiana per indicare un "saluto usato per accomiatarsi definitivamente" [cit. Treccani], esattamente come la parola giapponese "Sayonara". Mi pare chiaro che sarebbe stato molto importante veicolare l'idea di un ultimo saluto e il tono fatalista nelle parole di Rei, anche perché ciò che in seguito dice Shinji non ha altrimenti senso: da quando in qua è più freddo un "Arrivederci" di un "Addio", soprattutto in una condizione critica come l'attacco in corso nell'episodio 6?
 
Edited by lessico
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@lessicoQuesta era una cosa identica al vecchio doppiaggio eh... e già se ne era dibattuto oltre 20 anni fa... altro che giorno della marmotta

Se ricordo bene "sayonara" è il saluto standard di Ayanami, lo usa SEMPRE, con tutti, in ogni occasione, è una specie di "trademark" e fargli dire sempre "addio" anche a gente che avrebbe rivisto da lì a cinque minuti sarebbe stato ridicolo quindi come saluto universale (e mantenere quindi questa sua caratteristica) si è optato per "arrivederci" (anche perché sayonara in giapponese non si usa solo per i saluti definitivi vale appunto pure come arrivederci)

arrivederci tra ragazzi è decisamente un saluto freddo, sono compagni di classe, dovrebbero dirsi ciao, buongiorno o altro

Edited by Alex Halman
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28 minuti fa, Alex Halman ha scritto:

@lessicoQuesta era una cosa identica al vecchio doppiaggio eh... e già se ne era dibattuto oltre 20 anni fa... altro che giorno della marmotta

Se ricordo bene "sayonara" è il saluto standard di Ayanami, lo usa SEMPRE, con tutti, in ogni occasione, è una specie di "trademark" e fargli dire sempre "addio" anche a gente che avrebbe rivisto da lì a cinque minuti sarebbe stato ridicolo quindi come saluto universale (e mantenere quindi questa sua caratteristica) si è optato per "arrivederci" (anche perché sayonara in giapponese non si usa solo per i saluti definitivi vale appunto pure come arrivederci)

arrivederci tra ragazzi è decisamente un saluto freddo, sono compagni di classe, dovrebbero dirsi ciao, buongiorno o altro

Hai ragione a dire che Sayonara è traducibile anche con Arrivederci, ma l'inflessione di significato cambia in base al contesto. Il contesto in questo caso è una ragazza molto fredda, fatalista e anedonica alla quale viene dato l'ordine preciso di difendere da Ramiel il suo compagno. In questo contesto lei ha accettato pienamente un infausto destino, senza rammarico dal momento in cui non ha nulla all'infuori di questa occupazione. Pertando si congeda per sempre da Shinji, che giustamente rimane a bocca aperta, e non esita a immolarsi per parare il secondo colpo del nemico. È ovvio che dovrebbero salutarsi come persone normali, ma semplicemente Rei non è normale e la situazione è alquanto fuori dal comune e non scevra da rischi mortali (probabilità di successo 8,7% se non erro). "Addio" veicola perfettamente il tono fatalista di una persona rassegnata e fredda, pur con un compagno di classe, come Rei.

Anche se fosse il suo marchio di fabbrica, non ne ho idea e non trovo riferimenti cercando su google, in quel contesto un "Arrivederci" non mantiene il pathos.

Edited by lessico
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@lessicoC'era da scegliere se mantenere una caratteristica tipica del personaggio "sayonara" oppure infischiarsene per adattare a gusto in ogni situazione. Mi pare più corretta la prima opzione. Poi lei non è rassegnata, è quasi apatica, come sempre, non è che quel giorno si sentisse tanto diversa da prima e da nessuna parte stava scritto che dovesse morire per forza e quindi fosse convinta di non sopravvivere, infatti non muore e senza nessun particolare intervento divino, lo scudo alla fine ha retto quanto bastava.

Non è che si trova tutto con Google, basta che ti guardi gli episodi in giapponese e sentirai che dice sempre sayonara

Edited by Alex Halman
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6 minuti fa, lessico ha scritto:

Hai ragione a dire che Sayonara è traducibile anche con Arrivederci, ma l'inflessione di significato cambia in base al contesto. Il contesto in questo caso è una ragazza molto fredda, fatalista e anedonica alla quale viene dato l'ordine preciso di difendere da Ramiel il suo compagno. In questo contesto lei ha accettato pienamente un infausto destino, senza rammarico dal momento in cui non ha nulla all'infuori di questa occupazione. Pertando si congeda per sempre da Shinji, che giustamente rimane a bocca aperta, e non esita a immolarsi per parare il secondo colpo del nemico. È ovvio che dovrebbero salutarsi come persone normali, ma semplicemente Rei non è normale. "Addio" veicola perfettamente il tono fatalista e di rassegnazione.

Anche se fosse il suo marchio di fabbrica, non ne ho idea e non trovo riferimenti cercando su google, in quel contesto un "Arrivederci" non mantiene il pathos.

"Arrivederci" è infelice perché esprime proprio l'opposto della rassegnazione, contemporaneamente ha senso utilizzare il saluto "usuale" con un tono tragico e anche per questo ancor più freddo, esprime meglio l'apatia.

Edited by Jupiter00
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